Boscovich: una precisazione
Siamo grati al Direttore di «Avvenire» per avere colto e approfondito le precisazioni che la Federazione degli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati – tramite il suo presidente, Antonio Ballarin – ha espresso circa l’inaugurazione del milanese monumento a Ruggiero Boscovich, esaltato come scienziato croato da parte delle fonti giornalistiche che hanno recepito in modo acritico il comunicato ufficiale dell’iniziativa. Non è questo che l’ultimo tentativo di piegare la storia al nazionalismo.
Tutto ciò riporta alla volontà ribadita dall’ex sindaco di Trebigne – Božidar Vučurević – che nel 1991, durante il bombardamento di Ragusa, prometteva di ricostruire «una Dubrovnik ancora più bella e più antica». L’amore dei nazionalisti per la storia è un’evidente menzogna. Il passato del proprio popolo non è mai abbastanza. Da qui la più o meno ampia “croatizzazione” di Francesco Patrizi, Marco Polo, papa Sisto V, Ruggiero Boscovich, Nikola Tesla e a latere di altri ignari personaggi come il mitico re Artù. Oppure ancora l’odissea tutta dalmata dell’astuto Ulisse omerico. Da ciò la messa in opera di riferimenti magniloquenti destinati soltanto a perpetuare la logica di esclusione dell’altro. Una politica, quella monumentale in atto dalla Croazia e nei Balcani, che per forza di cose (grazie alla vicina UE) ha un carattere solo latamente aggressivo, ma che non lesina emblemi, revisioni e sproporzioni verso le effettive o supposte glorie di un passato alternativo.
Piace infine ricordare una vicenda dove a vincere fu la coerenza. Negli ultimi giorni del 2010 era stato reso pubblico il progetto dello Stato della Città del Vaticano per l’emissione congiunta Vaticano-Croazia di un francobollo commemorativo del terzo centenario della nascita dello scienziato Ruggiero Boscovich. In base a quanto le indicazioni filateliche vaticane indicavano, tuttavia, la grafia del nome sarebbe stata posta sul francobollo secondo la trascrizione croata: Ruder Josip Boskovic. Di fronte a tale iniziativa, la Associazione Coordinamento Adriatico aveva indirizzato nel dicembre dello stesso anno al Governatorato dello Stato della Città del Vaticano alcune comunicazioni dove si acclarava – sulla scorta delle fonti d’archivio e della seguente storiografia – l’evidenza di tale improprietà storico-identitaria.
La Associazione Coordinamento Adriatico, ricevendo poi copia del bollettino numismatico-filatelico vaticano, apprese con viva soddisfazione come l’emissione vaticano-croata riportò a partire dal 13 settembre 2011 – in luogo della traslitterazione in croato – la dizione latina del nominativo dello stesso scienziato dalmato: Rugerius Boscovich.
Associazione Coordinamento Adriatico