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Giovanni Radossi Presidente onorario UI

Storico direttore e cofondatore del Centro di ricerche storiche di Rovigno, professore e politico, Giovanni Radossi è stato eletto presidente onorario dell’Unione Italiana, a tempo indeterminato e a titolo onorifico. Lo ha stabilito ieri l’Assemblea, con 40 voti favorevoli, nel corso della sua quindicesima sessione, presso il Teatro cittadino “Antonio Coslovich” di Umago.

A trent’anni dalla sua costituzione, l’associazione degli italiani in Croazia e Slovenia guarda ai soci che hanno segnato sia il suo percorso che quello complessivo della stessa Comunità Nazionale Italiana, contribuendo così al mantenimento di lingua, cultura e identità in queste terre, dopo che la presenza dell’italianità si era numericamente ridotta in seguito all’esodo. La cerimonia di conferimento si terrà nel corso della seduta solenne dell’Assemblea, in piano il prossimo 24 settembre, presso la Comunità degli Italiani di Pola.

Era dal 2004 che si attendeva l’assegnazione delle onorificenze. Compito tutt’altro che facile e lo si è visto anche ieri sera dalla discussione, dove su certe metodologie e sui nominativi inclusi e quelli esclusi sono intervenuti diversi consiglieri (Krsto Babić di Abbazia, Moreno Vrancich di Fiume, Valmer Cusma di Pola, Gianfranca Šuran di Rovigno, Gaetano Benčić di Torre, Mauro Jurman di Umago).

 

Le proposte iniziali erano 250

 

Per superare l’impasse, il consigliere rovignese Pellizzer, ha sollecitato l’Assemblea ad accettare in toto le formulazioni della Commissione per i riconoscimenti – perché ogni altra soluzione andrebbe a “creare animosità” –, integrandole (dopo che Radin ha chiesto di non includerlo, mentre Radossi è stato nominato presidente onorario) per arrivare alla chiave scelta: trenta riconoscimenti a simboleggiare i trent’anni anni dell’Unione Italiana.

Va detto che la Commissione che ha valutato le candidature (composta da Antonella Degrassi, Elena Barnabà, Gianfranco Stancich, Flavio Cossetto e Neda Šainčić Pilato) ha recepito le proposte ricevute nei termini prefissati da Comunità degli Italiani, Consigli per la Comunità nazionale italiana, istituzioni, enti e singoli, dal presidente dell’Assemblea, Paolo Demarin, da quello della Giunta esecutiva, Marin Corva, e dal presidente Maurizio Tremul. Dopo una prima “scrematura” dalle iniziali 250 si è passati a 71 proposte (tra cui anche alcuni “doppioni”). Ad ogni modo, la rosa dei connazionali meritevoli avrà modo di ampliarsi negli anni a venire.

 

Sette targhe in memoria

 

Alcuni non sono più tra noi, come il rovignese Antonio Borme, il professore che fu fautore della rinascita della CNI ancora ai tempi della Jugoslavia – e per questo venne defenestrato dalla politica di allora –, poi primo presidente dell’UI. O l’umaghese Giuseppe (per tutti “Pippo”) Rota, che oltre a essere stato un validissimo attivista della “Fulvio Tomizza” (e tanto altro ancora), ha guidato l’Assemblea UI e ha fatto da vicepresidente della Regione istriana. O, ancora, Silvano Sau, ultimo presidente della vecchia Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume, quindi figura di spicco della Comunità italiana di Isola. E come dimenticare il maestro Vlado Benussi, di Rovigno, mitico dirigente artistico dei minicantanti. Quindi connazionali che si sono dedicati “anema e core” alle Comunità degli Italiani del proprio territorio, come Eliana Barbo a Buie, Anton Bruneta a Plostine, Roberto Grassi a San Lorenzo-Babici (a anche oltre). A tutti loro, in segno di gratitudine, è stata attribuita una targa in memoria.

 

Medaglie e soci onorari

 

La medaglia dell’UI va quindi a Silvana Zorich, Norma Zani e Giacomo Scotti di Fiume; a Pietro Varljen di Abbazia; Tullio Vorano di Albona; Pino Degrassi di Umago; Boris Brussich di Valle; Maria Sciolis e Maria Velan, entrambe di Rovigno; Anita Forlani e Sergio Delton di Dignano; Nelida Milani Kruljac, Claudia Millotti, Elis Deghenghi Olujić e Loretta Godigna di Pola; Graziano Musizza di Parenzo; Amina Dudine di Isola; Nives Zudič Antonič e Franco Juri di Capodistria; Ezio Giuricin, oggi a Trieste.

Al già Console generale d’Italia a Fiume e oggi in missione diplomatica in Egitto, Paolo Palminteri, e al direttore della Biblioteca civica di Umago, Neven Ušumović, è stato conferito il diploma di socio onorario dell’UI, all’assessore alla Cultura della Regione istriana, Vladimir Torbica, l’attestato di benemerenza.

 

Premi e attestati «politici»

 

Su indicazione del presidente Maurizio Tremul, sono stati decisi i riconoscimenti per così dire “politici”, o se si vuole istituzionali. Nella fattispecie, il Premio UI a Pietro Fassino – che da sottosegretario agli Esteri italiano ha sostenuto l’unitarietà della CNI e dell’UI, oltre a essere stato tra i fautori del Trattato italo-croato sulle minoranze del 1996 e dell’inserimento dell’UI, con un ruolo rilevante, nella Legge 89/98, poi 73/01 –, a Carlo Amedeo Giovanardi – “sostenitore dell’UI e della CNI. Artefice delle modifiche di legge che hanno consentito ai nostri connazionali il riacquisto della cittadinanza italiana” – e a Roberto Battelli, già deputato CNI alla Camera di Stato slovena, oltre che consigliere ed esponente UI (accanto ad altri incarichi in ambito internazionale o all’opera giornalistica e politica in seno alla CNI).

Renzo Codarin (past president della Federazione delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, oggi a capo dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia), Stane Baluh (direttore dell’Ufficio governativo per le nazionalità della Slovenia), Aleksander Tolnauer (presidente del Consiglio per le minoranze nazionali della Croazia) e il padre della legge regionale del Veneto sulla tutela del patrimonio culturale di origine veneta in Istria e Dalmazia, Ettore Beggiato (su suggerimento della Commissione), sono stati insigniti dell’attestato di benemerenza UI. Al presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, va la medaglia UI, mentre i rappresentanti della minoranza slovena in Italia, Rudi Pavšič (ex presidente dell’SKGZ) e Walter Bandelj (presidente dell’SSO) diventano soci onorari dell’Unione Italiana.

Ilaria Rocchi – 10/09/2021

Fonte: La Voce del Popolo

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