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December 21st, 2024
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Plitvice e il suo parco naturale

Plitvice

L’avventura più incredibile del Parco dei Laghi di Plitvice la racconta proprio la vegetazione che è riuscita a determinare una orografia molto particolare.Tra i 502 e i 636 metri di altitudine, lungo una boscosa vallata di circa 8 km, vi sono 16 laghi dalle acque cristalline collegati tra loro da una novantina di cascate e cascatelle.
Il territorio che si attraversa un po’ da esploratori, un po’ da sognatori, è una meraviglia della geologia. Lo sovrascorrimento di tipi di roccia di differente permeabilità – dolomiti e calcari – , e l’abbondanza dei corsi d’acqua, hanno dato vita, in periodi geologici diversi ad un bacino veramente unico nel suo genere. Grazie alle caratteristiche di queste rocce le acque sono ricche di minerali, in particolare carbonato di calcio e magnesio. Quando queste salgono in superficie subiscono un processo chimico per cui il carbonato acido si cristalizza depositandosi.
Sono nate così le barriere tufacee fitogeniche composte da muschi e da alghe che attraverso uno sviluppo molto rapido, crescono, sedimentano e danno corpo ad uno sbarramento verde-giallo.
Ma la fantasia popolare ha voluto immaginare per i laghi di Plitvice e le cascate storie ben diverse che nulla hannoa che vedere con i processi di natura chimica. Ogni nome di lago o cascata è legato ad una leggenda che, nei lunghi inverni di questa terra, sianima di personaggi eroici, tragicamente periti travolti dalla furia delle acque. Melanconiche, intrise di tristezza e con finali tragici, sono porbabilmente un chiaro monito a chi volesse osare a sfidare la forza della natura.
Le passerelle, ricavate dai tronchi del castagno, hanno bisogno di manutenzione continua, di essere ampliate o deviate a seconda del corso dell’acqua che muta continuamente, chiudendo e spalancando sempre nuovi scorci. Il Parco si può visitare tutto l’anno basta fornirsi di un abbigliamento adeguato.Che poi consiste in un paio di scarpe che non lascino filtrare l’acqua e una giacca a vento con la stessa funzione. I laghi si attraversano a bordo dei barconi elettrici, poi si prosegue a piedi e si rientra col trenino. Il Parco è anche una importante riserva ornitologica, con specie rare e un habitat ideale per diversi mammiferi, in particolare il lupo e l’orso che raramente si lasciano avvistare. Nel 1991, una troupe della Fondazione Cousteau, capitò quasi per caso a Plitvice. Anne Marie, la nuora del comandante, decise che in questo luogo avrebbero realizzato un film attraverso le quattro stagioni dell’anno. Ma sui villaggi del Parco avevano iniziato a spirare venti di guerra. Allora, in un tentativo estremo, venne invitato a Plitvice lo stesso Cousteau a portare un messaggio di pace. Il grande vecchio arrivò in volo dalla California, visitò Plitvice, trattenendo a stento entusiasmo ed emozione di fronte a ciò che la natura riusciva a svelargli ancora una volta. Ma la guerra scoppiò poche settimane dopo. Il Parco è stato proclamato area protetta nell’agosto del 1949 e negli anni settanta è entrato a far parte dell’elenco dei siti dichiarati patrimonio culturale e naturale dell’umanità a tutela dell’UNESCO. Dopo chilometri di panorami di struggente fantasia, l’acqua si raccoglie per andare a gonfiare il fiume Korana, destinata ad una fine gloriosa: il Danubio.

Le strutture turistiche E gli itinerari

Il parco di Plitvice dista dalla costa circa un’ora e mezza di auto, da Segna sono 90 km. Il confine bosniaco – per superarlo è necessario esibire il passaporto – con la città di Bihac sono a poche decine di chilometri.
Le strutture ricettive, gli alberghi e il campeggio, si trovano presso l’entrata n. 2 del Parco, la prima che si incontra venendo da Segna. Sono stati restaurati, dotati di nuovi servizi e, in particolare, di un cucina di qualità che esalta la ricchezza della gastronomia locale. Si distinguono le carni – soprattutto selvaggina – ma anche abbondanza di contorni – soprattutto verdura cotta – e una pasticceria di tutto rispetto. All’interno del parco operano alcuni ristoranti ma molti ospiti preferiscono partecipare alle escursioni con grigliata nei luoghi convenzionati, in modo da sfruttare al massimo il tempo a disposizione per la visita di laghi e cascate.

Strada impervia, ma spettacolare

Da Segna la litoranea prosegue il suo tortuoso percorso. Bisogna procedere con cautela, rispettando i limiti di velocità. In compenso, verso il mare, si spalancano paesaggi spettacolari. In un canale azzurro intenso si vedono sfilare le bianche sagome di Veglia, poi Arbe e quindi Pago. Vale davvero la pena di fermarsi ad ammirare le appartate insenature della costa che si svelano all’improvviso, destando meraviglia per la trasparenza ed il colore del mare. A Jablanaz (Jablanac), accanto al porticciolo, dove ci si imbarca sul traghetto per Arbe, c’è un nuovo albergo privato, l’hotel Ablana che è senza alcun dubbio il migliore di questo tratto di costa. Più si scende e più i centri abitati si diradano. Ogni tanto dalla strada si scorge in basso qualche piccola baia. A Prizna è possibile imbarcarsi per l’isola di Pago. Carlopago (Karlobag) è un villaggio sovrastato dalle rovine di una fortezza medievale. La litoranea adriatica continua a snodarsi in un paesaggio quasi deserto, tra pareti di roccia che precipitano nel mare. Si oltrepassa il centro abitato di Starigrad, modesta località balneare. A un paio di chilometri all’interno della costa una deviazione di pochi chilometri conduce tra le gole di Paklenica, oggi parco naturale, che segnano l’inizio geografico della Dalmazia.

Numeri utili:

Comunità turistica della Contea di Segna:
tel./fax 00386 53 574687
Comunità turistica di Segna:
tel. 00386 53 881068 – fax 00386 53 881219
Comunità turistica dei Laghi di Plitvice:
tel./fax 00386 53 776798
Comunità turistica dell’isola di Pago:
tel. 00386 23 611286 – fax 00386 23 611301
Marina di Simuni (Pago):
tel. 00386 23 698020 – fax 00386 23 698025