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Quirinale Bgbs Capitale Italiana Cultura 2023 200123

Inaugurando Bergamo-Brescia2023 Mattarella cita Gorizia

Rivolgo un saluto cordiale al ministro della Cultura, al presidente della Regione Lombardia, ai sindaci di Bergamo e Brescia e attraverso di loro ai cittadini di questa suggestiva, originale realtà unitaria, che da oggi ha l’onore e la responsabilità di essere capitale della Cultura per il 2023.

Saluto tutti i presenti qui al teatro Grande, coloro che sono collegati dal teatro Donizetti di Bergamo, e chi ci segue attraverso la diretta Rai e le varie piattaforme.

Ringrazio Laura Squillaci che ci ha condotto e tutti coloro che hanno arricchito questa cerimonia con il loro talento artistico, dando peraltro testimonianza di quel grande giacimento di storia e creatività che questa terra nel tempo ha sviluppato.

La cultura è una grande ricchezza.

Nasce dalla vita, dalla comunità, dalla natura che la ospita, e poi ritorna alle persone, alle generazioni successive, come linfa, come civiltà, come genio e valore.

La cultura non è un ambito separato dell’attività umana, quasi un suo sovrappiù.

È il sapere conquistato dall’esperienza.

È il pensiero che si costruisce nello studio, nel confronto, nella ricerca, nel lavoro.

È l’emozione del rappresentare la vita, è un arricchimento dei valori che caratterizzano l’umanità.

Brescia e Bergamo ne sono un esempio con le loro virtù civiche di ieri e d’oggi.

Città duramente colpite dalla prima ondata della pandemia, quando un virus aggressivo e sconosciuto ha mietuto, nel nostro Paese, migliaia di vittime.

E hanno saputo reagire, dando vita, e alimentando con i loro valori, quel modello di solidarietà che ha consentito di affrontare la crisi,

Nell’anno trascorso abbiamo vissuto il sollievo della ripartenza.

Le attività economiche, le espressioni sociali, la vita quotidiana, hanno ripreso ritmi più consueti.

Bergamo e Brescia, tuttavia, non si erano fermate.

Innovare, guardare all’avvenire, confidare nella capacità dell’uomo di saper superare le avversità, hanno dato vita a un percorso concreto che trova, oggi, ulteriore sanzione con l’avvio di un anno che le vede Capitale della cultura.

La tenacia è valore di questi territori, così come, appunto, la solidarietà.

L’agricoltura, l’industria e l’artigianato hanno sempre segnato la laboriosità delle popolazioni.

È – questa – cultura reale, sentimento della comunità ed espressione di buone pratiche di governo, che fa comprendere le ragioni degli innumerevoli scrigni di opere d’arte e dell’ingegno che sono custodite in queste territori.

Vi si sommano le case editrici, i centri di ricerca, le fondazioni, i festival che aggiungono pregio a una trama ricca di paesaggi che, sin dall’antichità, hanno sollecitato soggiorni di intellettuali e artisti.

La cultura, la conoscenza, le arti, in tempi così difficili come quelli che attraversiamo, si ergono, ancora una volta, come irrinunciabili punti di riferimento.

Stiamo rivivendo in Europa la tragedia della guerra, che speravamo fosse riposta per sempre negli archivi della storia dopo gli orrori che abbiamo allora conosciuto.

Ed è proprio il mettere la dignità integrale della persona al centro di ogni azione che ci porta a stare dalla parte di chi è aggredito e lotta per la propria indipendenza e libertà.

Siamo consapevoli che nella costruzione di una pace giusta la cultura, nella sua dimensione universale, è chiamata a giocare un ruolo, nel colmare le distanze, nel ricostruire rispetto e coesistenza, nell’unire gli uomini.

Si tratta di mettere a profitto l’avvenuto “ammassare riserve contro l’inverno dello spirito”, secondo la definizione che Marguerite Yourcenar ha dedicato ai “magazzini della cultura”, ai musei, alle pinacoteche, alle biblioteche.

Ecco, ci saranno tanti eventi e mostre in questi spazi a Brescia e Bergamo, così come i teatri, i cinema, gli ambienti della musica e della danza offriranno occasioni di incontro, di riflessione, di gioia, di bellezza.

Riserve di quell’umanesimo che è nel nostro dna, e che abbiamo il compito di arricchire e diffondere, per offrire e consegnare ai giovani un percorso di vita, che loro dovranno autonomamente sviluppare.

E’ un segno, non solo per l’Italia ma per l’intera Europa, la scelta di declinare al singolare il titolo di Capitale della cultura.

Anche Gorizia e Nova Gorica saranno “insieme” capitale europea della Cultura nel 2025.

La cultura è anche coraggio di superare presunti antagonismi, di scavalcare muri, di uscire dagli schemi.

Il coraggio di illuminare la città, come indica lo slogan che avete scelto, carico di significati.

Le città sono sedimento di una storia, ma continuano a camminare, a progredire.

Non restano uguali a sé stesse.  Producono luce, si nutrono di luce.

Propongono mete e valori.

I cento progetti dell’anno di Capitale della cultura saranno una grande occasione. Anzitutto per i cittadini di Bergamo e di Brescia, per chi abita in queste province, in Lombardia: saranno una grande attrattiva per chi vuole conoscere, visitare le vostre bellezze, condividere la vostra vita, assaporare i vostri sapori, apprezzare i gusti e le sensibilità della gente.

Nell’anno appena concluso un forte segnale di unità e innovazione è stato lanciato da una piccola isola, incantevole, Procida.

La cultura non isola, hanno proclamato.

La cultura, infatti, unisce e moltiplica.

È una forza dei campanili quella di saper unire e non dividere le energie.

Voi raccogliete, nel nord del nostro Paese, lo stesso testimone di Procida; a conferma dell’unità che rafforza l’Italia.

Quando, all’Assemblea costituente, si discusse se inserire la promozione della cultura tra i principi fondamentali della nostra Carta, non mancarono dubbi e qualche resistenza.

Ma la Repubblica si assunse solennemente quel compito.

E apparve l’art.9 della nostra Costituzione: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”.

“Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

Vi si è, recentemente, aggiunta la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi.

Il procedere della nostra storia ha dimostrato quanto il peso e il valore della cultura siano diventati determinanti per il progresso del nostro popolo.

Fu una scelta lungimirante, di grande visione.

Lo ricordiamo con riconoscenza, a 75 anni dall’entrata in vigore della nostra Costituzione.

La cultura è strettamente connessa con la libertà: di studio, di ricerca, di espressione del proprio pensiero. Ce lo ricorda – ancora una volta – la nostra Costituzione. L’arte e la scienza sono libere, recita l’art.33; mentre l’art.21 dispone il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero.

L’esercizio che Brescia e Bergamo, Capitale della cultura, si apprestano a intraprendere è, quindi, un grande esercizio di libertà, cui guarderà l’intero Paese.

L’augurio che rivolgo a Bergamo e Brescia, Capitale, e ai loro cittadini, è di essere protagonisti di un nuovo dialogo che guardi all’intera Italia e all’Europa.

Buon anno, di Capitale della cultura.

Sergio Mattarella
Presidente della Repubblica