Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana Istriana Fiumana Dalmata
March 19th, 2024
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Musica

LA MUSICA POPOLARE ISTRIANA

Introduzione alla musica popolare istriana a cura di Mario Fragiacomo.

Introduzione alla musica popolare istriana a cura di Mario Fragiacomo.

L’Istria è una terra d’incontro di lingue ed etnie diverse e da secoli teatro di invasioni, migrazioni e insediamenti, perciò può vantare una storia molto complessa e ricca di sfumature. Nei secoli vi trovarono rifugio popoli per lo più sottomessi e perseguitati, provenienti da aree geografiche e culturali lontane e diversificate e rappresenta un esempio emblematico di come varie tipologie umane siano riuscite a creare una loro identità.
E’ il frutto di un pragmatismo storico dell’Istria definirla Istria e basta perchè una forte connotazione e fierezza regionalistica aleggia in ogni vero istriano.
Le rapide trasformazioni socio-economiche degli ultimi decenni hanno delimitato però due ripartizioni politico-amministrative: Sloveni a nord e Croati al centro e al sud dopo che l’etnia italiana è stata costretta all’esodo biblico che tutti conosciamo.
In gran parte del litorale troviamo gli Istroveneti – e tra Rovigno e Dignano anche il particolare ed antico idioma istriota o istro-romanzo – nel circondario di Capodistria gli Sloveni e Savrini, all’interno gli Istrocroati e i Cicci croatizzati e una piccolissima parte di Cicci Istroromeni.
Gli storici raccontano che gli Istri e i Liburni dell’era pre-romana e romana si erano assimilati già nei tempi antichi agli Illiri e fondamentali furono gli apporti celti oltre che dei romani, naturalmente. Poi ci furono gli Ostrogoti, i Longobardi e i Franchi. La latinizzazione dell’stria, avvenuta durante la colonizzazione romana, contribuì alla formazione di lingue neolatine autoctone. Gli Slavi calarono in Istria successivamente, nel VIII secolo.
E’ naturale che tutti questi movimenti nel corso della storia abbiano portato anche delle musiche molto diversificate che sicuramente gli storici sono in grado di catalogare meglio.
Gli etno-musicologi raccontano che il primo suono emesso in Istria (da uno strumento a fiato) sia stato colto sopra un piccolo colle, forse vicino a Buie circa ventitrè secoli fa: nel 178 a.C. le tibie e le buccine in testa alle legioni romane, suonavano la sconfitta degli Istri. Ma questo è un racconto storico da antologia della musica istriana. Più tardi sicuramente i flussi delle civiltà antiche in Istria come il patriarcato di Aquileia nel corso del V secolo avranno anche portato i Canti Gregoriani nelle funzioni liturgiche, ma non si hanno notizie certe. Soltanto dal 1420 sotto la sovranità della Serenissima Repubblica di Venezia con Andrea Antico da Montona (1470) e successivamente conDon Filippo di Laurana e Francesco Spongia di Rovigno troviamo una traccia più tangibile di musica. Si tratta però di musica sacra (salmi e madrigali) in stile medievale. In epoca più recente, nel 1692 troviamo un illustre musicista e compositore di Pirano, Giuseppe Tartini. Nato a Pola nel 1854 invece Antonio Smareglia uno dei più illustri grandi musicisti istriani della storia della musica, e nato a Pisino nel 1904 l’ultimo grande compositore istriano del novecento: Luigi Dallapiccola.
E’ da supporre che la musica folkloristica-popolare si sia affiancata a questa forma più colta della musica nel corso dei secoli, dato che le tradizioni popolari sono sempre esistite, ma tramandata soltanto con la tradizione orale per cui di difficile se non impossibile catalogazione.
Mi occuperò in particolare di musica popolare della tradizione veneto-istriana, anche in considerazione che ritengo sia sicuramente la più interessante e significativa di tutta la cultura musicale popolare istriana.
In Istria il registro linguistico prevalente nei canti popolari è proprio l’italiano (o italiano dialettizzato anche con ipercorrettismi) dovuto alla storica presenza italiana che è sempre stata più consistente nei centri maggiori, soprattutto dell’Istria occidentale e costiera mentre la presenza slovena e croata era caratterizzata soprattutto per l’insediamento rurale in villaggi più piccoli o in case sparse e spesso, intorno alle borgate prevalentemente italiane, le frazioni del contado erano interamente slave abitate da contadini e pastori più poveri rispetto ai contadini benestanti della borgata. Dopo l’ultima guerra, con l’esodo degli istriani, si è avuta la trasformazione dell’Istria costiera in regione turistica, portando un consistente flusso migratorio di nuove popolazioni slave.
Un noto musicologo triestino, Roberto Starec, ha fatto una ricerca molto approfondita una ventina di anni fa sui canti e musiche dell’Istria Veneta. Bisogna dargli atto che la sua è stata la ricerca etno-musicologica più interessante finora mai realizzata in Italia.
Gran parte delle informazioni che analizzerò provengono dai suoi trattati e pubblicazioni sui canti popolari della tradizione veneto-istriana.
Un’altra interessante pubblicazione di musiche della cultura popolare veneta l’ha fatta un musicista di Barbana d’Istria che vive a Trieste: Giuseppe Radole e recentemente l’Istituto Regionale per la cultura Istriano-Fiumano-Dalmata (IRCI) e l’università Popolare di Trieste (UPT) hanno pubblicato il più grande lavoro di ricerca, studio e recupero della musica popolare di queste terre curato dal maestro Luigi Donorà di Dignano d’Istria che vive a Torino. Una mastodontica opera manoscritta di notazione musicale raccolta sul campo in anni di ricerca, canto dopo canto, inno dopo inno, ascoltando dalla viva voce della gente del posto i canti della tradizione per poi trascriverli, nota dopo nota, strutturando il ritmo, la melodia e l’armonia.
Una considerazione finale: quello che resta oggi, di questa cultura musicale veneto-istriana, anche se c’è un grande interesse da parte delle Comunità Italiane presenti in Istria alla loro diffusione con i vari cori o gruppi folkloristici, è che il repertorio eseguito oggi è scarsamente significativo dal punto di vista etnomusicologico. Le peculiarità più rappresentative come le Arie da Nuoto, le Villote adiscanto (i “canti a pera” e a “la longa”), le Bitinade, gli Stornelli, oltre ai Canti narrativi e diQuestua e religiosi, viene scarsamente preso in considerazione, forse anche perchè poco conosciuti, ma soprattutto perchè ciò che si era potuto documentare fino a pochi anni fa, oggi si può affermare che è quasi completamente estinto con la scomparsa degli ultimi esecutori. Dopo lo storico gruppo “Istranova” degli anni ’80, anche se decisamente di impronta rock, ora soltanto il “Vruja Histriae” presenta alcune peculiarità interessanti usando anche strumenti musicali caratteristici come il bassetto istriano a due corde o il mih. Gli altri gruppi utilizzano soltanto alcune musiche strumentali e danze come il Balun, la Polca, il Valzer Furlana. A fatica sopravvive oggi la Bitinada nell’ambito della Comunità Italiana di Rovigno.
Un importante musicista ed etnomusicologo in attività, rappresentativo delle musica popolare istriana, è sicuramente Dario Marusic che collabora oggi anche con una interessante artista di Pola:Tamara Obrovac.

Bibliografia di riferimento
Luigi Donorà – Danze canzoni inni e laudi popolari dell’Istria di Fiume e Dalmazia – Edizioni IRCI – UPT Trieste – 2003
Antonio Pauletich – Inni e Canti delle genti dell’Istria, Fiume e Dalmazia – Edizioni Unione Italiana – Fiume / UPT Trieste – 2004
Roberto Starec – Il repertorio etnomusicale istro-veneto – Edizioni IRCI Trieste – 1991
Roberto Starec – I discanti popolari della tradizione veneto-istriana
Roberto Starec – Canti e musiche dell`Istria veneta – Albatros 1983.
Giuseppe Radole – Canti popolari Istriani – Edizioni Leo S. Olschki – 2 raccolte 1965/1968
Antonio Ive – Canti popolari istriani raccolti a Rovigno – Edizioni Loescher Torino – 1877

Altra bibliografia significativa
Giuseppe Vidossi, Matteo Fillini, Robert Lach, Francesco Babudri, Franco Baldanello, Claudio Noliani, Giovanni Pellizzer, Libero Benussi, A. Catalan, R.M. Cossàr, D. Marusic, G. Sanga, G. Scotti, A. Tabouret, G. Timeus.

Discografia di riferimento
ROBERTO STAREC – “Canti e musiche popolari dell’Istria veneta” – Albatros ALB/20 – LP anno 1984
ROBERTO STAREC – “Strumenti e suonatori in Istria” – Pizzicato C 017 – Audiocassetta anno 1990
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VENEZIA GIULIA E DALMAZIA – COMITATO DI ROMA – “Nostalgia del mar” – Coro Istria Nobilissima di Roma diretto da G. Bosazzi – CD anno 2002
DARIO MARUSIC – “Istrophonia” – Folkest Ribium CDE 11 – CD anno 2002
SILVIO DONATI – “Elegie istriane di Biagio Marin” – Folkest Ribium CDE 15 – CD anno 2002
TAMARA OBROVAC – “Transhistria” – CD anno 2001
LUIGI DONORA’ – “Danze canzoni inni e laudi popolari” – CD anno 2003 (allegato al volumeomonimo).
MARIO FRAGIACOMO & MITTELEUROPA ENSEMBLE
 – “Histria ed oltre” CD in fase di pubblicazione.

Siti Internet di riferimento
ISTRIANET – www.istrianet.org
ARCIPELAGO ADRIATICO – CDM – www.arcipelagoadriatico.it/
CIRCOLO ISTRIA – www.circoloistria.it/
MAILING LIST HISTRIA – http://xoomer.virgilio.it/histria/
TERA DE CONFIN – www.teradeconfin.org
ISTRIANS – www.istrians.com
IRCI – www.irci.it
ANVGD – www.anvgd.it
A.D.ES. – www.adesonline.com
UNIONE DEGLI ISTRIANI – www.unioneistriani.it/
LEGA NAZIONALE – www.leganazionale.it/
SOCIETA’ DI STUDI FIUMANI – www.fiume-rijeka.it/
ASSOCIAZIONE GIULIANI NEL MONDO – www.giulianimondots.it

Un ringraziamento particolare per la cortese collaborazione a:
Rosanna Turcinovich Giuricin
Paolo Simionato
Roberto Starec
Alessandro Boris Amisich
Axel Famiglini
Pierpaolo Sancin
Giuseppe Radole
Luigi Donorà