Fiumani esuli a Fiume: ne parla Franco Papetti
Fiume come meta: l’occasione è quella della festa per il santo patrono San Vito con Modesto e Crescenza. Come mancare all’appuntamento con la Fiumanità, il momento dei ricordi ed il piacere di condividere un ricco programma di incontri, confronti, premiazioni e spettacoli a Palazzo Modello con protagonisti la Comunità degli Italiani e l’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo in una comunione di intenti, idee, finalità. Tutto all’insegna del ritorno culturale degli esuli fiumani – che è già una realtà – ma questa edizione di San Vito lo conferma ulteriormente, come sottolinea in questa intervista il Presidente AFIM-LCFE Franco Papetti.
“Uno dei principali obiettivi che mi ero posto quando nell’ottobre del 2019 venni eletto presidente dell’Afim era quello del nostro ritorno culturale ed intellettuale nella città delle radici. Tutto il lavoro degli ultimi due anni, seppur svolto in remoto, ha avuto questo obiettivo sublimato nella presenza fisica a Fiume di quest’anno. Il programma dei tre giorni d’incontro, è ricco e pieno di iniziative realizzate in collaborazione con i nostri fiumani residenti. Questa è la strada che perseguiamo nella continua collaborazione con la Comunità degli Italiani e la presenza nel nostro ufficio di presidenza di Melita Sciucca ne è la dimostrazione tangibile. Vogliamo tornare a Fiume non solo lasciandoci andare a ricordi e nostalgie ma anche con la volontà strategica di fare corpo unico con la minoranza italiana per far conoscere alla Fiume di oggi la nostra storia, la nostra cultura, il nostro dialetto e anche impostare progetti che rafforzino la nostra comunità nazionale. E’ vero, viviamo in ogni parte del mondo ma saremo sempre cittadini di questa città e la fiumanità sarà il collante che ci saprà guidare”.
L’incontro coi i Polesi (o polesani nel nostro dialetto, che saranno a Pola nei giorni precedenti per il loro annuale appuntamento) di lunedì 13 giugno segnerà una tappa importante da lei voluta e sottolineata più volte. Che cosa spalanca?
“Siamo davanti ad un fatto che definirei inedito ed eccezionale. Il 13 mattina due pullman di esuli polesani arriveranno a Fiume e a Palazzo Modello ci sarà l’incontro ufficiale alla presenza del Console italiano a Fiume, Davide Bradanini. Ho voluto fortemente questo incontro perché al di là del nostro campanilismo che ci vede concentrati da sempre sui rispettivi luoghi di provenienza, credo sia giunto il momento di cominciare a parlarci e a confrontarci su tutti i problemi che sono comuni, ovvero invecchiamento e diminuzione degli iscritti, collaborazione con le nostre comunità italiane in Croazia, attività congiunte e definizione di una strategia comune con l’Unione Italiana”.
Tra i progetti dell’associazionismo giuliano-dalmato c’è quello di un’unità che superi le questioni anagrafiche e includa le giovani generazioni. Qual è la sua visione a proposito?
“E’ uno dei problemi fondamentali per la nostra sopravvivenza. Ormai siamo giunti alla seconda e terza generazione dell’esodo. Anche se i nostri giovani sono bene inseriti nei luoghi che hanno accolto nonni e genitori, come Afim stiamo cercando con tutte le forze di svegliare o mantenere vivo l’attaccamento alle radici fiumane. A questo proposito abbiamo costituito un gruppo whatsApp, Sempre fiumani, ed abbiamo in programma altre iniziative in futuro come viaggi premio a Fiume di giovani discendenti di esuli, scambi di soggiorni, incontri sportivi o altre iniziative volte a stimolare l’amore per le proprie radici fiumane nelle nuove generazioni”.
Viceversa, tra gli incontri previsti a Fiume, anche quello con i giovani delle scuole locali che hanno partecipato al Concorso Libera la fantasia…
“Abbiamo sempre considerato il rapporto con le scuole fiumane come uno degli aspetti più importanti della nostra attività. Alle scuole elementari dedichiamo anche quest’anno l’iniziativa Critico in erba; mentre alle scuole superiori, dopo il grande successo dello scorso anno che ha visto la partecipazione di più di 50 studenti, riproponiamo il concorso Liberiamo la fantasia. La dinamica del concorso consiste nell’utilizzare i lavori cinematografici come elementi stimolanti dell’attività creativa dei giovani. Anche quest’anno la partecipazione è stata numerosissima e voglio ringraziare sia gli insegnanti sia il Preside Scalembra per la grande disponibilità e collaborazione”.
Per superare il concetto del “noi e voi” l’AFIM sta operando in modo trasversale. Esempio ne è anche il CD sulla canzonetta fiumana che esce ora con La Voce di Fiume, realizzato dall’AFIM ma con il diretto coinvolgimento di alcuni connazionali di Fiume. Otto canzoni e due poesie affidate al genio artistico e musicale di Bruno Nacinovich e del suo staff…Come considera questa trasversalità?
“Con il numero di giugno 2022 della Voce di Fiume omaggiamo i nostri associati con un CD che rappresenta contemporaneamente passato, presente e futuro di questo nostro mondo: infatti, alla musica tradizionale si abbina un arrangiamento attuale e si aggiungono nuove proposte per significare una comune importante vitalità nel nome della continuità. Una collaborazione che ha prodotto un risultato eccezionale ed il prosieguo di una unità di intenti che ci unisce e ci unirà sempre”.
Medesimo percorso, di completa condivisione, anche per i prossimi percorsi, ovvero i convegni dedicati allo scrittore Paolo Santarcangeli nell’ottobre/novembre di quest’anno e nel 2023 al grande astrofisico Attilio Colacevich. Un’attività impegnativa ma imprescindibile. Come s’innestano nella mission della sua associazione?
“Anche per il futuro, i cardini strategici sui quali opereremo sono quelli di far conoscere sia agli italiani che ai croati pezzi della nostra storia culturale ed intellettuale fiumana, un’attività che sarà sempre fatta insieme alla Comunità italiana”.
Intervista a cura di Rosanna Turcinovich – 08/06/2022