La liberazione (effimera) di Trieste avvenne il 30 aprile
Com’è risaputo, la liberazione della Penisola dall’occupazione nazifascista, simboleggiata dalla festa del 25 Aprile, a Trieste e nella Venezia Giulia non rappresentò altro che il prologo dell’insediamento in questi territori di un’altra dittatura. Più che di liberazione, infatti, per le nostre terre a conti fatti si può parlare di tentativo – più o meno riuscito – di rioccupazione da parte della Jugoslavia comunista. Al noto grido di “L’altrui non vogliamo, il nostro non diamo” i cosiddetti liberatori concentrarono le loro forze per arrivare prima degli alleati su Gorizia, Trieste e l’Istria, soprassedendo in un primo momento alle più logiche velleità di...
Il catalogo della mostra “Come eravamo”
L'I.R.C.I. (Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata) di Trieste ha pubblicato online il catalogo della mostra "Come eravamo" a cura di Piero Delbello, allestita presso gli spazi espositivi della sede di via Torino nell'inverno 2019-2020: http://www.irci.it/irci/ComeEravamo/
Diaspore italiane
"Diaspore italiane - Italy in movement" è stato un simposio sorto da una collaborazione tra tre diverse organizzazioni dell’emigrazione italiana - un'agenzia attiva nel sociale e nella cultura, un istituto del terzo settore ed un museo - ognuna profondamente connessa con la comunità, le istituzioni e la cultura di una città cosmopolita che è anche l'emblema dell'esperienza migratoria e della diaspora italiana (New York, Melbourne e Genova).
Questa prima conferenza internazionale nel suo genere ha riunito ricercatori e professionisti provenienti da Australia, Stati Uniti, Italia e altri luoghi per esplorare le vicissitudini degli italiani e dell'identità italiana negli spazi...
L’esodo da Rovigno per il terrore titino
di Elio Varutti - 27/03/2020
Fonte:
La fuga da Rovigno scatta il 18 luglio del 1951 per Riccardo Simoni, di dieci anni e i suoi familiari; ecco il suo racconto. “Da Zara, da Fiume e, nel 1947, da Pola l'esodo è rapido e spesso drammatico così come da molte cittadine all'interno dell'Istria – spiega Simoni – A Rovigno, prima del 1951 vediamo arrivare studenti italofoni di Pisino per la chiusura del loro Liceo italiano. Ma Rovigno era ancora una città compattamente italiana, e italiane erano le scuole sino alle superiori. La maggioranza di noi non conosceva il croato. Con le seconde Opzioni del 1951 Rovigno vede rapidamente scomparire la maggioranza della popolazione...
Nuovo numero di Tempi & Cultura
Può essere visionato gratuitamente online il nuovo numero di "Tempi & Cultura", la rinnovata rivista dell'Istituto Regionale per la Cultura Istriano - fiumano - dalmata di Trieste: http://www.irci.it/irci/Numero25-26/
TEMPI & CULTURA è la rivista di un popolo che, avendo perso la propria terra, deve tenere viva un'identità studiando, rivalutando e perpetuando i valori e gli interessi dei padri. Facendo ciò i discendenti di quella generazione sono sicuri che l'esodo e la conseguente nuova realtà non rappresentino la fine della civiltà istriana, fiumana e dalmata ma solo una tappa dolorosa di un processo storico. Sviluppando un lavoro a tutto campo, confrontando storia,...
In fuga da Tito a remi nell’Adriatico
Ferruccio Giurini racconta la sua storia di esule - Lui, e quattro ragazzi universitari, raggiunsero Fano con una barca
“Ho attraversato l’Adriatico a remi nel 1949, lasciavo Zara dopo l’arrivo di Tito…”
di Maurizia Marcoaldi - 31/03/2020
Fonte: TusciaWeb
Viterbo – “Ho attraversato l’Adriatico a remi nel 1949, lasciavo Zara dopo l’arrivo di Tito…”. Inizia così il racconto di Ferruccio Giurini, nato nel 1931 a Zara. A soli 17 anni, nel 1949, ha attraversato l’Adriatico con l’obiettivo di raggiungere Ancona. La sua è una storia di esule e si intreccia a doppio filo con i bombardamenti del 1943, l’arrivo delle truppe titine, il centro raccolta profughi...
Quarantotti Gambini, patriota istriano ma italiano sbagliato
Il 22 aprile di quest’anno si celebra il 55° anniversario della morte di Pier Antonio Quarantotti Gambini, narratore e giornalista figlio dell’Istria. Quarantotti Gambini venne a mancare prematuramente nel 1965 ad appena 55 anni, a causa di un infarto provocato da un’accesa discussione in un salotto di quella Venezia che lo vedeva ospite dopo l’esodo, in una sorta di volontario esilio che lo portò a dedicarsi quasi esclusivamente alla scrittura.
Nato a Pisino nel 1910, figlio di rovignese e di capodistriana, Pier Antonio trascorse l'infanzia e l'adolescenza a Semedella, presso Capodistria, luogo evocato spesso nelle sue creazioni letterarie. Durante la Seconda guerra mondiale,...
L’esodo da Veglia di Celina Maracich, esule in Toscana
di Elio Varutti - 14/04/2020
Fonte: http://eliovarutti.blogspot.com/2020/04/lesodo-da-veglia-di-celina-maracich.html
Certi esuli preferiscono dimenticare tutto e andare avanti. Lasciano perdere, per non avere rancori, per non riaccendere i dolori e i patimenti subiti, forse perché erano molto giovani durante la seconda guerra mondiale. Mi è sembrato il caso di Celina Maracich Pardi, nata a Veglia nel 1933 ed esule a Ripafratta di San Giuliano Terme (PI). “Son venuta via da Veglia il 19 marzo 1949, avevo 16 anni – inizia così il racconto della testimone – con me c’erano la mia mamma Maria Fiorentin e il babbo Giovanni Maracich, nati alla fine dell’Ottocento”. La...
Fiume 2020, tutto bloccato
Hanno destato scalpore le parole della ministra della Cultura croata Nina Obuljen Koržinek che sembra aver messo una pietra sopra il vasto programma di Fiume capitale europea della cultura 2020. Artisti e organizzatori vorrebbero avere una chance nel 2021, ma la ministra non è d'accordo.
di Giovanni Vale - 16/04/2020
Fonte: https://www.balcanicaucaso.org/aree/Croazia/Rijeka-Fiume-2020-tutto-bloccato-201027
“È chiaro che non si potrà organizzare gran parte del programma e, in queste circostanze, né il bilancio del comune né quello dello stato saranno in grado di adempiere agli impegni finanziari assunti”. Con queste parole, pronunciate durante un’intervista al...
La storia dimenticata del fiumano Volk
La storia dimenticata del fiumano Volk,
attaccante della Roma morto in una casa di riposo
Il quadro è quello che mette assieme una casa di cura sui Castelli Romani, il Foro italico e l’entrata della sede del Totocalcio a piazzale Ponte Milvio a Roma. Il protagonista è Rodolfo ed è nato a Fiume nel 1906
di Nicolò Giraldi - 13/04/2020
Fonte: http://www.triesteprima.it/sport/rodolfo-volk-associazione-sportiva-roma.html
Nel numero in formato digitale di questa settimana di Citysport, il settimanale sportivo di Trieste che nell'ultimo periodo ha deciso di concentrare gli sforzi sulle edizioni online, trovate anche l'articolo scritto da...