Il progetto Egea unisce Sardegna e confine orientale
Nel pomeriggio di venerdì 9 ottobre il Sindaco di Trieste ha incontrato una delegazione dell’associazione Egea – una luce sulla memoria, la quale sta portando avanti un importante progetto (www.ecomuseoegea.org) dedicato alla memoria dell’esodo giuliano-dalmata in Sardegna e delle foibe intitolato ad Egea Haffner, “la bambina con la valigia” che è diventata una delle immagini iconiche dell’Esodo.
Il ricevimento presso il Municipio sito in Piazza Unità d’Italia ha fatto seguito a quello avvenuto la scorsa primavera a Fertilia (Alghero) in onore dello stesso Roberto Dipiazza. In tale occasione il Sindaco di Trieste aveva fatto visita alla cittadina simbolo dell’Esodo istriano, fiumano e dalmata, lodando della sua gente la capacità di reinventare un’esistenza lontano da casa. E così, in occasione della cinquantaduesima Barcolana, il mare si è reso protagonista del colloquio nella stupenda cornice del Salotto Azzurro del Comune. Il primo cittadino triestino, alla presenza del presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Renzo Codarin, ha ribadito il suo interesse nei confronti della frontiera orientale e delle sue genti, mentre sulla stampa aerea della città mostrava ai partecipanti i luoghi simbolo della memoria contesa del ‘900. Per la sua sensibilità i membri dell’associazione Egea l’hanno omaggiato con una pietra calcarea, quale elemento di unione tra la Sardegna e l’Istria; per un attimo terra e mare, lontano e vicino si sono toccati in un pomeriggio d’ottobre che è divenuto così sinonimo di rotte di collisione che associazioni culturali come l’Egea tentano di ricomporre.
Andrea Altin