Il dialetto di Valle impreziosito dal vocabolario di Sandro Cergna
Una serata indimenticabile per la Comunità degli Italiani di Valle che in piazza Tomaso Bembo, ai piedi dell’incantevole Castel Bembo, ha presentato il Vocabolario del dialetto di Valle d’Istria di Sandro Cergna, edito nella Collana gli Atti del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, con il patrocinio dall’Università Popolare di Trieste, dell’Unione Italiana e del locale sodalizio. La presidente della Comunità degli Italiani e membro della Giunta esecutiva dell’UI, Rosanna Bernè, ha spiegato che non esiste miglior luogo dove presentare il vocabolario della parlata locale, che la piazza centrale di Valle racchiusa da una parte da Castel Bembo, sede del sodalizio, e dall’altra da Palazzo comunale. Una piazza dove tutt’oggi è vivo e vegeto il dialetto valex, che è uno dei 6 idiomi istroromanzi con il maggior numero di parlanti attivi. Un volume che sarà sicuramente una pietra miliare per la salvaguardia e la tutela di una delle parlata autoctone dell’Istria, che per millenni ha risuonato tra le vie e le piazze del centro. Dopo la piacevole esibizione del coro misto della CI di Dignano, diretto dalla maestra, Orietta Šverko, al numeroso pubblico si sono rivolti gli esponenti della autorità. Il sindaco connazionale di Valle, Edi Pastrovicchio, ha ringraziato il professor Cergna per l’enorme mole di lavoro che contribuirà in modo significativo a mantenere viva la parlata vallese per ancora tantissimi anni, diventando un punto di riferimento anche per le giovani generazioni.
Il presidente dell’UI, onorevole Furio Radin, ha aggiunto che il vocabolario oltre a essere una pubblicazione di assoluto rilievo racchiude un significato personale molto particolare date le origini vallesi di sua bisnonna e davanti alla platea ha ricordato alcuni aneddoti della sua infanzia legati alla parlata vallese. Il presidente dell’Università Popolare di Trieste, Fabrizio Somma, ha evidenziato il valore aggiunto di questa iniziativa rappresentato dal sostegno finanziario della CI di Valle, che rispecchia l’ottica di autofinanziamento, che sarà una della linee guida per i progetti futuri della CNI come indicato dal MAE e ha aggiunto che è stata lodevole la sinergia con il CRS che ha permesso di dare alla pubblicazione un maggiore riconoscimento istituzionale.
Molto significativo l’intervento del presidente del Comitato di coordinamento per le attività della minoranza italiana in Slovenia e Croazia”, il ministro plenipotenziario Francesco Saverio De Luigi, che ha confermato il massimo sostegno e vicinanza del ministero e del Governo italiano a favore dei progetti della Comunità nazionale italiana e delle sue istituzioni, sottolineando come il CRS ha dimostrato di nuovo di essere un’istituzione d’eccellenza e il cui ruolo nella tutela e salvaguardia della cultura italiana di queste terre è stato fondamentale. Per quanto riguarda il vocabolario, il ministro ha asserito che sarà un’opera di riferimento non solo per la CI vallese, ma per l’intera comunità scientifica che si occupa di tematiche legate alla linguistica.
Una ricerca iniziata negli anni’90
Il volume è stato presentato dal vicedirettore del CRS e caporedattore della Collana degli Atti del CRS, Marino Budicin. Ha spiegato che il vocabolario è stato il 41.esimo volume pubblicato in questa speciale collana e ha ricordato che Valle è sempre stata una località importante e oggetto di studio per il CRS con numerose ricerche pubblicate. Finora nella Collana degli Atti sono stati pubblicati 7 dizionari o vocabolari dialettali di altrettante località istriane a cui si aggiungono altre due importanti pubblicazioni come la “Toponomastica storica moderna comparata della città e del territorio di Rovigno”, del professor Giovanni Radossi e il volume “Piante e fiori dell’Istria”, di Claudio Pericin. Il caporedattore ha ricordato che l’ottavo volume della collana era proprio un dizionario del dialetto di Valle d’Istria, scritto dal compianto professor Domenico Cernecca, un volume di 140 pagine che è stato il primo tentativo di lessicografia del dialetto vallese. A 30 anni da quella pubblicazione, Cergna oltre a utilizzare i lemmi riportati nel volume di Cernecca, si è avvalso dei quaderni manoscritti di Giovanni Obravac “Zaneto” e di numerose interviste con i parlanti attivi residenti a Valle e nel resto del mondo.
Il prof. Franco Crevatin, dell’Università degli Studi di Trieste, che ha curato la prefazione ha ribadito l’importanza di questa pubblicazione, che oltre a essere un eccellente vocabolario, nel giro di un paio di mesi sarà riconosciuto a livello internazionale degli studi di linguistica. Crevatin ha aggiunto di avere recensito l’opera per due delle riviste scientifiche più prestigiose in questo campo di ricerca e sicuramente sarà uno strumento utilissimo anche per approfondire l’etimologia, la fonetica e la storia dell’Istria. L’importanza di questo volume è la conferma che l’Istria è sempre appartenuta linguisticamente al sistema italiano Nord orientale con i suoi dialetti istromanzi.
L’autore, Sandro Cergna, ricercatore e assistente del Dipartimento di studi in lingua italiana all’Università, ha raccontato la genesi del suo Vocabolario, frutto di un lungo lavoro di ricerca iniziato ancora negli anni ‘90, ma che ha subito un’accelerazione negli ultimi anni grazie al sostegno del CRS. Partendo da una ricerca sulle tradizioni e leggende vallesi, ha iniziato a intervistare i parlanti più anziani del comune scoprendo che rispetto al dizionario di Cernecca mancavano numerosi lemmi e decidendo di iniziare un primo catalogo delle parole scomparse. Nel 2004, su invito del direttore Giovanni Radossi, è stata avviata la collaborazione con il CRS, che ha portato alla pubblicazione di questo volume che conta 500 pagine. È stato proprio grazie all’incredibile archivio del CRS e alla lungimiranza del direttore che aveva acquistato i quaderni Obrovac, che il vocabolario è stato arricchito in maniera significativa. Obrovac era uno scalpellino vallese, amante della scrittura, che nei suoi 10 quaderni ha raccontato con ironia la vita quotidiana, la storia e le tradizioni vallesi.
Il professor Cergna ha concluso ringraziando tutte le persone e gli enti che hanno contribuito alla realizzazione, come i vallesi scomparsi Bortolo Civitico, Giuseppe Ignoto, Ferdinando e Caterina Palaziol, Rosa Barbieri, Francesca Cuccurin e Adriano Cergna. L’autore ha anche ringraziato le famiglie che parlano il dialetto vallese risiedenti a Valle e nel resto del mondo che hanno contribuito all’opera, in particolare Gigliola Cnapich e Gianfranco Baricevich per aver concesso la pubblicazione delle fotografie pubblicate nel vocabolario, oltre alla redazione e al direttore del CRS e agli enti patrocinatori, Cergna ha ringraziato le studentesse dell’Università di Pola Valentina Paulisic, Cristina Golojka, Romana Macuka e Renata Pokrajac, per l’aiuto nelle trascrizioni del dizionario su supporto elettronico. Infine, un ringraziamento personale al professor Franco Crevatin e a Libero Benussi di Rovigno, per i consigli e suggerimenti durante il lavoro di compilazione dell’opera. La presentazione si è conclusa con l’intervento del direttore del CRS, professor Giovanni Radossi, che dopo essersi complimentato con Cergna per questa importantissima opera ha ricordato che negli ultimi due mesi e mezzo il CRS ha pubblicato sette volumi per un totale di 4.300 pagine, dimostrando grande vitalità e professionalità.
(Sandro Petruz)