Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana Istriana Fiumana Dalmata
July 16th, 2024
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Spaccato Foiba Basovizza

Il Carso e le sue foibe

Il carso, terra arida, aspra, brulla e sassosa, solcato dalle gelide folate della bora che ne fende le pendici, inasprisce il lavoro  dell’agricoltura che i popoli giuliani e istriani hanno saputo comunque sfruttare, adattando e alternando campo dopo campo vitigni
e pastorizia. La pecora istriana simbolo dell’Istria, nota anche come carsolina o dalmata-carsica sviluppatasi nell’Adriatico settentrionale e nell’altopiano carsico italiano, sloveno e croato, derivava dall’incrocio di animali italiani con pecore dei Balcani, portate principalmente dalla comunità dacia.
Giunte nel Carso con l’invasione ottomana nel XVII secolo venne allevata nelle aree carsiche. Le greggi restavano nei magri pascoli disponibili per nove mesi nella zona del Carso, mentre nel periodo estivo si ricorreva all’alpeggio arrivando fino ai piedi del monte Nevoso.
Il Carso terra di vitigni come la Malvasia istriana arrivata dall’Impero Assiro tra Georgia e Armenia, che sfruttando le rocce calcaree carsiche ricche di ferro la rende particolare rispetto a quella prodotta in altre coltivazioni.
Prodotta nel Carso triestino e goriziano è composta dalla Malvasia istriana almeno per l’85% e denominata Carso Malvasia DOC.
Il Carso e la sua geologia con i depositi di tipo flyschoide accomuna tutte le terre dell’adriatico orientale, dalle Venezie alla Dalmazia e alle Bocche di Cattaro, formando una fascia continua e originariamente pressochè continua. Il Carso e le sue foibe profonde cavità naturali tipiche di tutte le aree carsiche nel mondo.
Il 10 febbraio – Giorno del Ricordo ha istituzionalizzato le Foibe, oggi diventate il modo per definire e identificare gli eccidi commessi a danno non solo dei militari ma anche e soprattutto dei civili italiani.
Le terre del Carso, “Microcosmi” come li definiva Claudio Magris nel suo peregrinare nei viaggi attorno a Trieste e in Istria, dove i grandi conflitti mondiali e l’Esodo hanno tracciato solchi che resteranno nella memoria.

Rubrica “Lettori del Piccolo da 140 anni” a cura del Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata e del Comitato provinciale di Trieste dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

Fonte: Il Piccolo – 28/09/2021