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Il Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste ha realizzato nel suo sito internet lo “Spazio Biagio Marin”:

https://www.circoloculturaeartits.org/spaziobiagiomarin/

Biagio Marin è stato Direttore della Sezione Letteratura del Circolo della Cultura e delle Arti dall’anno sociale 1948-49 a quello 1963-64: sono gli anni del difficile dopoguerra giuliano, in cui la sorte di Trieste era ancora in bilico tra Italia e Jugoslavia e la città di San Giusto si avviava comunque a diventare la capitale dell’esodo giuliano, fiumano e dalmata.

La sua produzione poetica è apparsa subito importante per cogliere lo spirito di un territorio come quello gradese, luogo di nascita e di approdo definitivo del poeta dopo la sua lunga sosta a Trieste. I suoi scritti, i diari, gli epistolari, le poesie consentono di guardare alla storia e alla cultura dell’isola come a un osservatorio orientato verso un mondo assai più ampio, che vive e si trasforma giorno dopo giorno. Del resto numerosi sono i luoghi da cui Biagio Marin ha tratto esperienze vitali: solo per citarne alcuni, Gorizia, Pisino d’Istria, Vienna, Firenze, Trieste, con l’infinita rete di rimandi che è riuscito a creare nel corso di un’esistenza ricca di interessi e di incontri.

Il cospicuo patrimonio archivistico, frutto delle donazioni fatte da lui e dalle sue eredi, è depositato in vari luoghi: alla Biblioteca Comunale Falco Marin di Grado, all’Università degli Studi di Trieste, alla Fondazione Carigo di Gorizia e al Fondo manoscritti dell’Università di Pavia. È una documentazione che permette di esplorare, a partire da quanto lui ha scritto, luoghi mentali, situazioni storiche, aspetti letterari, soluzioni linguistiche, tematiche filosofiche, prospettive antropologiche, paesaggi naturali e dell’anima capaci di creare una rete complessa di saperi.

Per organizzare un lavorio di catalogazione e di divulgazione, tramite pubblicazioni, convegni, presentazioni, incontri, manifestazioni di vario genere, a Trieste nel gennaio 1983 è stato fondato il Centro Studi Biagio Marin per iniziativa dei professori Arduino Agnelli, Bruno Maier, Giuseppe Francescato, Edda Serra, e dalla studiosa Maria Tarlao Kiefer. Il loro intento era stato quello di far conoscere la poesia del poeta gradese, mantenere viva la memoria della sua lingua e del suo mondo, raccogliere, catalogare e pubblicare carteggi, diari, scritti inediti e altri documenti.

Questo spazio internet si propone di lavorare in questa direzione.

Il Piccolo