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C’è la Dalmazia (e l’Istria) nella festa della Sensa

La Festa della Sensa rappresenta un simbolico ponte europeo che attraversa l’Adriatico per congiungere Venezia, la Dalmazia e anche l’Istria. 

Nel tratto d’acqua davanti alla Chiesa di San Nicolò del Lido si è rinnovato anche quest’anno lo sposalizio del mare che riceve l’anello d’oro dogale: “Desponsamus te, mare. In signum veri perpetuique dominii”, “Ti sposiamo, mare. In segno di vero e perpetuo dominio”.

 

STATO DA MAR, DALMAZIA E ISTRIA

Puntuale da secoli si celebra l’Ascesa in cielo di Gesù Cristo. Si tratta di un importante simbolo del legame di Venezia con il mare che ricorda l’inizio dello Stato da Mar dopo la memorabile impresa dogale dell’anno 1000. Pietro II Orseolo, 26° Doge di Venezia, salpò da Venezia in soccorso della Dalmazia. Nella missione ebbe grande successo in Istria a Parenzo e Pola, poi a Ossero, Cherso, Veglia, Arbe, Zara, Sebenico, Traù, Spalato, Curzola, Lagosta e Ragusa. Bisanzio conferì al Doge il titolo di ”Duca di Dalmazia”.

ANELLO DOGALE A ODESSA

Quest’anno la cerimonia del “Gemellaggio Adriatico” ha visto i sei sindaci dei capoluoghi di provincia veneti – Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Verona, Vicenza – restituire l’anello dogale simbolo del gemellaggio 2021 alla città di Odessa, rappresentata dall’ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnyk.

LA PACE NELL’OMELIA DEL PATRIARCA

Nella sua omelia il Patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia ha detto che “Abbiamo rinnovato – in questa giornata di festa della Sensa – lo sposalizio di Venezia col mare che, mai come quest’anno, vuole essere anche e soprattutto un’invocazione e un grido di pace e di speranza: pace tra gli uomini, pace con il creato, speranza non in senso “consolatorio” ma come impegno concreto volto ad operare, nella consapevolezza dei nostri limiti, con una “visione” integrale e armoniosa della realtà che viviamo. Il gemellaggio realizzato in tale occasione con la città ucraina di Odessa, in questo legame d’amicizia e di solidarietà che dal Mare Adriatico arriva fino al Mar Nero, ci porta ad esprimere anche nella preghiera il nostro desiderio profondo: cessino di risuonare le armi e le violenze e che si percorra finalmente – dopo oltre tre mesi di guerra – la via del dialogo e della concordia, coniugando le ragioni del diritto e della pacifica convivenza”.

LA SENSA NEL CUORE DEI DALMATI

Questo evento è nel cuore dei Dalmati, da anni lo ricordiamo su IL DALMATA e anche con i tre Piloni Dalmati voluti da Tullio Vallery e Franco Luxardo. Ecco un passaggio tratto dalle quattro pagine dedicate su IL DALMATA nel maggio 2005“Il Comitato organizzatore invia ogni anno una città adriatica dell’una e dell’altra sponda, che viene gemellata con la consegna al Sindaco dell’anello dogale in pegno di amicizia e di condivisione di cultura e storia. Per il 2005 la città scelta è stata Cattaro, principale centro delle omonime Bocche, oggi in Montenegro. Di particolare spicco la presenza della “Marinarezza”, forse la più antica confraternita marinara del mondo, la cui origine è già attestata da documenti nel 1353, negli splendidi costumi nero-oro del ‘700. Il giorno precedente i membri della Marinarezza avevano eseguito in Piazza San Marco e nel campiello antistante l’Arsenale le loro tradizionali danze, suscitano l’entusiasmo di veneziani e turisti. Sfilando sulla Riva degli Schiavoni al suono della banda musicale avevano poi, presente il Guardian Grande della Scuola Dalmata San Giorgio e Trifone di Venezia Tullio Vallery, posato una corona d’alloro sulla lapide che ricorda i reggimenti degli Schiavoni difensori di Venezia nel 1797”.

a cura di Vittorio Baroni
Fonte: Dalmatitaliani.org – 29/05/2022