Gli esuli al Silos di Trieste
Vita a Palazzo Silos, di Annamaria Zennaro Marsi, racconta l’esperienza da bambina dell’autrice, esule di Cherso, al Silos di Trieste.
Il libro, oltre a fotografie originali dell’autrice, contiene anche quindici video dell’epoca, accessibili tramite i QR code inseriti nel testo e visualizzabili su YouTube:
http://www.youtube.com/watch?v=lOLNXLgUdaQ&list=PL8I-L_FfF6oNgyhuen_Li9KbPL3McH9gs
Si tratta di video originali dell’epoca, filmati da Giuseppe “Pino” Fucci, esule da Pola e anch’egli ospite al Silos con la famiglia per molti anni, e montati da Maria Grazia Fucci.
Il Silos di Trieste, già deposito di granaglie e terminale ferroviario ai tempi dell’Impero Austro-Ungarico, nel secondo dopoguerra ospitò gli esuli istriani, fiumani e dalmati. In ogni singolo piano lo spazio era suddiviso da pareti di legno in tanti piccoli scomparti famigliari detti “box”, che si susseguivano senza intervalli come celle di un alveare. Annamaria, esule da Cherso con la sua famiglia, vi giunse nel 1948. La sistemazione provvisoria, della durata prevista di diciotto mesi, superò di gran lunga i tempi indicati nei contratti, protraendosi fino al 1955. Sette lunghi anni a cavallo tra l’infanzia e l’adolescenza, dei quali serba molti ricordi. Con gli occhi ancora vispi di quella bambina, l’autrice ci prende così per mano e ci accompagna alla scoperta della vita quotidiana nel Silos, contenitore di anime disperate, divise tra il desiderio di poter un giorno fare ritorno alle proprie terre e la voglia di guardare avanti verso un futuro migliore.
Annamaria Zennaro Marsi, Vita a Palazzo Silos, Bora.la, Trieste 2021; 128 pp.
Può essere acquistato direttamente sul sito internet dell’editore: https://www.bora.la/prodotto/vita-a-palazzo-silos/