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Castello Di Tersatto

Il Castello di Tersatto e il suo Mausoleo

Dalla Scozia alla Valle della Loira, dal solito palazzo di Ludwig, in Baviera, a quello attribuito a Dracula, in Transilvania, fino a quelli, classicissimi, dei cartoni Disney o dei racconti horror, o quelli dalle forme e funzioni alternative tipici della cultura che li ha creati, come i castelli giapponesi, più simili a pagode che a dimore medievali. Sono le residenze di principi e principesse, re e regine, famiglie e casate nobili e stimolano la fantasia di bambini e adulti con le loro torri, i loro giardini e le loro stanze con specchi, troni e statue. Non da meno è quello di Tersatto, ricostruzione neoromantica voluta da Laval Nugent von Westmeath, maresciallo di origine irlandese a servizio degli Asburgo che nel 1826 acquistò i ruderi del maniero per trasformarlo nel proprio mausoleo. L’embrione del Castello si suppone risalga a un punto di vedetta del periodo tardoantico, quale anello di una catena di fortezze che si estendeva lungo la parte opposta della Fiumara e che serviva alla difesa del territorio interno dell’Impero romano dalle invasioni barbariche.

Dai Frankopan al conte Nugent

La scelta di costruire la fortezza proprio in cima al colle di Tersatto è logica. Nel 1225 la posizione facilmente difendibile, perché sita in alto, vi portò i feudatari croati, la famiglia dei Frankopan, che v’innalzarono una fortezza militare. Il nome di Tersatto venne annotato per la prima volta nel 1228 nel Codice di Vinodol, in cui viene nominata come una delle nove città di proprietà del principe Leonard Frankopan. Per motivi di sicurezza, per un tempo vi si custodirono i tesori del vicino monastero. Tersatto rimase in mano ai principi fino al XV secolo. Causa il maggior pericolo di attacco, i nuovi proprietari fortifcarono ulteriormente il castello. Il terremoto del 1750 lo danneggiò pesantemente e quindi fu completamente abbandonato. Considerati i notevoli danni, la sua ricostruzione richiedeva ingenti fondi, ragion per cui la regina Maria Teresa, nel 1788, lo cedette al neocostituito Comune di Buccari. Il conte Laval Nugent, condottiero dell’esercito austriaco, salvò il castello da un ulteriore degrado e, con l’aiuto di Andrea Lodovico Adamich, acquistandolo nel 1826, lo rinnovò in gran parte e ne fece la sua ultima dimora. Tersatto divenne così un mausoleo privato. La ristrutturazione del Nugent rappresenta il primo intervento di restauro di un castello medievale in Croazia. Al centro del maniero il conte fece erigere un minuscolo tempio. Voleva esservi sepolto assieme alla moglie in due sarcofaghi di marmo. Dato che si trattava di un condottiero distintosi in varie battaglie, denominò il tempio “Pace dell’eroe” (attualmente vano d’esposizione) e ordinò il proprio busto, quello della moglie e della figlia, che vennero realizzati da uno dei maggiori scultori europei dell’epoca, l’italiano Antonio Canova. Il famoso scultore austriaco Anton Dominik von Fernkorn diede vita successivamente, nel 1863 e nel 1864, ai due basilischi collocati davanti al tempio, noti come “i draghi di Tersatto”, il cui ruolo era quello di proteggerne le anime. Secondo la leggenda i loro poteri erano simili a quelli della Gorgona Medusa, che impietriva le sue vittime con lo sguardo (i basilischi lo facevano con l’alito). Lo stemma della famiglia dei Nugent, dal quale è stato tratto il motivo del basilisco, è esposto oggi sulle mura del castello.

La grotta e la collezione d’arte

In base a varie fonti, sotto il tempio ci sarebbe uno spazio (oggi “Mala galerija” – Piccola galleria) dal quale, secondo alcune storie, un passaggio condurrebbe fino alla Fiumara o all’area dell’ex Cartiera. Nonostante vi siano prove dell’esistenza della grotta, non è ben chiaro quali profondità effettivamente raggiungesse. Parte della stessa sicuramente è franata, per cui oggidì è impossibile affermare se all’epoca conducesse realmente fino al livello del mare.

Nel corso della sua vita il conte Nugent raccolse una ricca collezione artistica, comprendente più di 200 quadri di valore, tra cui opere di Lenardo da Vinci, Tiziano, Tintoretto e di molti altri rinomati artisti, nonché una quindicina di grandi sculture e altri oggetti. Dopo la sua morte il tesoro fu messo in vendita e il castello andò in rovina. A tal proposito Radmila Matejčić, nel suo libro “Come leggere la città” afferma che “È triste pensare che la nostra città, nel lontanto 1838, avesse il Mimara prima del Mimara”.

Tristi destini

Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, il Castello di Tersatto divenne proprietà dello Stato e nel 1960 s’intrapresero nuovi lavori di restauro, atti a farne un luogo turistico e di relax. Purtroppo, durante gli stessi, numerosi monumenti vennero completamente danneggiati, tra i quali pure il tempietto “Pace dell’eroe”, mentre le spoglie del conte e di sua moglie finirono nella torre più alta. Andarono distrutte anche le tombe dei membri della famiglia che erano poste verticalmente nei portici (l’usanza della sepoltura verticale risale ai Celti). Un destino non molto diverso toccò anche ai loro guardiani, i “draghi di Tersatto”. Uno di loro fu completamente distrutto e quelli che oggi custodiscono il mausoleo vi si trovano dal 2013, quando la Città di Fiume li fece restaurare.

Ornella Sciucca – 21/11/2021
Fonte: La Voce del Popolo