Un’iniziativa che non mancherà di sollevare polemiche, visto che proprio da Monfalcone molti scelsero di seguire queste truppe per costruire il comunismo in Jugoslavia, per poi ricredersi dopo la rottura fra Tito e Stalin.
“Diciamo che la storia va sempre affrontata senza ideologie”, sostiene la Cisint, “le polemiche si possono sempre fare, anche se noi riteniamo che la storia debba essere rispettata e con la lungimiranza che dovrebbe contraddistinguere tutte le amministrazioni comunali cerchiamo di riuscire ad essere più onesti possibili, e ciò significa anche riconoscere delle situazioni che hanno generato nelle città, ed in questo caso nella nostra, momenti di grande dolore. Vanno ricordate le vittime, e vanno ricordati i loro familiari. Io conosco personalmente molte famiglie che all’epoca hanno vissuto situazioni molto difficili al loro interno, a causa di appartenenze ideologiche e di lotta contrapposte tra i loro membri, dovendo affrontare una grandissima sofferenza”.
Questa targa per la prima cittadina di Monfalcone vuole quindi essere un omaggio anche a questi drammi, che sembrano ancora scaldare gli animi di questa terra.