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Record di iscrizioni nelle scuole italiane

POLA – L’Unione Italiana vuole aggiungere ossigeno alla fiammella dell’italianità a Zara aprendo una scuola italiana dopo l’asilo italiano. Al ritorno dalla visita alla città dalmata il presidente della Giunta esecutiva dell’UI Maurizio Tremul è stato chiaro: all’asilo italiano sono 13 i bambini in età prescolare che il prossimo anno passeranno alla scuola elementare. E sarebbe importante ha aggiunto, aprire per loro una sezione italiana della prima classe. Abbiamo lanciato la proposta che l’iniziativa venga avviata dalla locale Comunità degli Italiani, con il sostegno dell’Unione Italiana, ha spiegato Tremul. È sicuramente una missione ardua ma non impossibile ha aggiunto, in quanto la sezione italiana non comporterebbe finanziamenti aggiuntivi rispetto a quelli esistenti. Va considerato che a Zara opera un Dipartimento di Italianistica della locale università, che annualmente sforna docenti in grado di insegnare nella futura possibile sezione scolastica. Secondo Tremul, questo obiettivo rappresenterebbe un ulteriore passo avanti nell’attuazione dell’ Accordo bilaterale italo-croato sulla tutela delle rispettive minoranze firmato nel 1996.

Intanto la Scuola elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi” di Pola sta per vivere un momento storico: avrà ben tre sezioni della prima classe. Mai successo finora, a dimostrazione del crescente interesse dei genitori per la scuola italiana che lo ricordiamo, tra Croazia e Slovenia conta oltre 4.000 alunni. Ebbene domani, all’inizio delle lezioni, saranno 66 i neoscolaretti della “Martinuzzi” che verranno salutati dai vertici del municipio: il sindaco Boris Miletic nonché i vicesindaci Elena Puh Belci e Fabrizio Radin.

Il fenomeno della lievitazione delle iscrizioni sta creando problemi di spazio alla Scuola italiana di Cittanova. L’altr’anno gli alunni in prima erano 4, ora saranno 10. Alcune aule sono di 20 metri quadrati spiega il preside Maurizio Zennaro, per cui considerate anche altre necessità didattico-pedagogiche sarebbe opportuno costruire un edificio scolastico nuovo. Gli fa eco Maurizio Tremul dicendo che in termini di finanziamento l’Unione Italiana e l’Università popolare di Trieste sono pronti a far la loro parte. (p.r.)

«Il Piccolo», 07/09/14