Il castello di Gorizia, riaperto e rinnovato
L’obiettivo è alto ma, conti alla mano, non irrealizzabile. La soglia dei 100mila visitatori in un anno nel castello di Gorizia, ora che è stato riaperto dopo due anni di stop, potrebbe diventare realtà già prima della Capitale europea della cultura 2025. Assai difficile registrarli già quest’anno, ma la volontà dell’amministrazione comunale è raddoppiare l’afflusso di 50mila biglietti staccati prima della pandemia. Nel frattempo, questa mattina la festa è stata tutta per la riapertura e continuerà anche nel pomeriggio.
Una folta delegazione di istituzioni, assessori, consiglieri comunali e regionali e primi turisti ha preso parte al tour di anteprima nei locali rinnovati. Ad aprire simbolicamente la serratura è stato il sindaco Rodolfo Ziberna, ricordando l’investimento fatto di 300mila euro per la nuova strumentazione digitale installata nelle sale, grazie al lavoro dello Studio Azzurro e Hgv. Ulteriori 400mila euro in questo senso sono attesi grazie al Bando Borghi per poi ricordare che “l’area si arricchirà a breve con la salita a castello” senza però azzardare date.
Tra le novità, il racconto digitale di alcuni capitoli e leggende cittadine. Immancabile la storia della Dama Bianca, ma anche le gesta dei Conti di Gorizia e della battaglia tra questi e il patriarca Bertando nel Medioevo. Questo capitolo è raccontato da una lunga proiezione grafica nella sala degli Stati Provinciali, animando le pareti con scene dell’assedio del maniero da parte dell’esercito friulano. Ulteriori opere digitali saranno svelate quando sarà accessibile anche il secondo piano, per ora offlimit a causa della presenza della scala di legno che necessita di ulteriori certificazioni.
Come anticipato da Leonardo Sangiorgi dello Studio Azzurro, comunque, all’ultimo piano ci sarà un plastico animato che racconterà la storia del territorio: “Lasciamo molto margine ai visitatori per immaginare come le vicende sono continuate. Ci sarà la possibilità di cambiare i contenuti e raccontare nuovi capitoli”. A ricostruire quei fatti è stato lo storico Alessandro Quinzi, con una lunga ricerca in Archivio di Stato per studiare a fondo le cronache dell’epoca. Ulteriore novità sono gli schermi interattivi con alcuni celebri volti della Contea.
Tra questi, anche l’imperatore austriaco Francesco Giuseppe, insieme a molti altri nomi che sono ora ospitati nella sala delle conferenze del maniero e che raccontano loro stessi la propria impronta sulla città. La visita – che sarà guidata e gratuita questo weekend – inizia dalla cucina per poi attraversare la Corte dei Lanzi, cuore del maniero, e arrivare alle Carceri o Sala dei Cavalieri dove si “incontra” un ologramma con le sembianze di un simpatico giullare che racconta quali erano le armi dal periodo tardo medievale fino ai tempi più moderni.
Per gli appassionati di racconti e leggende, sulla soglia della cella si materializza la Dama Bianca, che narra la sua terribile vita. Dallo scalone di pietra si giunge al piano nobile, che ospita anche la mostra “Theatrum Instrumentorum”, un’ampia selezione di riproduzioni di strumenti musicali dal Medioevo al Rinascimento all’Età Barocca perfettamente funzionanti. Emanuela Uccello, curatrice del sito e storica dell’arte, seguirà i vari gruppi in questi giorni. Ci sarà quindi uno spazio didattico sull’arte della guerra.
Nell’antisala del Salone degli Stati Provinciali, grazie alla realtà virtuale tramite visori, si entra nella storia del Borgo, disegnata e raccontata come un antico arazzo. Un allestimento che difficilmente il Duca d’Aosta si sarebbe mai immaginato di vedere, quando riaprì il sito nel 1937 dopo la ricostruzione a seguito della Grande guerra, e che punta a rendere il maniero ancora più rappresentativo della storia della regione, inclusa quella del Goriziano sloveno, come ha dimostrato anche la presenza del vicesindaco di Nova Gorica, Marko Tribušon.
Ad arricchire il tutto, la presenza dei rievocatori del Gruppo tamburini. “Questa è la possibilità per Gorizia di prendere il treno della rinascita – ha commentato l’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari – Come cittadino sono preoccupato, perché vedo gli amministratori che lavorano ma la città forse non ha capito l’importanza di quello che sta per succedere”. Da qui, l’appello a tutte le forze politiche a “fare la loro parte, ci sarà tempo per le battaglie politiche”. Alla mattinata erano presenti peraltro buona parte anche degli esponenti di opposizione.
Timothy Dissegna
Fonte: Il Goriziano – 01/07/2023