L’Istria nell’Euregio Senza Confini
PARENZO – Quella di ieri è stata una giornata storica per l’Istria. Il GECT-Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale “Euregio Senza Confini-Euregio ohne Grenzen” sta per allargare i propri confini: oggi, infatti, è stata avviata la procedura che porterà presto la Regione Istriana a far parte di questa aggregazione, fondata nel 2012 dalle Regioni italiane del Veneto e del Friuli Venezia Giulia e dal Land austriaco della Carinzia. Nell’assemblea tenutasi ieri a Villa Polesini, a Parenzo, i presidenti della Regione del Veneto (presidente pro tempore dell’Euregio Senza Confini) Luca Zaia, della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e del Land della Carinzia Peter Kaiser, con il supporto tecnico del direttore del GECT Dieter Platzer, hanno deciso di dare il proprio assenso preventivo all’ingresso della Regione Istriana nel Gruppo, consentendo in tal modo, in base allo Statuto del GECT e al Regolamento comunitario, di avviare le procedure formali per l’adesione del nuovo componente. Una decisione assunta all’unanimità dopo aver sentito il presidente della Regione Istriana Valter Flego, che ha ribadito le motivazioni che lo hanno portato a firmare (lo scorso 9 gennaio) la richiesta ufficiale di adesione preventiva, nella quale, oltre a ‘’una proficua e pluriennale cooperazione, fondata sui principi di stima e intesa reciproca’’, sottolineava il ‘’significato straordinario dei processi d’integrazione europea, dello sviluppo regionale e della coesione economica’’. ‘’La creazione di forme innovative di cooperazione futura nei settori previsti dagli atti costitutivi dell’Euregio Senza Confini – aveva rilevato Flego – contribuirà a dare una spinta sociale ed economica alle rispettive regioni’’.
Il GECT è uno strumento creato dall’Unione europea nel 2006 che definisce un quadro legislativo unico per le Euroregioni. Grazie al riconoscimento della personalità giuridica, permette a territori regionali e locali di differenti Paesi della Ue di collaborare in un contesto giuridico comune – indicato dall’ordinamento comunitario e avvallato dagli Stati nazionali – superando le difficoltà derivanti dall’avere differenti strutture giuridiche, contabili e di gestione. Quella di Parenzo è di fatto la terza assemblea del GECT, che fa seguito a quella tenutasi lo scorso novembre a Venezia, nella quale furono definite le linee del primo programma politico d’azione e il budget finanziario per l’anno in corso, e a quella, ancora precedente, d’insediamento dell’Euregio Senza Confini, avvenuta a Klagenfurt, capoluogo della Carinzia, nel febbraio 2013.
Alla riunione di Parenzo, da rilevare, hanno partecipato anche il ministro del Turismo della Repubblica di Croazia, Darko Lorencin, l’ambasciatore italiano a Zagabria, Emanuela D’Alessandro, e il Console generale d’Italia a Fiume, Renato Cianfarani. E ovviamente Ivan Nino Jakovčić, presidente della commissione per la collaborazione internazionale, che nell’ultimo decennio con tenacia e pazienza ha creduto in questo importante progetto, fino ad arrivare alla sua piena realizzazione, in concomitanza del 9 maggio, giornata dell’Europa. Alla conferenza stampa a Villa Polesini si è parlato in croato, italiano e tedesco, il che ha dato un tocco in più all’atmosfera di festa. Valter Flego non ha nascosto la sua soddisfazione per il fatto che l’Istria, che per prima anni addietro ha aderito a varie associazioni organizzazioni europee e trasfrontaliere, che per prima ha avuto accesso ai fondi UE, sia oggi anche la prima Regione croata ad aderire al GECT.
Flego si è detto convinto che una collaborazione del genere, tra partner e amici che cooperano e che si conoscono da tanto tempo ormai, darà i suoi frutti anche nel prossimo futuro. Il via libera all’Istria nell’ambito del GECT contribuirà sicuramente alla valorizzazione delle tante potenzialità in tutte le sfere d’attività. La penisola potrà avvalersi del pieno appoggio dei partner nel contesto di una fruttuosa collaborazione territoriale, abbattendo appieno le barriere confinarie e creando ponti di collegamento con le aree contermini. Verrà dato così un valido esempio, partendo dal basso, di creazione del territorio comune europeo. Non è mancata l’emozione nel caso di Ivan Nino Jakovčić perché, “chiuso il capitolo di guerre e disordini del passato”, oggi si schiude un mondo nuovo. A Parenzo si continua a costruire assieme un nuovo futuro comune europeo, proposto oggi dall’Europa stessa. Jakovčić ha ringraziato tutti colori che in questi decenni hanno creduto in questo progetto e lo hanno sostenuto. Perché soltanto assieme si può far sempre meglio e di più.
STESSA STORIA STESSO MARE Piena soddisfazione è stata manifestata anche da parte dei partner, la Serracchiani, Zaia e Kaiser per i quali si apre un nuovo capitolo con straordinarie possibilità di progredire e crescere. Per dirla con la Serracchiani si è sicuri di aver fatto la scelta giusta. Zaia ha rilevato l’indefesso lavoro di Nino Jakovčić sia nel mantenimento dei rapporti di collaborazione, sia nel rafforzamento degli scambi e dell’amicizia tra le regioni. Il governatore del Veneto ha anche constatato che “l’Istria per noi è stessa storia, stesso mare“ ed ora (con l’Istria) il progetto euroregio in qualche modo si completa. “Bisogna continuare a crescere e progredire, affrontando insieme le sfide, è stato il commento di Kaiser, per il quale il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e l’Istria assieme alla Carinzia sono un asse forte, un modello di vera convivenza europea che certamente darà ottimi frutti. C’è già un progetto concreto da realizzare assieme, che sarà posto all’attenzione dei fori UE e sottoscritto già entro l’anno, ha concluso Valter Flego.
Lara Musizza, «La Voce del Popolo», 11/05/14