I dalmati hanno commemorato la fondazione di Venezia
Dalmazia e Venezia, unite da secoli e secoli di storia. Nel giorno dell’Annunciazione ricordiamo il 25 marzo 421.
La tradizione ci dice che la regina dell’Adriatico fondò il suo primo insediamento in un’isoletta più alta delle altre. Per questa caratteristica è stata chiamata Rialto, da Rivus Altus.
A Rialto fu costruita la chiesa di San Giacometo grazie a Candioto (o Eutinoto) che fece voto dopo essere stato salvato da un incendio. Del 25 marzo 421, data cui si fa risalire la nascita di Venezia, si legge traccia nel Chronicon Altinate risalente al XI secolo e nei Diarii di Marin Sanudo del XVI secolo.
Ieri, venerdì 25 marzo, alla Santa Messa celebrativa in Basilica di San Marco con il Patriarca di Venezia S.E. Francesco Miraglia e le massime autorità (qui il testo integrale dell’Omelia), ha partecipato la delegazione della Scuola Dalmata di Venezia dei Santi Giorgio e Trifone guidata dal Guardian Grande Piergiorgio Millich. Solennità dell’Annunciazione del Signore, nei 1600 anni dal tradizionale dies natalis della città di Venezia e in unione spirituale con il Papa per l’atto di consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.
Noi Dalmati abbiamo Venezia nel cuore. Nel settembre 1953 a Palazzo Ducale, primo raduno ufficiale dei Dalmati a Palazzo Ducale e 6000 persone in Piazza San Marco.
Dopo 10 anni nuovo raduno dei Dalmati a Venezia nel 1963 e costituzione della nostra Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio. Diverso materiale si trova nel libro di Luciano Monzali “Gli Italiani di Dalmazia e le relazioni italo-jugoslave del Novecento” edito dalla SDSP di Venezia.
Poi, noi Dalmati, siamo stati capaci di riproporre nel contemporaneo il legame tra Venezia e la Dalmazia che rivive mediante la celebrazione dello “Sposalizio del Mare”. Da secoli, con la Festa della Sensa (quest’anno verrà celebrata il 29 maggio anche nell’ambito del Salone Nautico Internazionale), risplende l’anello che il Patriarca di Venezia getta in mare davanti alla Chiesa di San Nicolò del Lido. Dal 2005 a Venezia svettano i “nostri” tre Piloni Dalmati voluti da Franco Luxardo e il compianto Tullio Vallery.
La Sensa ebbe origine a seguito della memorabile impresa dogale dell’anno 1000, quella di Pietro II Orseolo (26° Doge di Venezia) in soccorso della Dalmazia minacciata dagli Slavi. Il Doge Pietro II Orseolo è considerato come l’iniziatore dello Stato da Mar. Abile diplomatico mise insieme tutta la nobiltà veneziana per poi tessere relazioni collaborative con gli Imperi di Occidente e di Oriente.
Venezia, con il Dogado di Pietro II Orseolo, consolidò e sviluppò l’influenza marittima sull’Istria e la Dalmazia e stabilì alleanze con i greci. Liberò le popolazioni della Dalmazia dalla schiavitù slava e sconfisse i pirati Narentani quando, con il favore di Bisanzio, per la prima volta fu alzato lo stendardo di San Marco.
L’operazione navale veneziana con a capo il Doge ebbe un grande successo a Parenzo, Pola, Ossero, Cherso, Veglia, Arbe, Zara, Sebenico, Traù, Spalato, Curzola, Lagosta e Ragusa. Bisanzio conferì al Doge il titolo di ”Duca di Dalmazia”. In seguito ci furono le nozze tra Giovanni e Maria, ovvero tra il figlio di Pietro II Orseolo e la nipote dell’Imperatore bizantino Basilio II.
I legami tra i territori veneti, del nordest e la Dalmazia sono ancora più profondi e meritano di essere ben valorizzati. Le isole della laguna veneziana erano già abitate ai tempi dei romani, esattamente come lo era Zara. Nella “primissima Venezia” ci sono molti fatti narrati nella fase di trasformazione dell’Impero Romano d’Occidente. La lettera del 537-538 di Flavio Aurelio Cassiodoro, personaggio storico nel ruolo di senatore romano ministro dei re ostrogoti, spiega il compito di organizzare il trasporto marittimo dei rifornimenti alimentari dall’Istria a Ravenna passando per Venezia. Ricco commercio del sale dove Venezia era Altino.
Avremo sicuramente modo di approfondire i fatti antichi che uniscono Venezia alla Dalmazia e la Dalmazia all’Italia dei Romani. Nel frattempo ricordiamo Odoacre, chiamato “Re d’Italia”, che nel 480 prese la Dalmazia fino a spingersi ai confini della Grecia.
A cura di Vittorio Baroni
Assessore alla Comunicazione dell’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio
Fonte: Dalmatitaliani.org