Per la storia del difficile Confine orientale
Si è svolto a Siena martedì 21 novembre 2017 presso l’Università per gli stranieri il corso per docenti delle scuole promosso dalla Regione Toscana ed organizzato da Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’età contemporanea – Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea – Istituto Nazionale per la Storia del movimenti di liberazione in Italia-
“Il Seminario dedicherà un ulteriore e mirato approfondimento tematico sulla storia e le vicende degli esuli giuliano-dalmati” ha esordito in apertura il coordinatore della giornata dr. Matteo Mazzoni dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza.
A questa sessione hanno partecipato il Presidente di FederEsuli dr. Antonio Ballarin e la Società di Studi Fiumani con il dr. Marino Micich. Su proposta di FederEsuli la prof.ssa Maria Pappalardo ha svolto una dettagliata relazione sui libri di testo scolastici e il Trattato di Pace di Parigi del 1947.
Il Seminario per docenti dal titolo “Per la storia di un confine difficile. L’Alto Adriatico nel Novecento” si è svolto con una larga partecipazione di oltre trenta docenti e con la presenza di un folto pubblico di sessanta persone. Tale Seminario fa seguito al corso estivo (Summer school) tenutosi a Rispescia (GR) tra il 22 e 25 agosto 2017.
Dopo i saluti della Vice Presidente della Regione Toscana Monica Barni e di Milva Segato dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana sono iniziati i lavori della giornata seminariale. Il saluto del Presidente di FederEsuli dr. Antonio Ballarin è stato più articolato del previsto per spiegare in breve le nuove prospettive per gli esuli giuliano-dalmati al pubblico presente e quindi per ringraziare dell’invito a lui rivolto da parte degli organizzatori, che hanno così confermato la volontà di collaborazione da parte degli Istituti storici della Resistenza toscani con il mondo culturale degli esuli giuliano-dalmati. Una collaborazione che vede anche in questo occasione la presenza della Società di Studi Fiumani. con il dr. Marino Micich. In futuro verrà proposto da FederEsuli anche un intervento del prof. Giuseppe De Vergottini (presidente di Coordinamento Adriatico) e del presidente della Società di Studi Fiumani prof. Giovanni Stelli, che ha operato in tale senso con l’Istituto per la storia del Resistenza dell’Umbria ottenendo lusinghieri risultati.
GLI INTERVENTI: Prima degli interventi vi è stata la toccante testimonianza dell’esule da Pola Claudio Bronzin, sopravvissuto alla tragedia di Vergarolla. Le relazioni, come da programma, sono state esposte ai docenti con l’ausilio di supporti informatici. Molto ben esposta la relazione sulla questione dell’Esodo giuliano-dalmata a cura di Enrico Miletto dell’Università degli studi di Torino e collaboratore dell’Istoreto a cui ha fatto seguito quella di Marino Micich (invitato a partecipare già in precedenza al corso estivo, ma al quale per impegni precedenti non ha potuto partecipare) incentrata sulle origini e sviluppo dell’associazionismo dell’esodo giuliano-dalmata. Un associazionismo fondato persino durante il secondo conflitto mondiale (dopo l’8 settembre 1943), che è stato capace di organizzare gli esuli nel corso tempo per la difesa dei loro diritti negati e per la divulgazione della propria cultura bimillenaria legata all’Italia. Ha poi fatto seguito una relazione della pro.fssa Stella Pappalardo sulla questione dei libri di testo e la vicenda storica giuliana a lungo mancante nei programmi di storia; un intervento basato sui dati ripresi da un libro della prof.ssa Maria Ballarin. Si è parlato poi con il dr. Simone Malvolti (Associazione passaggi di Storia) anche del caso bosniaco, per far conoscere una situzione densa di incognite di un territorio che incombe
indirettamente sulla regione dalmata. Dopo le conclusioni del dr. Mazzoni si è conclusa la prima parte del seminario.
La seconda parte del convegno è stata dedicata ai luoghi che raccontano i drammi del confine in Venezia Giulia con l’intervento della prof.ssa Luciana Rocchi, da anni impegnata a ricostruire le complesse vicende storiche del confine orientale con una impostazione ampiamente inclusiva e condivisa alla fine del’esposizione sia dai relatori sia dal pubblico presente. Il viaggio dei docenti con gli studenti, ha annunciato la Rocchi, si terrà in febbraio e toccherà Trieste (programma ancora provvisorio: la Foiba di Basovizza, il CRP di Padriciano, la Risiera di San Sabba per poi visitare un paese dell’Istria e arrivare a Fiume dove poter visitare la Scuola Media Superiore Italiana e la Comunità degli italiani nella bella sede di palazzo Modello). Il dr. Luca Bravi dell’Università degli studi di Firenze ha parlato dell’importanza delle testimonianze per la costruzione della memoria, un tassello quello delle testimonianze da tenere sempre presente per una migliore comunicazione e formazione didattica. Nel caso specifico è stata proiettata una bella intervista al Presidente del Circolo “Istria” dr. Livio Dorigo. Il Seminario si è concluso con un circostanziato dibattito tra i docenti e i relatori rimasti su alcuni temi trattati (il ruolo dei Partiti Comunisti, jugoslavo e italiano sulla vicenda dell’esodo degli italiani a lungo taciuto, le responsabilità della guerra combattuta dall’Italia a fianco dei nazisti e sull’operato nei confronti delle popolazioni slave, il silenzio sull’esodo istriano), sottolineando gli aspetti metodologici necessari per veicolare agli studenti le varie informazioni, allo scopo sostanziale di renderli coscienti del difficile passato costellato da guerre in Europa nella prima metà del “900 e per riaffermare i valori della pace.
Comunicato della Società di Studi Fiumani