Casa Benussi per l’autonomia e la socialità
Inaugurata ieri pomeriggio a Muggia con una cerimonia ufficiale “Casa Benussi”. Con una delibera-blitz la giunta Nesladek aveva dato il via libera, pochi mesi fa, agli ultimi lavori sulla “casa per l’autonomia e la socialità”, destinata ad ospitare ragazzi affetti da disabilità mentale, nell’ottica di far acquistare loro il maggior grado possibile di autosufficienza. Lo stabile, sito in calle Monte Albano, era stato donato nel 2010 al Comune di Muggia da Arnaldo Benussi, rimasto senza diretti eredi dopo la scomparsa del figlio Vinicio. Le condizioni apposte erano due: intitolare la struttura al discendente e renderla operativa entro tre anni, pena il rientro immediato nella disponibilità dei successori. Una clausola “cautelativa” derivata presumibilmente dalla consapevolezza dei tempi biblici della burocrazia italiana; mossa saggia, poiché ha determinato l’immediata eseguibilità dell’atto.
La famiglia Benussi proviene da Rovigno d’Istria, Arnando, padre di Vinicio era sposato con Anna Malusà, scomparsa da qualche decennio. Gli eredi, la sorella Maria e sua figlia Rosanna, hanno voluto seguire sin dall’inizio il processo di “riconversione” dell’edificio, a metà del 2011, quando l’amministrazione comunale approvò uno studio di fattibilità per lavori di manutenzione straordinaria, volti ad abbattere le barriere architettoniche “mantenendo al massimo possibile inalterate le caratteristiche di civile abitazione, in cui offrire a giovani e adulti disabili psichici in carico al Servizio sociale percorsi di autonomia e crescita” – come recita l’accordo. Il progetto definitivo è stato approvato un anno fa e si inserisce nel contesto del Servizio sociale dei Comuni dell’ambito 1.3 (Muggia e San Dorligo della Valle). Costo: 130 mila euro, con finanziamento regionale di 104 mila e comunale di 26 mila. Ecco l’offerta residenziale e semiresidenziale “in rete” studiata dall’ente per i disabili: un centro socio-riabilitativo educativo diurno collocato nel Centro polifunzionale di Aquilinia, una comunità alloggio nel medesimo complesso e – per l’appunto – un “gruppo appartamento” con funzione di “casa-scuola” in calle Monte Albano. Considerata la novità del modello gestionale ipotizzato per l’edificio si è consentita una prima sperimentazione di utilizzo diurno della futura “Casa Benussi”, dando mandato ai Servizi sociali dei Comuni di provvedere all’intitolazione, all’inaugurazione e al progetto di utilizzo entro luglio.
I medesimi servizi, di concerto con i Lavori pubblici e con il Dipartimento per la prevenzione dell’Azienda sanitaria, hanno già reso abitabile l’immobile ad uso esclusivamente diurno, escludendo – almeno nella prima fase – l’accoglienza di persone che presentino una disabilità motoria accanto a quella psichica. Stando al progetto definitivo, in calle Monte Albano troveranno posto cinque portatori di handicap di medio-lieve gravità, possibilmente inseriti nel mondo del lavoro o frequentanti altri servizi diurni, privi della famiglia, impossibilitati a vivere a contatto con la stessa oppure desiderosi di emanciparsene. (rtg)
L’Osservatore Adriatico
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