D’Annunzio ricordato al monumento tra Ronchi e Monfalcone
Sull’eredità poetico-letteraria di Gabriele Rapagnetta è chiaro che l’opinione pubblica non abbia da eccepire, se non su alcuni aspetti, più o meno fondamentali, moralmente fuori dai canoni del proprio tempo. Su quanto, invece, portato avanti militarmente con la cosiddetta Impresa di Fiume ancor oggi, a oltre cent’anni di distanza, divisioni e dibattiti storici e politici infiammano le pagine delle cronache locali.
Anche quest’anno, seppur con toni più sommessi rispetto a quanto si è visto in altri frangenti temporali, il 12 settembre è stato il giorno del Vate con la consueta commemorazione di fronte al monumento che, per tre quarti a Monfalcone e un quarto a Ronchi dei Legionari, ricorda la partenza dei legionari e di D’Annunzio proprio da Ronchi.
Sia stato un caso, quindi una concatenazione di fatti in quel determinato giorno e in quel posto, o no, l’aquila fiumana – mutilata proprio da Gabriele D’Annunzio al suo arrivo, togliendola della seconda testa ormai storica e che non aveva rimandi austriaci ma propri dell’identità cittadina – è stata omaggiata da alcune corone floreali per ricordare la partenza del poeta con i suoi alla volta della città di Fiume.
In prima linea l’assessore alla cultura di Monfalcone, Luca Fasan, assieme ai rappresentanti dei comuni di Fogliano Redipuglia, Grado e Trieste, con il consigliere regionale Antonio Calligaris – e l’assessore ronchese Gianpaolo Martinelli anche se senza fascia, indossata l’anno scorso dal sindaco Benvenuto – per la deposizione degli omaggi floreali.
“Siamo consapevoli – ha ribadito Fasan – del significato che ha questo monumento. Il 1919 segna l’impresa di Fiume, un’azione per rivendicare una città che aveva una forte identità italiana. Il valore dei legionari che da qui partirono non possono essere offuscati così da sterili polemiche”. Il chiaro rimando, seppur senza citare la vicina Ronchi, è stato alle dichiarazioni che l’Anpi ha espresso, in un dialogo ormai noto tra le parti, nei giorni scorsi.
“L’Impresa di Fiume, così come l’esodo e le foibe, sono stati per decenni dimenticati dalla nostra storiografia ed è il momento, ora, di ricordare le nostre radici e la nostra identità, un valore per il nostro territorio”, così Fasan.
A deporre una corona d’alloro sono state la sezione di Fiume della Lega Nazionale, il comune di Monfalcone e la Federazione Nazionale Arditi d’Italia. Tra gli interventi storici da segnalare il comandante Diego Guerin, vicepresidente della Lega Nazionale, del generale Francesco Bonaventura, presidente dell’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna, sezione di Trieste – Istria – Fiume – Dalmazia, che ha anche consegnato all’assessore Fasan, al Comune di Trieste e alla Lega Nazionale la Stella Fiumana a ricordo dell’evento. A concludere le orazioni, a nome del Comitato per la Valorizzazione storico-letteraria di Gabriele D’Annunzio di Ronchi dei Legionari, il dottor Alessandro Bourlot.
Da segnalare, poco prima della fotografia di gruppo a ricordo dell’evento, un malore per uno dei partecipanti: preso in carico dall’ambulanza giunta da Monfalcone è stato medicato in loco dal personale sanitario.
Ivan Bianchi
Fonte: Il Goriziano – 12/09/2023