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La Prima Pagina Del Quotidiano L’Arena Di Pola Del 20 Agosto 1946

Una commissione d’inchiesta sulla strage di Vergarolla

IL 18 AGOSTO 1946 LA STRAGE DI VERGAROLLA (POLA).

MERLINO (PRESIDENTE C10F) “UNA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA PER INDIVIDUARE I RESPONSABILI DI QUESTO ATTO TERRORISTICO. APRIRE GLI ARCHIVI DELLA EX-JUGOSLAVIA.”

Roma 17 agosto 2020 – Ricorre domani, martedì 18 agosto, il 74° anniversario della strage avvenuta sulla spiaggia di Vergarolla, a Pola.

Quel giorno del 1946, alle 14.15, l’esplosione non accidentale di materiale bellico accatastato sull’arenile provocò la morte di 65 persone accertate e 211 feriti, tutti italiani che stavano assistendo a una manifestazione sportiva.

I morti in effetti furono almeno un centinaio, ma i cadaveri fatti a pezzi dalla detonazione non consentirono un’identificazione certa delle vittime. Un terzo erano bambini innocenti.

“Fu la prima, e più grande, strage compiuta sul suolo italiano dopo la fine della seconda guerra mondiale – dichiara Emanuele Merlino, presidente del Comitato 10 Febbraio – un atto terroristico contro gli italiani per farli andare via da quelle terre e annetterle alla Jugoslavia comunista. Queste erano le mire del dittatore comunista Tito, che al confine orientale d’Italia attuò una pulizia etnica nei confronti degli italiani e di tutti coloro che potevano costituire un ostacolo ai suoi progetti.

A 74 anni da quegli eventi – prosegue Merlino – onoriamo le vittime e chiediamo, con forza, la costituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta e l’apertura di un fascicolo d’indagine da parte della Magistratura. Ricordiamo che il reato di strage non va mai in prescrizione e anche se i colpevoli sono probabilmente già morti, conoscerne i nomi è un dovere per l’Italia democratica nonché un tardivo atto di giustizia nei confronti dei nostri connazionali uccisi o costretti a scappare soltanto perché italiani.

Infine, chiediamo che il Governo Italiano faccia richiesta, alle Nazioni nate dalla dissoluzione della ex-Jugoslavia, di aprire gli archivi statali e quelli della polizia politica titina per accertare, finalmente, la verità su questa terribile strage.”