I Romani nulla aggiunsero alle basi teoriche e generali dei Greci, come la forma del globo e le sue dimensioni, la distribuzione delle terre e delle acque, i modi di rappresentare in piano la superficie sferica, ma la loro importanza si fonda sul proprio sapere geo-cartografico finalizzato alle esigenze pratiche delle attività militari, commerciali ed amministrative.
In tale ambito la testimonianza più completa è rappresentata dalla cartografia a grande scala dell’Impero, l’Orbis pictus, realizzata sotto Augusto dove gli elementi fondamentali erano costituiti da strade, distanze, confini amministrativi, caratteristiche delle località poste lungo i percorsi.
Questo documento, le cui tavole erano destinate soprattutto ai militari e funzionari di Governo, servì come fonte per la creazione di due serie di strumenti pratici destinati ad una larga diffusione: gli itineraria scripta, inventari di località con informazioni sulle varie distanze intercorrenti tra esse, caratteristiche delle strade, posizione delle aree di sosta, e gli itineraria picta vere e proprie carte stradali disegnate.
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