Francesco Drenig. L’intellettuale di Fiume che ha avvicinato Italia e Croazia
Si è tenuta il 14 ottobre a Roma presso il Senato della Repubblica italiana nella sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro la mostra-convegno “Drenig – contatti italo-croati 1900-1950” sulla figura dell’intellettuale fiumano. Celebrata in tale occasione anche la firma del trattato tra Italia e Croazia sulle minoranze avvenuta nel 1996Tra il numeroso pubblico erano presenti il campione olimpionico di marcia Abdon Pamich, esule fiumano, il senatore Luico Toth esule zaratino, il presidente dell’Associazione italo croato Giovanni Orsoni, il direttore della rivista “Fiume” Giovanni Stelli, l’architetto Giovanni Bulian, lo scrittore Diego Zandel, mentre hanno inviato un saluto bene augurale il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, la presidente della Comunità degli italiani di Fiume Orietta Marot e l’ex Ministro degli esteri Giulio Terzi.
Per Francesco Drenig la cultura era un mezzo per unire i popoli avvicinare e l’Italia e la Croazia era un obiettivo imprescindibile. Negli anni venti del Novecento, con Fiume contesa tra Italia e il Regno degli Slavi del sud , si era creato al confine orientale uno stato di tensione insostenibile. Fu il periodo dell’impresa dannunziana, dell’effimero Stato Libero di Fiume e altri avvenimenti di cui ancora oggi rimane l’eco storica. In questa temperie infuocata Francesco Drenig lottava per trovare un pensiero comune, una sintonia di aspirazioni e ed esigenze, un terreno di scambio tra i due paesi.
Nella foto del Convegno il tavolo dei relatori, con al centro l’Ambasciatore di Croazia Damir Grubisa, alla sua destra il dr. Amleto Ballarini presidente della Società di Studi Fiumani e Marino Micich Direttore Archivio Museo storico di Fiume, alla sua sinistra il prof. Ervin Dubrovic e il Sen. Aldo Di Biagio mentre rivolge i saluti iniziali del convegno.
Società Studi Fiumani, 17 ottobre 2016