Il disertore dalmata, libro postumo di Toth
Il Comitato provinciale di Roma dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia organizza presso la Casa del Ricordo (via di San Teodoro, 72 – Roma) mercoledì 11 luglio alle ore 18:00 la presentazione del libro postumo del Senatore Lucio Toth “Il disertore dalmata” (La Musa Talia, Venezia 2018). Introduce l’evento Ester Capuzzo (ordinaria della “Sapienza”, Università degli studi di Roma), intervengono Rita Tolomeo (Società Dalmata di Storia Patria Roma) e Donatella Schürzel (Anvgd ), conclude Bruno Crevato-Selvaggi (editore).
Toth, storico rappresentante e dirigente degli esuli istriani, fiumani e dalmati, nato a Zara il 30 dicembre 1934 e venuto a mancare il 27 aprile 2017 a Roma, affiancò alla sua carriera di magistrato non solo l’impegno politico e la passione per la causa adriatica, ma anche una raffinata capacità di romanziere storico. Dalla sua penna sgorgarono apprezzati saggi e volumi di carattere giuridico, così come approfondimenti di carattere storico (la sui summa è rappresentata dal volume “Storia di Zara: dalle origini ai giorni nostri”) e poi appunto i romanzi “La casa di calle San Zorzi” (2008) e “Spiridione Lascarich, alfiere della Serenissima” (2011). In queste opere affiora l’amore per la Dalmazia natia e per la sua storia, caratterizzata da una peculiare italianità sviluppatasi sotto l’egida della Repubblica di Venezia.
Nel suo ultimo lavoro, “Il disertore dalmata”, di ambientazione risorgimentale, Remo Calbian, il protagonista del volume, è nato a Zara nella Dalmazia austriaca ed appartiene a una famiglia legittimista residente a Treviso, anch’essa austriaca. Durante la Seconda guerra d’indipendenza egli, che veste la bianca giubba imperiale, prende coscienza della propria identità nazionale, passa dall’altra parte e si arruola nell’esercito piemontese. Intraprende quindi un duro e lungo percorso che lo porterà a diverse disillusioni, a severe riflessioni, ma anche a servire sempre la sua Patria con le armi, come politico e come diplomatico. Lo sfondo è quello della seconda metà dell’Ottocento, con il regno d’Italia che si è appena formato, che il giovane incontra e conosce nella pianura padana, a Genova, nel Meridione e a Roma e con i sentimenti irredentisti e autonomisti della sponda orientale adriatica. Ma c’è pure Zara, città animata e scanzonata, dove vigila l’occhiuta polizia austriaca. Su tutto, lo spirito nazionale del protagonista e dell’autore, che rievoca e ricorda la formazione italiana della sua piccola patria perduta e della sua migliore borghesia e la descrive con l’amore e l’attenzione che hanno caratterizzato tutta la sua opera di storico, narratore e divulgatore.
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