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Morto Mario Maffi, l’alpino-speleologo che scoprì le foibe

Nel 1957, da sottotenente del Genio guastatori, venne mandato in missione segreta sul Carso.

E’ morto nella sua casa del centro storico di Cuneo l’alpino Mario Maffi. Aveva 83 anni, da alcuni mesi lottava contro il cancro. Nel 1957, da sottotenente del Genio guastatori, venne mandato in missione segreta sul Carso: credeva di disinnescare esplosivi invece a Monfalcone venne portato da due carabinieri all’imbocco della foiba di Monrupino. Così Maffi fu tra i primi italiani a confermare, nel dopoguerra, che le “chiacchiere” di cui si parlava sugli infoibati al ministero della Difesa erano tragiche realtà, taciute ufficialmente per anni. Andò anche nelle foibe oltreconfine, in Jugoslavia. Per quasi 50 anni tutta la sua attività fu coperta dal segreto militare. Nel 2004, insieme all’associazione gruppi speleologici piemontesi, andò in Friuli per un corso di aggiornamento e così la sua storia cominciò a circolare e ad essere ripresa dai giornali friulani.

 

Ha pubblicato tre libri: “L’onore di Bassignano” e il più celebre “1957: un alpino alla scoperta delle foibe”. Da poco è stato stampato il terzo volume di cui è autore, “Il generale dalla parte dei soldati”: si tratta del diario del nonno paterno Carlo Ercole Maffi, comandate del 33° e 34° Livorno e della Brigata Re. Il volume, pubblicato da Gaspari Editore di Udine, non è ancora in distribuzione.

 

Maffi è stato negli Anni ’50 uno dei soci fondatori nel Gruppo Speleologico Alpi Marittime del Cai di Cuneo e negli ultimi decenni è stato un attivo sostenitore del Memoriale della Cuneense, operando attivamente sia con l’associazione “Tracce di Memoria”, sia con l’Ana, l’associazione nazionale alpini.

Il ricordo dei famigliari: «Interessato e innamorato della storia, della speleologia e della montagna, passioni che ha trasmesso ai figli. Neppure in casa parlava mai della sua esperienza nelle foibe: l’abbiamo scoperto solo dopo l’articolo de Il Piccolo di Trieste». Il decesso risale al 1° marzo, ma la famiglia ne ha dato notizia solo oggi (sabato 4 marzo) a funerali avvenuti. Lascia la moglie “Mema” Rosa Bongioanni e i figli Anna Ida e Riccardo. Le ceneri sono state tumulate nella tomba di famiglia “Bassignano – Maffi” nel cimitero di Cuneo, in forma strettamente privata, come previsto nelle sue disposizioni testamentarie.

La Stampa, 4 marzo 2017