Il bilinguismo nella regione istriana
La Commissione dell’Assemblea dell’Unione Italiana per il bilinguismo, il cui lavoro è stato fortemente penalizzato dalla pandemia, ha potuto finalmente… “scendere in campo”. Il primo incontro ufficiale sostenuto dai membri del Gruppo di lavoro del massimo organo deliberativo dell’Associazione unitaria apicale della Comunità Nazionale Italiana con un esponente delle autorità di autogoverno si è svolto ieri a Rovigno. A ricevere la delegazione della Commissione, formata dal presidente dell’Assemblea dell’UI, Paolo Demarin, e dai consiglieri Moreno Vrancich e Krsto Babić (Gaetano Benčić, della CI di Torre, non ha potuto partecipare alla riunione a causa d’impegni di lavoro inderogabili), è stata nel suo ufficio la vicepresidente della Regione istriana eletta in quota CNI, Jessica Acquavita.
Nel corso del colloquio Demarin (Comunità degli Italiani di Sissano), Vrancich (CI di Fiume) e Babić (CI di Abbazia) hanno illustrato alla loro interlocutrice la genesi e le finalità delle iniziative varate dalla Commissione, tese a monitorare l’applicazione del bilinguismo amministrativo nelle autonomie regionali (territoriali) e locali, definire un’analisi dello stato attuale dell’applicazione diretta della normativa in materia dell’uso e della conoscenza della lingua italiana delle autonomie territoriali (regionali) e locali, con particolare riferimento alla verifica della pubblicazione degli atti normativi e amministrativi in lingua italiana, nonché procedere alla preparazione di una successiva elaborazione del risultato della ricerca per presentarlo poi ai connazionali e all’opinione pubblica in generale nell’ambito di un ciclo di tavole rotonde. La vicepresidente della Regione istriana è stata informata pure sul “sondaggio” che i componenti della Commissione si apprestano a svolgere a Visignano, Valle, Visinada, Verteneglio e Pirano e dei criteri in base ai quali le località in questione sono state scelte. Considerato che nell’ambito dell’inchiesta sarà valutata pure la vitalità e la presenza della lingua italiana in seno alla Regione istriana i membri della Commissione hanno chiesto a Jessica Acquavita di fornire loro i dati relativi al numero dei funzionari/dipendenti capaci d’interloquire in italiano in una selezione di organi amministrativi dell’unità di autogoverno territoriale (assessorati alla Cultura, all’Istruzione, all’Agricoltura…), nonché delucidazioni sulle modalità alle quali ricorre la Regione per certificare la padronanza della lingua italiana dei suoi funzionari/dipendenti. Augurando “in bocca al lupo” ai membri della Commissione, Jessica Acquavita ha annunciato che nell’ambito delle sue competenze farà il possibile per agevolare il loro lavoro.
Fonte: La Voce del Popolo – 03/07/2021