Il Montenegro nella NATO. L’Alleanza va verso Oriente
Il 2 dicembre i ministri degli esteri della NATO, riuniti a Bruxelles, hanno deciso di invitare il Montenegro a entrare nell’Alleanza come ventinovesimo Paese membro. Lo ha annunciato il Segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, sottolineando come «la decisione storica di avviare colloqui di adesione con il Montenegro» sia stata presa all’unanimità. Un passo di espansione sul fronte orientale che naturalmente trova la forte opposizione della Russia. La prima reazione è stata la ventilata sospensione di ogni collaborazione militare tra Mosca e Podgorica nel caso in cui il Montenegro si unisse alla NATO – ha detto il senatore Viktor Ozerov, capo del Comitato di difesa e sicurezza della Federazione. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha aggiunto che «la continua espansione del Trattato del Nord Atlantico verso Est potrebbe portare a misure di ritorsione da parte russa». Dopo le rassicurazioni del Segretario di Stato USA, John Kerry, sulla equità dell’ingresso del Montenegro nella NATO, il Cremlino ha comunicato tuttavia di essere disposto a riprendere la collaborazione.
Il premier montenegrino Milo Djukanovic ha parlato invece di «giornata storica» per il suo Paese. Il giorno «più importante per il Montenegro» dopo il referendum del 2006 per l’indipendenza, ha aggiunto il premier.
Dopo la Croazia e l’Albania, entrate nel 2009, il Montenegro sarà il terzo stato dei Balcani Occidentali ad aderire all’Alleanza Atlantica. Sui tempi del processo di adesione del Montenegro alla NATO, il Segretario generale ha indicato di attendersi che si possano concludere all’inizio del 2017, poi – ha soggiunto – «ci sarà la procedura di ratificazione nei ventotto parlamenti». Da subito, compreso il summit dei leader dell’Alleanza in programma dall’8 al 9 luglio prossimi a Varsavia, il Montenegro potrà comunque partecipare, senza diritto di voto, a tutti gli incontri istituzionali dell’Alleanza. Ora la Nato, sottolinea il Segretario generale, si aspetta che il Paese «continui sul cammino delle riforme», soprattutto sull’adeguamento della Difesa, sullo stato di diritto, e che dimostri apertamente il proprio sostegno all’Alleanza.
Enzo Alderani