Con Bruno Chersicla l’Istria perde un altro figlio eccellente
Ha chiamato Mario Fragiacomo per comunicare che Bruno Chersicla non c’è più. L’amico da l’addio all’amico, con la voce rotta dalla commozione ed il rimpianto per le ultime cose che ancora avrebbe voluto dirgli, non c’è mai tempo quando arriva la fine. Eppure nel suo racconto delle ultime occasioni d’incontro c’è la precisa testimonianza su una presenza che non verrà mai meno finché anche l’ultimo amico non l’avrà raggiunto.
Bruno, artista poliedrico, sperimentatore, ha amato l’arte e le persone alle quali non disdegnava di concedere il proprio tempo. Nel suo studio s’era parlato di Istria, voleva raccontare di come era nata l’idea di regalare a Portole – località di provenienza di sua madre – una Via Crucis per la chiesa, così come ne aveva realizzate in Brianza per altre chiese amate ma che non gli davano la medesima emozione di quella istriana. Non c’è stato tempo. Né per questo né per altri progetti.
L’ultimo, quello sì, lo accompagneremo, martedì 7 maggio a Trieste al suo funerale, alle ore 13.40, nel cimitero di S.Anna.
Non c’è rassegnazione. “Un paio di mesi fa – racconta Mario Fragiacomo – ero andato a casa sua (a Zoccorino in Brianza) per fare delle riprese video amatoriali in vista del progetto HISTRIA ED OLTRE da tempo in cantiere. Lo avevo “intervistato” sul progetto vicino alle sue opere nella vecchia filanda di Zoccorino. Che bello vederlo muovere i suoi personaggi (Strehler, Missoni, Saba, Joyce …. ). Le sue opere in legno okoumè dipinto, pochi lo sanno, sono snodabili e trasformabili…, lui dice che si possono trasformare a seconda degli umori della giornata! Mi apprestavo a mettere in Rete (youtube) di giorno in giorno questo breve video, dopo un artigianale montaggio fatto dal sottoscritto. Non so perché qualcosa mi stesse fermando. Lo avevo chiamato al telefono per dirgli che il video era pronto ma non l’avevo trovato a Zoccorino. Si trovava in ospedale a Cattinara per una visita di controllo… Non c’è stato niente da fare, il male che non perdona se l’è portato via. L’avevo chiamato per dargli la bella notizia di HISTRIA ED OLTRE. Ma sono arrivato troppo tardi”.
Solo qualche giorno fa con l’artista Loredana Riavini avevamo ricordato la comune conoscenza di Bruno Chersicla, che lei considera un suo maestro oltre ad amico. L’avevamo fatto, passeggiando in Istria lungo il tracciato della Parenzana che porta proprio a Portole…strane le coincidenze della vita. Quante cose belle lasciamo andare perché convinti di poterle recuperare, prima o dopo, ma l’attimo che fugge ha ragione su tutto. Il domani è senza certezze, ci ricorda il poeta.
BRUNO CHERSICLA – Pittore, scultore, musicista.
Bruno Chersicla, pittore, scultore, jazzista, di origini istriane, è nato a Trieste il 10 0ttobre 1937. Si iscrive all’Istituto Statale d’Arte “Nordio” dove frequenta i corsi di arredamento e decorazione navale: ancora studente collabora con i suoi docenti alla definizione degli interni dei grandi transatlantici, prodotti dalla cantieristica triestina (“Raffaello”,”Galilei”,”Oceanic”, “Eugenio C”). Nel contempo segue i corsi di teoria e contrabbasso presso il Conservatorio di Musica “Tartini”, appassionandosi alla musica jazz, che le forze alleate – di stanza a Trieste sino al 1953 – hanno diffuso in città. La mostra personale dell’esordio è a Udine nel ’62. Negli anni ’60 fa parte del gruppo triestino d’avanguardia “Raccordosei”, con Caraian, Cogno, Palcic, Perizi e Reina, partecipa all’attività espositiva e musicale di “Arte Viva” e realizza anche scenografie e costumi per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Nel 1966 si trasferisce a Milano, dove lavora come scenografo al Piccolo Teatro. Alcuni anni dopo apre uno studio in Porta Ticinese e un atelier a Zoccorino, in Brianza, creando negli spazi di un’antica filanda una suggestiva casa-laboratorio. Negli anni Sessanta nell’opera di Chersicla predomina il gradiente materico, ma verso la fine della decade già si propone l’evoluzione verso strutture articolate-aeree di materia lignea, chiamate “Cerambici”. Dall’eleganza del Barocco alle magiche volute del Jugendstil proviene l’estro inventivo, da cui promuove la forma dei “Baroki”, esposti per la prima volta nel 1973, a Portogruaro e a Trieste.
Nel 1975 gli viene assegnato a Murska Sabota il Prix d’Honneur nella Biennale per la Piccola Scultura.Del 1978 è il ciclo dello “Spitzenkongress”,un omaggio di Chersicla a tutte le personalità che hanno contribuito a forgiare la sua identità culturale: Joyce, Freud, Svevo, Saba, Majakovskij, Kafka, Klee, Kandinskj, Bill Evans, Miles Davis, Depero.
Nel 1982 è l’anno di “E’tornato Joyce”, quaderno che comprende sculture ed acquarelli, realizzati per le celebrazioni triestine dell’ “Anno Joyciano”, mostra che dopo Trieste sarà ospitata alla Biblioteca Comunale di Palazzo Sormani di Milano. Nel 1986 la mostra “Trouver Trieste” a Parigi è l’occasione per la composizione di ampi brani della decorazione dei palazzi della città di San Giusto, ai tempi dell’ottocentesco “emporio mercantile”. Negli Ottanta ed i Novanta, con il ciclo di opere intitolato “Tropos” ritorna alla pittura pur rimanendo attento alla forma plastica lignea. Le complesse articolazioni di cose e figure sono il motore per la scoperta di una nuova innocenza ludica nel fruitore, e ad un tempo esperienza di una creatività inesausta, alla costante ricerca di nuove motivazioni originali di fuga da quella ripercorsa realtà di ognuno. Sono testimoni di tutto ciò le mostre antologiche nei chiostri di San Domenico di Reggio Emilia nel 1994 e “Dall’Informale alle Muse Energetiche” al Civico Museo Rivoltella di Trieste nel 1997. Tra le mostre più importanti degli ultimi anni le esposizioni di Miami, Chicago, New York, Lubiana, Atlanta, Toronto e la più recente del 2002 alla Galleria Planetario di Trieste. Ha ottenuto il Guinness dei Primati nel 2001 per il dipinto più grande del mondo realizzato a Trieste nella Piazza dell’Unità d’Italia. Alla XX edizione del “Premio delle Arti-Premio della Cultura” di Milano gli è stato assegnato il Premio delle Arti 2008. Nel 2009 a Trieste gli viene assegnato il San Giusto d’Oro 2009, riconoscimento dei Cronisti del Friuli Venezia Giulia ad un personaggio che si è distinto per aver portato alto e dato lustro al nome di Trieste nel mondo. Indubbiamente Chersicla, nel panorama dell’arte italiana della seconda metà del Novecento, costituisce un’autorevole ed importante realtà.
IL MEGA GRAFFITO DI PIAZZA UNITA’ – TRIESTE (Guinness dei primati nel 2001 per il dipinto più grande del mondo)
Links relativi all’attività dell’autore
http://www.galleriaplanetario.it/vediartista.php?id=4
http://www.toshow.it/brunochersicla.html
http://it.m.wikipedia.org/wiki/Bruno_Chersicla
http://www.undo.net/it/mostra/70332
http://www.artplus.it/cartoline/
http://lucaniart.wordpress.com/2008/05/27/“come-nacque-la-mia-amicizia-con-sinisgalli”-di-bruno-chersicla/
La collaborazione con Mario Frangiacomo
Dalla collaborazione di due artisti di origini istriane, il musicista e compositore MARIO FRAGIACOMO e il pittore, scultore BRUNO CHERSICLA, e dall’interesse dell’autore NEVIO CASADIO per la storia dei profughi istriani, nasce l’idea di realizzare un innovativo prodotto artistico denominato “Histria ed oltre” che comprende un libro di disegni originali a fogli mobili realizzato da Bruno Chersicla, un’edizione musicale di canzoni popolari dell’Istria veneta oltre ad alcuni brani originali di MARIO FRAGIACOMO & MITTELEUROPA ENSEMBLE e un documentario d’autore per la regia di Nevio Casadio, un racconto corale sulle vicende degli esuli istriani dal dopoguerra a oggi. Tre prodotti raccolti in un cofanetto. Un vero e proprio prodotto artistico multimediale.
Il Libro Artistico di disegni originali di Bruno Chersicla
Un libro artistico di disegni originali con raffigurazioni dei più bei siti del litorale istriano realizzati da Bruno Chersicla, artista triestino che oggi vive in Lombardia. Si parte dai disegni di Portole, paese natio dei genitori di Chersicla, Pirano, Isola, Rovigno, Capodistria, Parenzo, Verteneglio, Umago, Pola, Albona diversi altri nell’entroterra d’Istria come Pisino Montona, Buie, ecc. purtroppo abbandonati dall’Esodo del dopoguerra, e poi Lussingrande, fino ad arrivare a Fiume. Il libro sarà corredato da brevi didascalie autografate, scritti e commenti del’infanzia dell’autore in Istria e a Trieste. Bruno Chersicla, di ascendenze istriane, abita in una vecchia filanda nel cuore della Brianza a Zoccorino dove ha lo studio. Tutta la casa funge da studio di pittura, scultura, ma c’è pure un pianoforte, e lui è anche un valente contrabbassista jazz.
L’Osservatore Adriatico
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