Luogo: Trieste
22-12-2009- Doppio appuntamento lo scorso weekend per il Centro di documentazione multimediale della Cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata, che ha festeggiato con un unico evento il suo decennale e la Va edizione di Aperitivo con la storia. L’appuntamento, tenutosi nella sala Bazlen di palazzo Gopcevich, è iniziato con il discorso introduttivo di Stefano Nedoh, nel direttivo dell’Associazione giuliano-dalmata fin dai suoi esordi, il quale ha ricordato la storia e i progetti futuri del Centro. Durante la giornata due fondamentali indirizzi di saluto sono stati portati dal Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, e dall’assessore alla Cultura del Comune di Trieste, Massimo Greco. “Sono venuto qui a dirvi grazie per il vostro lavoro- ha esordito il primo cittadino, che ha ripercorso i primi passi della sua conoscenza con il mondo degli esuli. “Quando ancora ero sindaco di Muggia, non sapevo nulla di quanto fosse successo qui, a Trieste. Fu Renzo Codarin, dicendomi di essere nato nel campo profughi delle Noghere, a farmi conoscere per primo determinati fatti che, nel mio cammino politico e umano, ho poi lungamente approfondito”. Dipiazza ha quindi ricordato le diverse opere portate avanti dalla sua amministrazione, che danno atto di queste parole: “Uscendo dalla cortina sollevata da decenni di contrapposizioni e di memorie selettive, oggi possiamo accettare, senza scontrarci, le nostre diverse storie locali e le nostre rappresentazioni, senza che nessuno si alzi ogni volta per protestare. E’ successo con la beatificazione di Don Bonifacio, con il Largo dedicato a Norma Cossetto, al raduno dei Dalmati, con la nascita del Museo della cultura istriana e anche con l’accettazione del monumento alle foibe di Basovizza, parificato alla dignità della risiera di san Sabba”- ha concluso il Sindaco. Anche Massimo Greco dal canto suo ha sottolineato i tanti legami con l’Istria che l’amministrazione comunale ha intessuto fino ad oggi. Proprio in questi giorni infatti, al Salone degli incanti è visitabile una mostra dedicata agli abiti di Mila Shon, stilista milanese di fama mondiale, che è anche parte della grande famiglia dalmata in esilio. Greco ha quindi lodato l’iniziativa Aperitivo con la storia, ospitata e promossa dal Comune e dalla Provincia di Trieste, che tra i suoi argomenti quest’anno ha messo in luce il 1929, data paragonata per eventi e strategie di uscita dalla crisi al momento attuale. Dell’argomento si è occupato il docente di Storia economica, Simone Misiani, (Università di Teramo) con l’intervento dal titolo “1929- La grande crisi: una lezione irripetibile”. L’analisi del professore si è incentrata su molteplici paragoni tra due epoche, che vedono il loro apice distruttivo nell’economia, ma con alle spalle un passato molto diverso. L’Europa dopo la Prima guerra mondiale è su un altro piano rispetto all’attuale assetto geopolitico, ma ugualmente i problemi maggiori,in entrambi i casi, nascono da un cedimento strutturale dell’economia statunitense. Da quest’ultimo si può estrapolare un contemporaneo e precedente cedimento del potere politico e un certo isolazionismo made in Usa, che può venire o meno controbilanciato dai singoli stati europei con misure adeguate o inadeguate, a seconda del momento. Come hanno ricordato anche grandi economisti di questi tempi, l’esatta conoscenza del mercato finanziario, utilizzabile per le classi politiche per istaurare dei meccanismi di exit-strategy, ancora oggi sono auspicabili. Secondo Misiani, servirebbe anche “un definitivo cambiamento di visione della realtà, con un abbandono della nozione secondo la quale il mercato è capace di autoregolamentarsi”. Sempre nel contesto di Aperitivo con la storia nel pomeriggio, Pietro Neglie, docente di Storia Contemporanea all'Università degli Studi di Trieste, si è dedicato ad un'altra relazione dal titolo 1919- Dalla rivoluzione socialista alla nascita del Fascismo in Italia”. Neglie ha ripercorso i complessi passaggi che hanno portato il partito Socialista in Italia al fallimento e all’istaurarsi del Fascismo nel periodo immediatamente successivo. Nei dettagli, sono state analizzate le caratteristiche della società di allora, con particolare attenzione alla nascente piccola borghesia, che ebbe un particolare rilievo nell’affossamento degli ideali socialisti a favore di interessi nazional-popolari. Al termine delle parentesi storiche si è tenuta una lettura scenica tratta dal libro “La Giustizia secondo Maria”, di Rosanna Turcinovich Giuricin, interpretata dalla stessa autrice e dalla giornalista Rossana Poletti. Il testo, edito nel 2008, tratta dell’uccisione del generale De Winton, avvenuta per mano di Maria Pasquinelli il 10 febbraio 1947 a Pola. La Pasquinelli è il personaggio oggetto della lunga intervista della quale si compone il volume. Le conclusioni sono state affidate a Renzo Codarin, presidente del Centro di documentazione, il quale, oltre aver tracciato una panoramica storica dell’associazione e del relativo sito internet, ha anche annunciato alcune future iniziative relative al mondo degli esuli. “L’esigenza di tramandare una cultura con dati scientifici e oggettivi, mantenendo quello spirito di convivenza che c’è sempre stato nella gente delle nostre terre, oggi è rispettata anche con l’interessamento del Governo. Nei prossimi giorni infatti, il Ministero della pubblica istruzione inserirà nel proprio sito alcuni link a istituzioni qualificate che si occupano della realtà giuliana-dalmata, ai quali accedere per ottenere informazioni storiche e culturali di nostra pertinenza” In questa lista figurerà anche il CDM, insieme all’IRCI ed ad altri istituti del settore”. Queste iniziative verranno illustrate questa mattina alle 11 con una conferenza stampa all’hotel Duchi d’Aosta dai principali rappresentanti della Federesuli. Emanuela Masseria
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