Appello di NSKS ed SSO per la riconciliazione della nazione slovena
Il Governo della Repubblica di Slovenia dovrebbe ritirare l’annullamento della Giornata nazionale della memoria per le vittime della violenza comunista
La recente e inaspettata decisione del Governo della Repubblica di Slovenia di annullare la giornata nazionale in ricordo delle vittime della violenza comunista (17 maggio) ha sorpreso molto l’opinione pubblica, anche tra gli sloveni all’estero. L’abolizione ha ulteriormente aggravato i rapporti in campo politico e anche tra la gente comune. Questo non va bene e va nella direzione opposta alla riconciliazione nazionale, di cui la nazione slovena ha bisogno.
I presidenti delle organizzazioni apicali slovene NSKS – Narodni svet koroških Slovencev (Consiglio nazionale degli Sloveni della Carinzia – Austria) ed SSO – Confederazione delle Organizzazioni Slovene (Italia) dott. Valentin Inzko e Walter Bandelj si sono fatti promotori dell’iniziativa per un appello pubblico al Governo della Repubblica di Slovenia, come anche per tutte le altre istituzioni statali, affinché si evitino azioni che portino o approfondiscono la storica contrapposizione ideologica. NSKS e SSO concordano con la dichiarazione dell’ex Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor sull’abolizione della giornata nazionale della memoria per le vittime della violenza comunista e invitano all’azione nello spirito della dichiarazione SAZU (Accademia slovena della Scienza e dell’Arte) sulla riconciliazione del popolo sloveno.
I presidenti di NSKS e SSO desiderano che questo appello possa essere espressione della comunità più ampia possibile e pertanto invitano tutti gli appartenenti alla minoranza linguistica slovena in Italia ed in Austria che sono d’accordo con questo appello ad esprimere il loro sostegno contattando l’ufficio di NSKS (+43 0463 512528 – office@nsks .at ) o SSO (+39 0481 536455 – gorica@ssorg.eu).
Finora sono state raccolte 101 firma da personalità culturali e politiche slovene provenienti dall’Austria e dall’Italia. La richiesta di firme sarà inviata nei prossimi giorni al Governo della Repubblica di Slovenia.
APPELLO
I sottoscritti membri della comunità nazionale slovena in Austria e in Italia
seguiamo con preoccupazione la decisione del governo della Repubblica di Slovenia di annullare la giornata nazionale in memoria delle vittime della violenza comunista durante e dopo la seconda guerra mondiale, fatto che aggrava ulteriormente i rapporti politici in Slovenia, nonché tra gli sloveni al di fuori dei confini della Repubblica di Slovenia. In questo senso, sosteniamo la dichiarazione dell’ex Presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor, datata 18 maggio 2023, soprattutto nella parte in cui afferma:
«Le vittime della violenza comunista ci sono indiscutibilmente state, su questo non c’è dubbio. A seguito della decisione del governo del primo ministro Golob, ora non esiste più una giornata nazionale in loro memoria. Questo non solo è cattivo e sbagliato, ma alla luce di altre decisioni di questo governo (l’abolizione o adesione del Museo dell’Indipendenza) è preoccupante. Tutte queste decisioni distruggono rapidamente e inutilmente il consenso sociale che si è stabilito negli ultimi 15 anni in merito ai discorsi e comportamenti politici appropriati riguardo alla nostra storia recente, che ha raggiunto il suo apice intellettuale e politico con la Dichiarazione Slovenska sprava (Riconciliazione slovena) della SAZU-L’Accademia Slovena delle Scienze e delle Arti»
La suddetta violenza comunista è già stata ampiamente e professionalmente provata storicamente, così come altri fatti: dall’occupazione e collaborazione fascista e nazista alla dittatura comunista del dopoguerra, che appartengono tutti alla storia della nazione slovena.
La nascita della Repubblica indipendente e democratica di Slovenia, per la quale la nazione slovena ha deciso all’unanimità nel plebiscito del 1990, ha aperto la strada alla riconciliazione nazionale, nella quale molti sloveni in patria, all’estero e nel mondo hanno sperato e tutt’ora sperano. La riconciliazione può avvenire se a ciascuna parte viene riconosciuto un ruolo paritario e insostituibile nell’organismo nazionale. Solo così sarà possibile guardare più liberamente e apertamente al futuro, che si apre soprattutto alle giovani generazioni della nazione slovena.
Noi sottoscritti facciamo appello a tutti i partiti politici in Slovenia, a cominciare dal governo della Repubblica di Slovenia, di astenersi da azioni che porterebbero ad un’ulteriore disastrosa separazione. Sosteniamo fermamente il lavoro delle istituzioni statali nello spirito della Dichiarazione SAZU sulla riconciliazione, e ancor prima con un’osservanza più coerente dei principi fondamentali della costituzione slovena e delle carte europee e in conformità con gli impulsi che hanno incoraggiato la nazione slovena a creare uno stato democratico e libero e a partecipare pienamente al processo di integrazione europea. Quest’ultima nasce dalla convinzione dei padri dell’Europa moderna che lo sviluppo e la cooperazione sono possibili solo sulla base della pace, sia tra le nazioni che all’interno della nazione stessa.
Firmato:
- Valentin Inzko, presidente NSKS
- Walter Bandelj, presidente SSO
- Julijan Čavdek, segretario provinciale Slovenska skupnost
- Franca Padovan, sindaco del Comune di San Floriano/ Števerjan
- Marjan Drufovka, vicesindaco del Comune di San Floriano/ Števerjan
- Filip Hlede, vicepresidente SSO per Gorizia
- Drago Štoka, avvocato, ex segretario e consigliere regionale SSk ed ex presidente SSO
- Adrijan Pahor, professore
- Mirjam Bratina, professoressa
- Jurij Paljk, direttore responsabile del settimanale Novi glas
- Ivo Jevnikar, presidente della copperativa Mladika
- Danijel Devetak, giornalista presso il Novi glas
- Stefania Beretta, SSO
- Michele Coren, membro del CDA SSO
- Alessandro Quinzi, storico dell’arte ed esperto nella conservazione delle belle arti
- Jana Bandelj, sportiva
- Blaž Kersevan, SCGV Emil Komel
- Andrej Černic, giornalista
- Manuela Quaranta Spazzapan, medico
- Damijan Terpin, avvocato ed ex segretario regionale SSk
- Albert Devetak, SSO
- Tatjana Oletič, Slovenska prosveta
- Martina Valentincic, avvocato ed assessore presso il Comune di San Floriano del Collio/Števerjan
- Marija Doroteja Brecelj, vicepresidente SSO per Trieste
- Tomaž Simčič, presidente Slovenske prosvete
- Loretta Primosig, membro del CDA SSO
- Jordan Ferletič, insegnante
- David Bandelj, professore
- Matej Terpin, imprenditore
- Avguštin Devetak, imprenditore
- Andrej Čavdek, tecnico, scout e sportivo
- Marko Černic, membro del CDA SSO
- Marjan Kravos, presidente Conferenza slovena San Vincenzo de Paoli e dirigente scolastico in pensione
- Susanna Scuderin, SSO
- Ilaria Bergnach, presidente SKPD F. B. Sedej
- Andrej Vogrič, direttore sportivo AŠD Olympia
- Bernardo Spazzapan, medico
- Nadia Fabris, cantante
- Štefan Čavdek, impiegato settore commercio
- Goran Rustja, medico
- Anna Wedam, vicepresidente SSO Udine
- Jan Leopoli, redattore presso i programmi sloveni RAI FVG
- Claudio Peric, vicepresidente SKPD Hrast
- Katja Bandelli, insegnante
- Damijan Podversič, viticoltore
- Lucija Lavrenčič, insegnante
- Bruna Cijak, profesoressa
- Andrej Štekar, impiegato bancario
- Alenka Legiša, pensionata
- Martin Drufovka, imprenditore
- Marija Tercic, insegnante
- Erika Jazbar, giornalista
- Veronika Terpin, economista
- Tatjana Devetak, imprenditrice e consigliera comunale
- Janez Terpin, imprenditore
- Karen Ulian, insegnante
- Kristjan Tommasi, dipendente pubblico e consigliere comunale
- Ana Saksida, operatrice culturale
- Andrea Sirk, ingegnere ed in imprenditore
- Adriano Corsi, imprenditore, ex sindaco
- Dimitri Tabaj, dentista e storico
- Nerina Devetak, imprenditrice e operatrice culturale
- Ezio Gosgnach, direttore del Quindicinale di informazione della comunità slovena della Provincia di Udine
- Martin Brecelj, giornalista e operatore culturale
- Breda Sussi, giornalista ed operatrice culturale
- Mauro Leban, pensionato, scout ed ex direttore del Mladinski dom
- David Grinovero, operatore culturale, politico
- Niko Klanjšček, pensionato e operatore culturale
- Marko Bukovec, impiegato bancario
- Danijel Čotar, agronomo e pubblicista
- Marilka Koršič, farmacista in quiescenza e politica
- Lorenzo Persoglia, ferroviere, operatore culturale e politico
- Paolo Posilippo, professore
- Miloš Čotar, agronomo e presidente ZSKP
- Fulvia Premolin, direttrice scolastica in quiescenza ed ex sindaca
- Matevž Čotar, giornalista presso il settimanale Novi glas
- Annamaria Balduzzi, imprenditrice in pensione
- Anka Peterlin, professoressa
- Marko Brajnik, pensionato e operatore culturale
- Martina Šolc, insegnante
- Peter Černic, professore
- Karlo Nanut, professore
- Mario Černic, dirigente scolastico in quiescenza
- Benjamin Černic, pensionato e politico
- Alenka Soban, impiegata
- Dimitrij Brajnik, imprenditore
- Maurizio Peric, membro del circolo SKPD Hrast
- Marko Oraže, segretario organizzativo NSKS
- Milena Ošina, segretaria NSKS
- Nanti Olip, presidente ZNP (Assemblea dei rappresentanti nazionali – Klagenfurt)
- Jože Wakounig, membro ZNP
- Martina Grahonja, professoressa
- Simon Terpin, imprenditore
- Joza Picej, membro ZNP
- Franka Žgavec, presidente del Kulturni center Lojze Bratuž
- Zalka Kelih-Olip, pensinata ex segretaria generale della KKZ (Unione culturale cristiana – Klagenfurt)
- Janko Krištof, presidente KKZ
- Mons. Renato Podbersič, parroco a Savogna d’Isonzo, Gabria-San Michele del Carso e Rupa-Peci
- Don Karlo Bolčina, vicario per i credenti di lingua slovena presso l’Arcidiocesi di Gorizia
- Janez Povše, regista e operatore culturale
- Fabio Pahor, imprenditore