Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana Istriana Fiumana Dalmata
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Vidris Prima Guerra Mondiale

24 maggio 1915, Quarta guerra d’Indipendenza

Per gli italiani ancora sudditi dell’Impero Austro-ungarico in quanto residenti nelle terre irredente (Trentino, Venezia Giulia, Fiume e Dalmazia) come per gran parte del fronte interventista, quella che i contemporanei chiamarono la Grande Guerra rappresentò effettivamente una Quarta Guerra d’Indipendenza, il compimento del percorso risorgimentale fermatosi alla Breccia di Porta Pia (20 settembre 1870) e poi accantonato a causa dell’impegno del Regno d’Italia nelle avventure coloniali  e dell’adesione alla Triplice Alleanza.

Questa continuità con le lotte risorgimentali ed il riconoscimento finalmente delle istanze portate avanti dagli irredentisti residenti dall’una e dall’altra parte del confine con l’Impero asburgico fissato nel 1866 si evince anche nel messaggio con cui Re Vittorio Emanuele III di Savoia comunicò dal Gran Quartier Generale il 24 maggio 1915 l’entrata nel conflitto:

Soldati di Terra e di Mare. L’ora solenne delle rivendicazioni nazionali è suonata.
Seguendo l’esempio del mio Grande Avo, assumo oggi il comando supremo delle forze di terra e di mare con sicura fede nella vittoria, che il vostro valore, la vostra abnegazione, la vostra disciplina sapranno conseguire.
Il nemico che vi accingete a combattere è agguerrito e degno di voi. Favorito dal terreno e dai sapienti apprestamenti dell’arte, egli vi opporrà tenace resistenza, ma il vostro indomito slancio saprà di certo superarlo.
Soldati a voi la gloria di piantare il tricolore d’Italia sui termini sacri che la natura pose ai confini della Patria nostra.
A voi la gloria di compiere, finalmente, l’opera con tanto eroismo iniziata dai nostri padri. 
Lorenzo Salimbeni