Autore: Raffaele Cecconi
Anno di pubblicazione: 1998
Casa editrice: Del BIanco Editore
“Penso a ‘sto dialeto
che xe come la pele tacada al corpo
qualcosa che respira con ti
e con ti more”. (R. Cecconi)
Con questo suo lavoro Raffaele Cecconi offre un forte e interessante recupero del dialetto zaratino, quel dialetto che per le note vicende storiche è probabilmente destinato a scomparire, ma proprio per questi motivi lo scrittore cerca ostinatamente di salvare con ottimi risultati.
Molti fenomeni portano all’appiattimento dei dialetti, di tutti i dialetti, ma con una progressione che appare lenta, poco preoccupante là dove la popolazione locale appare compatta, dove la mobilità è temporanea o periodica, dove l’infiltrazione di elementi etnici estranei è scarsa o pressochè nulla. Immaginiamo invece quanto diventi precipitosa, o addirittura catastrofica, in una città come Zara dove la comunità dei parlanti si è improvvisamente frantumata, con una diaspora di cui si trovano nella storia pochi esempi simili.
In tale dolorosa vicenda molti sono rimasti coinvolti e ne offre una testimonianza Raffaele Cecconi con questo suo libro. E’ un libro fatto da uno zaratino per zaratini, ma anche per tutti coloro che desiderano capire.
Il Cecconi di queste sue poesie dice: “So di averle scritte con impegno, di averle raccolte qui in volume, ed esse testimoniano una parte di me che non posso nè reprimere nè cancellare”.
Lina Galli, una grande poetessa a proposito di alcune liriche in lingua che il Cecconi le aveva spedido dise: ” Caro Cecconi, ho letto il Suo libro attentamente. E’ vera poesia. Il senso d’invecchiare è un tormento continuo. Il desiderio di sognare e di evadere dalla vita solita passa per tutti i versi. Anche Lei è turbato dal mondo smarrito, dalla gioventù dissolta. Non posso proseguire più a lungo. Ma lei continui a scrivere. E’ un Suo destino.” Il Cecconi conclude: “Ecco, il punto è proprio questo rilevato dalla Galli. Scrivere è un mio destino. Anche in un dialetto che pochi ancora parlano. E per ricordare una città distrutta dalla storia.”
Raffaele Cecconi, nato a Zara nel 1930, poeta, scrittore e saggista, vive a Venezia. Ha pubblicato diverse opere letterarie, tra le quali: L’uomo curvo (1959), Pettegolezzi d’attualità (1969), L’Italia degli impegnati (1969), Ofelia (1970), Una vita ladra (1971), Calore (19719, Confessioni al figlio (1976), Un culo così (1979), Il sorriso che morde (1980), Viaggio in canoa (1980), Ora che invecchio (1989), Dio è un buffone? (1991), Non me ne frega niente (1993).
Tra i vari riconoscimenti ricevuti sono da segnalare: 1965, premio “Torino”, 1966, premio “Prove Rapallo”, 1972, premio “Jesolo”, 1978, premio “Camposampiero”, 1979, premio “Plusart”
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