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November 25th, 2024
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Croati e Italiani, tanti legami e affinità

ABBAZIA – “Da molti secoli, Italiani e Croati sono stati al centro della civiltà europea. Le vicende dei nostri due popoli, affacciati sullo stesso mare, si sono a lungo intessute lasciandoci in eredità tanti legami e tante affinità. In questi ultimi anni la collaborazione fra Italia e Croazia in campo economico, sociale, culturale, scientifico si è ulteriormente approfondita. A tale riguardo, vorrei esprimere la mia riconoscenza a tutte le autorità e alle istituzioni croate per la piena disponibilità e per l’amichevole ed efficace collaborazione con il Consolato Generale e con la CNI”, ha dichiarato il console generale d’Italia a Fiume, Renato Cianfarani, dando il benvenuto agli ospiti che hanno preso parte al ricevimento offerto dal Consolato generale d’Italia a Fiume in occasione della Festa della Repubblica Italiana (2 giugno).

All’incontro organizzato ieri pomeriggio nel giardino del Remisens Premium Hotel Ambasador di Abbazia erano presenti numerose personalità di spicco delle istituzioni croate, della CNI nonché della sfera imprenditoriale, culturale e sportiva.

Al ricevimento erano presenti il presidente dell’Unione Italiana e deputato CNI al Sabor, Furio Radin, il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Maurizio Tremul, il presidente dell’Assemblea dell’UI e f.f. di caporedattore de “La Voce del Popolo”, Roberto Palisca, il presidente e il direttore generale dell’UPT, rispettivamente Fabrizio Somma e Alessandro Rossit, il presidente del Comites Fiume, Rosanna Bernè, il presidente dell’Assemblea della Regione litoraneo-montana, il connazionale Erik Fabijanić, il presidente della Regione Istriana, Valter Flego, la vicepresidente della Regione Istriana, Giuseppina Rajko, il sindaco di Abbazia, Ivo Dujmić, i suoi vice Marina Gašparić e Fernando Kirigin, il vicesindaco di Pola e presidente della locale CI, Fabrizio Radin, il suo omologo fiumano, Marko Filipović, il vicesindaco di Draga di Moschiena e presidente della locale CI, Rikardo Staraj, il viceministro degli Affari esteri ed Europei, Hrvoje Marušić.

Alla festa hanno partecipato numerosi esponenti delle Comunità degli Italiani tra i quali Pietro Varljen (Abbazia), Orietta Marot (Fiume), Fausto Abram (Laurana), i rappresentanti di varie associazioni di esuli giuliano-dalmati, la direttrice del Dramma Italiano, Leonora Surian, il preside della SMSI di Fiume, Michele Scalembra e tantissimi altri ospiti illustri.

Nel suo discorso Renato Cianfarani non ha mancato di menzionare la CNI. “Tengo a salutare con calore, a nome dell’Italia i rappresentanti della comunità italiana autoctona, che continua ad arricchire la vita economica, sociale e culturale dell’Istria, di Fiume, del Quarnero e della Dalmazia; numerosi sono i connazionali che partecipano alla vita pubblica e sono attivi nelle istituzioni locali! È proprio in queste terre, in passato contese e teatro di troppe sofferenze, che si dimostra che è possibile amare e conservare la propria cultura e la propria identità, e allo stesso tempo amare ed apprezzare le culture con le quali si convive”, ha osservato Cianfarani.

“Alla laboriosa comunità italiana – ha proseguito –, che tanto ama la nostra lingua e le nostre tradizioni, voglio ancora una volta ribadire la simpatia, la stima e il sostegno da parte dell’Italia. Quanto l’Italia guardi a voi, lo testimoniano le parole del presidente italiano, Sergio Mattarella, in occasione della sua visita a Zagabria del 23 aprile scorso. Subito dopo un caloroso e costruttivo incontro con il presidente croato, Kolinda Grabar-Kitarović e con le massime autorità croate, il presidente Mattarella vi ha manifestato il suo appoggio e ha promesso di venire presto qui in visita“, ha rilevato Cianfarani, ringraziando tutte le istituzioni della CNI e tutti coloro i quali ne fanno parte per gli stretti rapporti di collaborazione e di amicizia con il Consolato generale d’Italia a Fiume.

Prima di concludere il proprio indirizzo, il console generale ha espresso ai propri ospiti un saluto particolare, diverso dal solito. “Questa è l’ultima volta nella quale ho il piacere di invitarvi per celebrare insieme la Festa Nazionale Italiana. Come sapete, sono stato chiamato ad assumere fra breve un nuovo incarico. Non sarà facile separarmi da voi, amici italiani e croati: per quattro anni e mezzo ho avuto modo di conoscervi, di apprezzarvi e di portare avanti, col vostro aiuto e con l’aiuto dei miei collaboratori, numerose e incisive iniziative in campo culturale, economico-commerciale e dei servizi consolari. Porterò con me tutto quello che da voi ho appreso e di cui vi sono riconoscente; con molti di voi manterrò i contatti e, dovunque sarò, all’estero e in Italia, siate certi che rimarrò per sempre ambasciatore vostro e di queste accoglienti terre”, ha concluso Renato Cianfarani.

A nome dei presenti e di tutti i connazionali a ringraziare il console generale Renato Cianfarani per il lavoro svolto è stato il deputato Furio Radin, che ha incentrato il suo discorso sui valori dell’unità e della comunità. “La comunità è un bene prezioso. Nel nostro caso – ha spiegato Radin –, significa un’identità, una storia e una tradizione, ma soprattutto un vissuto e un lavoro comuni. Vuol dire tanti individui protesi verso un fine comune e condiviso”.

“La comunità – ha proseguito Radin – è formata da tante persone che impegnano una parte importante della propria esistenza per conseguire risultati collettivi. Molto spesso il fine è il mantenimento stesso dell’identità, percepita come un valore. Le vite di queste persone, gli affronti patiti, le famiglie frantumate da esodi ed emigrazioni, le ingiustizie delle ideologie, l’essere immersi in una società che comunica in una lingua diversa dalla tua, il sentirsi perennemente un diverso: tutte queste circostanze e molte altre ancora creano delle personalità uniche e irripetibili, delle quali dobbiamo essere orgogliosi”.

“Ogni membro di una comunità deve fare scelte che soltanto lui, come individuo, comprende. La gente può anche optare per l’oblio e l’assimilazione, ma è la persona, relazionandosi con gli altri, che fa sopravvivere la comunità. Per queste ragioni, ogni membro della nostra comunità nazionale è un eroe. Siamo tutti persone eccezionali che hanno resistito vincendo i nazionalismi, gli assolutismi, le intolleranze. Per questo, il valore di ogni connazionale è immenso”, ha sottolineato Radin.

“Oggi, la nostra comunità saluta Renato Cianfarani, console generale e soprattutto amico, giunto alla fine del suo mandato. Lo ringraziamo per esserci stato vicino fino a diventare uno di noi. Va a Monaco di Baviera, a ricoprire uno degli incarichi consolari più prestigiosi, ma non ci abbandona. Non rimarrà soltanto nei nostri cuori, resterà tra noi, è legato indissolubilmente a queste terre. Ringraziamo la sua signora, Florinda, per il ruolo fondamentale che ha avuto nel farlo rimanere, Grazie Renato, il nostro non è neanche un arrivederci, vai soltanto in viaggio di lavoro, poi tornerai tra noi”, ha detto Radin rivolgendo a Cianfarani (romano de Roma) l’unica espressione comune tra i dialetti istro-quarnerini e il dialetto romanesco: “Se vedemo”.

Krsto Babic, «La Voce del Popolo», 02/06/15