Nino Benvenuti, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma 1960, racconta il suo esodo
“Il pugilato ha espresso grandi personalità. Trieste, nell’immediato dopo guerra, ha espresso grandi personalità. Qui abbiamo un pugile che parte dalla difficile situazione triestina negli anni ‘50 e conquista il mondo”: così Enrico Ruggeri ha presentato lunedì 18 luglio, durante Il Falco e il Gabbiano in onda alle 15.30 su Radio 24, una puntata dedicata a Nino Benvenuti, uno dei più grandi pugili di tutti i tempi.
Le vicende personali di Nino Benvenuti si intersecano tristemente con quelle della nostra nazione in guerra e il racconto dei suoi anni giovanili fa riaffiorare alcune pagine della nostra storia che sarebbe meglio non fossero mai state scritte. Perché Giovanni Benvenuti, detto Nino, nasce il 26 aprile 1938 a Isola d’Istria, che oggi è territorio sloveno, ma allora era italiana. Nell’aprile del 1945 Isola d’Istria viene occupata dall’armata jugoslava di Tito e con il Memorandum di Londra, l’accordo sottoscritto tra Italia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Jugoslavia, quei territori diventano jugoslavi, obbligando la popolazione ad un drammatico esodo forzato e massiccio. Questo nella migliore delle ipotesi, perché nella peggiore si finiva nelle foibe.
La famiglia Benvenuti vive il dramma istriano sulla propria pelle: loro sono gente piuttosto benestante, il padre Fernando ha un’attività di vendita di pesce a Trieste, a Isola d’Istria hanno una bella casa, ma accade che il fratello più grande di Nino, Eliano, viene incarcerato senza motivo per ben sette mesi e poi, improvvisamente, gli viene detto che quella loro bella casa serve al comandante delle Forze dell’Esercito, le guardie popolari, e quindi loro devono andarsene. Nino è un adolescente e vive questa terribile ingiustizia in maniera bruciante. Vede i propri genitori umiliati, obbligati ad abbandonare tutti i propri averi. Forse è proprio da qui che parte tutta quella voglia di rivalsa, quella carica e quella rabbia che lo porteranno a battersi sui ring di tutto il mondo e a sconfiggere avversari temibilissimi e apparentemente imbattibili.
Grandissimo campione, uno dei più grandi di tutti i tempi, molto forte, ma anche tattico, Nino Benvenuti è un atleta che si è distinto soprattutto per il suo fair play, per il grande rispetto che ha sempre dimostrato nei confronti dei propri avversari. Vincitore della medaglia d’oro nelle Olimpiadi del 1960 a Roma, campione del mondo dei pesi superwelter e dei pesi medi tra il 1965 e il 1970, Benvenuti è un atleta che oggi dedica particolare attenzione ai fenomeni di bullismo e di violenza giovanile.
La Valle dei Templi, 18 luglio 2016