Autore: Rosanna Turcinovich Giuricin
E’ nella politica del Friuli Venezia Giulia ed è nell’immaginario di tutte le comunità che vivono oggi sparse nel mondo per ragioni storiche o familiari: creare una rete di conoscenze che permetta di agire tempestivamente e con azioni di qualità quando è necessario. Uno dei tanti esempi ci viene da Senigallia, dove a fine settembre si è svolto il Raduno Mondiale dei Dalmati che ha coinvolto anche in loco personalità in vista, originarie dalle terre dell’Adriatico orientale. Una delle iniziative ha posto in prima linea Gianna Prapotnich, di famiglia del goriziano, legata al nord-est dagli affetti ma anche dal desiderio di spendersi per futuri contatti e collaborazioni. L’abbiamo incontrata in una mattinata domenicale a Senigallia, mentre la Fanfara dei Bersaglieri dava il meglio di sé per segnalare al pubblico e alla città la presenza dei Dalmati. Gianna non passa inosservata, per la sua innata eleganza ma soprattutto per l’energia di una persona che ti abbraccia con lo sguardo prima ancora di stringerti la mano. Grazie a te, i Dalmati a Senigallia hanno incontrato il Rotary. Come sono arrivati al tuo nome? “Un giorno di fine giugno 2012, mi raggiunge telefonicamente il Cap. Franco Rismondo, dalmato di Ancona, per sapere se il nostro Ufficio scolastico regionale per le Marche era già coinvolto in eventi per la Giornata del Ricordo (10 febbraio), annunciandomi il Raduno nazionale di fine settembre a Senigallia. Il 25 giugno, io avrei passato le consegne della mia Presidenza rotariana al presidente Attilio Girolimini: ho invitato il capitano Rismondo alla Cerimonia, proprio per metterlo in contatto con il RC cittadino e il Nuovo Presidente, così da porre le basi per una futura collaborazione”. In che cosa dovrebbe consistere la collaborazione Rotary-Dalmati? “Alla vigilia del 59 Raduno, una delegazione dell’Associazione è stata ospite del Club per raccontare la storia, illustrandone radici e tradizioni. Dopo la presentazione del Presidente Attilio Girolimini e alla presenza del Sindaco Maurizio Mangialardi che ha portato il saluto dell'Amministrazione, il cap. Franco Rismondo, Presidente dell'Ass.ne Naz.le Venezia Giulia e Dalmazia - Comitato Prov.le di Ancona, ne ha tracciato in breve la storia evidenziando come, dopo l'esodo della popolazione al termine della seconda guerra mondiale, i cittadini italiani di Zara abbiano mantenuto la loro unità attraverso la stampa e gli incontri annuali che si succedono da quasi 60 anni in diverse città. Il dr. Franco Luxardo, Presidente dei Dalmati Italiani nel Mondo, ha ricordato come, al di là dei periodici raduni nazionali, l'evento particolare sarà l'apertura dell'asilo italiano di Zara, la prima istituzione prescolare italiana dopo la chiusura dell'ultima scuola italiana nel 1953”. All’incontro era presente anche Rina Villani, Presidente della CI zaratina… “Esattamente ed ha sottolineato che la villetta che ospiterà l'asilo PINOCCHIO ormai prossimo all'inaugurazione, è stata acquistata dall’Unione Italiana con i fondi messi a disposizione dal Governo Italiano ed avrà due sezioni, ciascuna delle quali in grado di accogliere fino a 25 bambini di età compresa tra i 3 e i 7 anni. Una così importante realizzazione rivolta all'infanzia, ha concluso il Presidente Rotary Girolimini, rappresenta, nel rispetto della memoria, una grande speranza rivolta al futuro ed il RC intende contribuire trovando nel tempo forme di supporto quali ad es. l’invio di materiale didattico, libri di testo... Questa sensibilità nei confronti delle tematiche giuliano-dalmate è legata alle radici e legami familiari? “Sono nata a Gorizia, sino ai 18 anni ho risieduto stabilmente a Gradisca d’Isonzo, dunque sono giuliana. Poi per motivi di studio mi sono trasferita nelle Marche e ad oggi vivo e risiedo nella bellissima Senigallia. Noi Prapotnich, arriviamo dalle Valli delle Natisone (Comune di Drenchia), geograficamente zone confinanti con la Ex Jugoslavia (ora Slovenia). Permane nell’area una minoranza linguistica (dialetto sloveno) e molte delle nostre terre e proprietà agricole - boschive, sono passate oltre confine in virtù delle nuove frontiere geopolitiche”. Gorizia, Senigallia, quali le caratteristiche che uniscono e quali rendono diverse due realtà, comunque adriatiche? “La storica Fiera di Senigallia, che contribuì a far conoscere la città in gran parte del mondo, rivive nel Centro Storico nella parte conclusiva del mese di agosto (dal 28 al 30), regalando ai visitatori tutta una serie di suoni e suggestioni particolari. Un susseguirsi di bancarelle e di opportunità, un universo di voci e di colori attraverso cui la città riscopre la sua anima più vera. Sono più di 500 gli espositori che ogni anno prendono parte alla fiera, richiamando tutti i cittadini senigallliesi e del comprensorio. La Fiera di Sant’Agostino che fa emergere la secolare vocazione mercantile della città. Tutto ciò mi rimanda all’Espomego – Fiera di Gorizia e anche alla più tradizionale Fiera di S.Andrea con la sua vivacità commerciale ed il continuo e costante confronto con prodotti, culture e persone dell’area balcanica e dunque della più ampia, Macro Regione Euro Adriatica. E’ affascinante”. Il suo impegno nel sociale parte da lontano, quali i percorsi? “Nasce dalla formazione universitaria: ho conseguito una Laurea in Scienze motorie (Ex Diploma ISEF nel 1984) e mi sono laureata poi nel 1987 in Sociologia presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” entrambe con il massimo dei voti. Ho studiato psicologia all’Università degli Studi di Padova ( 1992-1994) ma non ho ultimato il percorso perché ho iniziato a insegnare diritto ed economica a Liceo. Ho fatto moltissima formazione e progettazione in campo internazionale, beneficiando anche di numerose Borse di studio e Corsi di perfezionamento. Scelgo la carriera dell’insegnamento, con diverse collaborazioni universitarie ed interistituzionali: divengo rotariana nel 2004 e nel 2011 risulto eletta prima donna Presidente del RC Senigallia (dopo 55 anni di storia “maschile”di Club). Ho dedicato il mio mandato presidenziale, in linea con la missione del Governatore 2011/2012 ing Francesco Ottaviano, alle Giovani generazioni, avendo a cuore l’istruzione, la formazione ed il loro futuro. Quest’anno, su nomina dell’attuale Governatore Dott Mauro Bignami, sono inserita nella Commissione distrettuale 2090 (Abruzzo, Marche, Molise e Umbria) Nuove generazioni – Generazionefutura.net e mi impegno fortemente nell’educazione civica”. Con il Giorno del Ricordo, le tematiche giuliano-dalmate entrano nelle scuole. Un contesto che va ulteriormente sviluppato, secondo quali linee e strategie, visto che si occupa di progetti europei? “Europa dell’Istruzione è il processo ministeriale che ha avuto origine con la Direttiva n. 267/2004 e che – attraverso la realizzazione di Piani regionali sino al 2008/2009 e di Piani di interregionali e interistituzionali, consente alle scuole di progettare in dimensione europea e in stretta relazione con il territorio. L’approfondimento dell’Argomento 1: gli esuli istriani – giuliani e dalmati sfollati dopo la guerra e presenti nelle Comunità delle quattro Regioni ed altrove nell’area adiatico-mediterranea, s’inserisce coerentemente nel percorso culturale ed educativo delineato attraverso il P.A.I. ( Piano di Azione Interregionale) Marche- Friuli Venezia Giulia,Sardegna e Veneto ed offre alle scuole coinvolte, un punto di osservazione strategico rispetto al processo di costruzione di una comunità Adriatico-Ionica, sempre più coesa, inclusiva e capace di una governance condivisa. La memoria storica, esercitata in modo critico e nell’ottica di una ri-comprensione degli avvenimenti in chiave dialettica e di reciprocità, è il punto di arrivo e di partenza per una relazione che guarda all’umanità delle persone e costruisce ponti di dialogo e di cooperazione”. Che cosa può dire la nostra storia ai giovani? “La storia (a 360°) va raccontata e condivisa. E’ fondamentale: le giovani generazioni debbono “approfittare” dei testimoni in vita. I ragazzi devono essere i depositari di verità nascoste, rispolverate o diseppellite, debbono condividere i ricordi con gli anziani, raccogliere documenti, confrontare le esperienze in verticale e in dialogo intergenerazionale, ponendosi in posizione di “ascolto”. Alle grandi difficoltà economiche, spesso nel passato ma non meno di oggi, si sono affiancate difficoltà “identitarie e di appartenenza” fortemente limitanti i sogni e le capacità di disegnare un progetto di vita”. L'Adriatico, con l'Europa torna ad unire, quali le difficoltà da superare per costruire un bene comune? “Il Percorso di avvicinamento al 2014, quando con la presidenza italiana dell’UE si auspica di avere l’istituzione ufficiale della Macroregione Adriatico-Ionica- ha spiegato recentemente il Governatore delle Marche Gian Mario Spacca – si sta consolidando. E’ un impegno condiviso con tutte le regioni dell’area adriatico-ionica. La sfida è alta: la macroregione rappresenta infatti lo strumento per accelerare i processi di integrazione, per far accrescere la cooperazione territoriale su problemi di comune interesse, in linea con gli obiettivi europei dell’integrazione nei Balcani e per realizzare una governance multilivello sulla base dell’esperienza e delle strutture governative già esistenti, come l’Iniziativa Adriatico – Ionica”. Ci sono progetti dei quali si è occupata che rappresentano il suo modo di essere in maniera più eloquente di altri? “Dal 14-16 dicembre dello scorso anno si è svolta ad Ancona la XIII Sessione Plenaria del “Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio”, in collaborazione - per la prima volta nella storia più che decennale dell’Associazione - con l’Ufficio Scolastico per le Marche – Direzione generale. Si è di fatto trattato di una sessione “storica” perché ha visto svolgersi, a fianco della tradizionale “plenaria” che riunisce i Sindaci delle 52 città aderenti alla rete (cui si sono aggiunte, proprio in questa occasione, altre tre municipalità: Budva (Budua), in Montenegro, e Hvar (Lesina) e Trogir (Traù), in Croazia, il primo Forum dei giovani. Iniziativa promossa nell’ambito di un più ampio Piano d’Azione Territoriale, con la partecipazione degli USR di Marche, Friuli VG, Veneto e Sardegna. L’incontro - inserito nel percorso di costruzione della Macroregione Adriatico-Ionica - ha visto la partecipazione di numerosi rappresentati delle Autorità Locali (Sindaci, amministratori, esperti), di esponenti dell’Unione Europea e di delegazioni di studenti, insegnanti e dirigenti scolastici, provenienti dai vari paesi che si affacciano sulle coste del bacino marittimo. Al centro della discussione sono stati posti i temi legati al ruolo dei soggetti territoriali e della loro responsabilità educativa, nella prospettiva di una maggiore consapevolezza dei diritti di cittadinanza europea. Un punto di partenza nella elaborazione di una strategia per ottenere un maggior coinvolgimento delle comunità civili, attraverso il sostegno diretto ai percorsi di conoscenza, incontro, scambio, amicizia e cooperazione tra le giovani generazioni e la promozione di una governance territoriale dell’Offerta Formativa e dei sistemi scolastici transfrontalieri. A Pescara, dal 28 al 30 novembre prossimi, si svolgerà in stretta collaborazione con il Comune di Pescara, il Ministero dell’ Università, dell’Istruzione e della Ricerca, lo staff dell’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo delle Marche e con gli Uffici scolastici regionali di Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Veneto, il 2° Forum Internazionale dei Giovani all’interno della XIV Sessione del Forum delle Città dell’Adriatico e dello Jonio. E’ il mio mondo. L’ascolto dei giovani è il primo passo per metterli al centro di un nuovo sistema formativo e renderli protagonisti dei grandi eventi geopolitici che sono in corso e che culmineranno, nel 2014, con l’ufficializzazione della Macroregione Adriatica Ionica”. Un sogno nel cassetto? “A dire il vero ne ho tantissimi .. e tutti colorati .. ma li tengo scaramanticamente per me..!”.