Dal Raduno dei Dalmati un invito a rinforzare i legami con Zara
Sabato e domenica scorsi, con il patrocinio del Comune, si sono tenuti a Senigallia, nella cornice della sala conferenze della chiesa dei Cancelli, il 69° Raduno nazionale dei Dalmati italiani nel mondo e l’Assemblea nazionale del Libero Comune di Zara in esilio. Si è trattato di un fine settimana di incontri degli esuli dalmati con i massimi vertici del Consiglio e della Giunta del Libero Comune di Zara e con ospiti arrivati da tutta Italia. È oramai la sedicesima volta che i Dalmati esuli provenienti da tutto il mondo scelgono Senigallia come luogo ideale per ritrovarsi. Tra gli appuntamenti più di rilievo di quest’anno, va ricordata la consegna del Premio “Niccolò Tommaseo”, istituito oltre vent’anni fa proprio dall’Associazione dei Dalmati, alla dottoressa Caterina Spezzano, dirigente del Ministro dell’Istruzione. Come recita la breve argomentazione incisa sulla targa, a firma di Toni Concina, il Premio le è stato conferito per “la comune sensibilità mediterranea e il profondo anelito di giustizia che la rendono instancabile e preziosa promotrice al Ministero dell’Istruzione, dell’attività di divulgazione della storia del confine orientale”.
L’intervento di Massimo Bello
A rappresentare il Comune di Senigallia c’era il presidente del Consiglio comunale, Massimo Bello, che voluto salutare l’Assemblea nazionale dei Dalmati e il Consiglio Comunale del Libero Comune di Zara in esilio a nome proprio e del sindaco Olivetti, nonché dell’istituzione che rappresenta.
“È per me un onore partecipare all’Assemblea nazionale dei Dalmati, degli zaratini e degli istriani, nonché portare a tutti voi il saluto delle nostre istituzioni cittadine”, ha esordito nel suo intervento. “Le comunità italiane di Zara, della Dalmazia, dell’Istria… – ha aggiunto – stanno portando avanti ovunque, con passione e puntualità, una causa importante e una verità storica per ridare dignità e umanità alle migliaia di pagine della storia d’Italia, per molti decenni dimenticate. La vostra storia e quella delle terre d’Istria, di Fiume e della Dalmazia sono state taciute per tanto tempo, assieme alle grandi sofferenze patite da coloro che allora avevano scelto la Patria italiana. Oggi, con la legge 92 del 2004, che ha istituito il Giorno del Ricordo, il Parlamento italiano ha sancito una ricorrenza importante e ricca di molteplici significati, rammentando a tutti non soltanto la vicenda delle foibe e dell’esodo, ma anche riequilibrando, dal punto di vista storico e civile, il lungo periodo di oblio calato sulla storia degli italiani di quelle terre”.
“Il mio saluto affettuoso va a tutti i dalmati, gli zaratini e gli istriani nel mondo – ha concluso Bello – alle loro famiglie e a tutti coloro che in questi decenni si sono impegnati a ricordare, a condividere e a testimoniare la storia e il dolore degli esuli”.
Ringraziando il presidente del Consiglio comunale di Senigallia a nome di tutta la comunità dalmata, il sindaco del Libero Comune di Zara, Antonio Concina, ha manifestato la piena solidarietà e vicinanza alla città per quanto accaduto poche settimane fa alla popolazione di quello che ha definito uno “straordinario territorio a cui siamo profondamente legati”.
Raccoglimento per l’alluvione
All’apertura del 68° Raduno dei Dalmati nel mondo sono intervenuti anche Mons. Francesco Manenti, vescovo di Senigallia, accolto da un applauso e Adriana Ivanov, relatrice del 27° “Incontro con la Cultura Dalmata”.
Il dolore della tragedia della recente alluvione è stato condiviso con un gesto di raccoglimento da parte di tutti i presenti. Al vescovo è stato donato un libro, consegnatogli da Giorgio Varisco con Franco Luxardo e Toni Concina, realizzato dalla Scuola Dalmata di Venezia e che gode del riconoscimento dell’Accademia della Crusca.
Presente anche Rosita Missoni
Presente quest’anno al Raduno anche Rosita Missoni, moglie del compianto stilista Ottavio Missoni, nato a Ragusa (Dubrovnik) il primo febbraio 1921, scomparso nel 2013, che fu un punto di riferimento degli esuli dalmati, soprattutto per tanti anni fu sindaco del libero Comune di Zara in esilio.
La disponibilità della CI
Presenti, inoltre, in rappresentanza di Zara, Igor Karuc, vicepresidente della Comunità degli Italiani, Annamaria Grancarić, socia della Comunità e scienziata chimica esperta di tessuti, docente all’Università Tessile di Zagabria e Roko Stanić, docente di lingua italiana e filosofia, organizzatore dei corsi di lingua italiana nel sodalizio di Zara i quali sono frequentati attualmente da una cinquantina di persone. Karuc, nel suo intervento, ha parlato della disponibilità del sodalizio a portare avanti il discorso della tutela dei monumenti cimiteriali, ponendo in rilievo il fatto di ritenere che anche le attuali autorità municipali di Zara siano disposte a sostenere queste iniziative.
Ricordando un pensiero del compianto senatore esule dalmata Lucio Toth – “Il nostro ritorno sarà compiuto quando a Zara, anche i ragazzi croati, si riconosceranno nella nostra storia” – in un’intervista concessa alla stampa alla vigilia del Raduno, Toni Concina ha tenuto a ribadire: “La strada indicata è lunga e piena di ostacoli, politici e culturali. E quindi penso a un messaggio di dialogo non solo con le istituzioni croate, ma anche con la gente dalmata, recuperando insieme alla Comunità degli Italiani di Zara qualche anno perduto in sterili dibattiti, attraverso le più varie iniziative.
Nuovi gadget per aiutare i restauri
Quest’anno il Raduno si è arricchito di una nuova serie di gadget posti in vendita per finanziare il Madrinato Dalmatico, oggi guidato da Cristina Luxardo, che quest’anno si è preso cura di 331 tombe (l’anno scorso erano state 270). Il Madrinato continua a provvedere all’ordinaria e straordinaria manutenzione delle tombe di defunti italiani dei cimiteri di Zara e promuove e cura il restauro di quelle monumentali in sintonia con la locale Sovrintendenza alle Belle Arti.
Fonte: La Voce del Popolo – 08/10/2022