Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana Istriana Fiumana Dalmata
November 22nd, 2024
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Cdm Anvgd Bancarella Brescia 2023 Librixia

Incontri con gli autori del confine orientale a Librixia

Interesse e curiosità a Librixia. Salone del libro e della cultura di Brescia per lo stand librario che le principali associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati (Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio, Associazione delle Comunità Istriane,  Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio, Associazione Italiani di Pola e dell’Istria – Libero Comune di Pola in Esilio, Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Coordinamento Adriatico, FederEsuli, Società di Studi Fiumani ed Unione degli Istriani) hanno allestito in collaborazione con Sestante Editore e con il Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata che ha in questa cornice allestito l’edizione 2023 de La Bancarella. Salone del libro dell’Adriatico orientale.

Per fornire al pubblico bresciano un’ulteriore occasione di approfondimento su questi argomenti, il pomeriggio di mercoledì 27 settembre si svolgerà nell’Aula Magna del Centro Congressi Paolo VI di Brescia un Incontro con gli autori del confine orientale.

Si comincia alle 16:00 con Dante Adriaticus. Atti dei convegni internazionali di studi, edito da Gammarò e realizzato dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia in occasione del centenario dantesco 2021: presentazione affidata alla professoressa Donatella Schürzel, Presidente del Comitato Scientifico che ha coordinato i lavori di questo progetto che ha ricevuto il Premio della Presidenza della Repubblica e da cui si evince il consolidato rapporto che Dante Alighieri ha instaurato con l’italianità adriatica. Innanzitutto in quanto padre della lingua italiana, quella lingua che gli italiani della Venezia Giulia, di Fiume e della Dalmazia sentivano come loro elemento identitario negli anni di dominazione dell’Impero austro-ungarico o durante la dittatura della Jugoslavia comunista. Dante che nelle sue opere fa riferimenti alle comunità italiane autoctone dell’Adriatico orientale poiché già nel Medioevo vi era consapevolezza dell’appartenenza linguistica e culturale di quelle terre alla tradizione italiana. Dante esule allontanato per motivi politici dalla propria patria, proprio come il popolo dell’esodo giuliano-dalmata.

Alle ore 16:30 interverrà ancora la professoressa Schürzel per presentare L’arte dell’Adriatico orientale a Roma e nel Lazio dal V secolo a oggi, pubblicazione a cura del Comitato provinciale di Roma dell’Anvgd che ha conseguito il Primo Premio nella Sezione Ricerche Storiche e storia dell’arte al Premio Tanzella 2020. All’opera oltre alla Presidente dell’Anvgd Roma hanno collaborato pure Eufemia Giuliana Budicin, Maria Grazia Chiappori e Barbara Vinciguerra, realizzando così un’opera che non rappresenta solamente il catalogo della Mostra tenutasi a Montalto di Castro nell’estate 2021, promossa e realizzata dal Comitato Provinciale di Roma dell’Anvgd, ma anche un’ampia ed approfondita disamina della prolifica presenza di artisti giuliano-dalmati sulla scena di Roma e del Lazio. La ricerca, dotta e minuziosa, evidenzia l’autorevolezza e il successo di mosaicisti, architetti, scultori e pittori che provenivano dalla sponda orientale dell’Adriatico, ma erano espressione della medesima matrice culturale che contraddistingue la genialità dei Grandi dell’arte italiana. La veste grafica, incluse le immagini, è stata curata con tale abilità che l’opera ne è risultata arricchita e valorizzata. La pubblicazione vanta inoltre una ricchissima bibliografia, molto utile ed illuminante per quanti vorranno allargare la ricerca in ambiente geografico più vasto.

Interverrà quindi alle ore 17:00 il critico cinematografico Alessandro Cuk per parlare di Il confine orientale attraverso il cinema di ieri e di oggi. La lunga vita di Alida Valli, «diva» istriana che volle morire italiana. Autore di molteplici saggi in cui ha affrontato l’attenzione che il cinema ha dedicato alle vicende della frontiera adriatica attraverso sceneggiature originali ovvero con la trasposizione di opere letterarie, Cuk metterà al centro di questo suo intervento l’attrice Alida Valli (1921-2006), nata a Pola e sempre fiera delle sue origini, pur essendosi trasferita molto presto dalla penisola istriana. Esordì giovanissima sul grande schermo, interpretando fin dall’inizio ruoli da protagonista: recitando in “Piccolo mondo antico” (1941) di Mario Soldati riscosse un enorme successo. Nel 1943 altrettanto successo ottenne cantando la canzone “Ma l’amore no”, colonna sonora del film “Stasera niente di nuovo”, che divenne la canzone italiana di maggior successo e più trasmessa dall’EIAR. Nel 1944 si trasferì a Hollywood, ove venne diretta anche da Alfred Hitchcock e recitò accanto a Gregory Peck, Frank Sinatra e Orson Welles; tornata in Italia, Luchino Visconti la diresse nel suo capolavoro “Senso”.

Conclude questa carrellata alle 17:30 una novità editoriale: In tempo di pace. Ispirato alla storia vera di Claudio Bronzin esule istriano (La Nave dei Sogni, Treviso 2023) che verrà presentato alle ore 18:00 dalla professoressa Daniela Velli, coautrice insieme a Beatrice Raveggi. In tempo di pace è frutto di uno studio storiografico e di una testimonianza autentica e si fonda sulle Linee Guida per la didattica della Frontiera Adriatica. Questo libro intende colmare una lacuna nel panorama della narrativa scolastica per ragazzi, affrontando le vicende storiche che hanno interessato l’Alto Adriatico nel Novecento, secondo un approccio immersivo ed emotivamente significativo. Attraverso la voce narrante dell’allora dodicenne, Claudio Bronzin, torneremo indietro nel tempo e ci faremo accompagnare in quelle terre e in quei luoghi che hanno segnato la sua vita, per raccontare la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati. Il climax ha la sua acme nell’episodio della strage di Vergarolla, avvenuta il 18 agosto 1946 a Pola, “in tempo di pace”. Quel pomeriggio avvenne un attentato dinamitardo: un centinaio i morti di cui una decina di bambini, un eroe indimenticabile e un testimone che ci accompagnerà in questo viaggio.  La più grande strage di connazionali nella storia della Repubblica italiana ma di cui finora se ne è parlato pochissimo.

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