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November 21st, 2024
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Il museo del Risorgimento di Trieste

Il Civico Museo del Risorgimento riparte con la Lega Nazionale di Trieste, la storica associazione che già si occupa della Foiba di Basovizza: ieri nella sede del museo medesimo, nell’edificio di via 24 Maggio, a fianco di piazza Oberdan, si è tenuta una consegna simbolica delle chiavi. L’affidamento della gestione del polo culturale nasce dalla volontà di realizzare una significativa opera di valorizzazione museale che permetterà, da ora in avanti, di accedere alla struttura in quattro giornate nell’arco di una settimana, da giovedì a domenica, dalle 10 alle 17.
In occasione del centenario dalla fine della prima guerra mondiale, si cerca dunque nuovamente di conferire dignità ad un museo che negli ultimi anni è stato considerato “depresso”, ma che rappresenta comunque un tassello importante nella storia di Trieste e dell’Italia. «Pensare oggi che i nostri studenti non conoscano le basi della storia sulla quale poi si è costruito il nostro Paese e la nostra democrazia è svilente, perché è evidente che il ricordo di quello che è stato non può non far parte di quella cultura di cui ogni persona e ogni cittadino si deve appropriare per vivere in modo civile e soprattutto per dare significato e riconoscenza a quello che i nostri padri e nonni hanno costruito con il sacrificio e con il sangue – commenta l’assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi -. Non dobbiamo dimenticarci che sulle lapidi dei caduti c’è la nostra storia, c’è il dolore delle madri, delle famiglie e delle vedove. Ecco che quindi dare significato alla giornata di oggi, in cui noi andiamo a proporre un ampliamento degli orari di questo museo e soprattutto ci affidiamo a mani esperte quali quelle della Lega Nazionale, è un atto di presa di coscienza su quello che è un dovere anche istituzionale».
Grazie all’intervento della Lega Nazionale infatti, verranno attivati dei laboratori scolastici per bambini e ragazzi, consentendo al museo di entrare nel circuito delle visite guidate all’interno di gite scolastiche-formative, così come avviene per la Foiba di Basovizza e per la Risiera di San Sabba. «Vedo come primo obiettivo il coinvolgimento dei ragazzi triestini perché se non conoscono quello che è esposto in queste sale, a mio giudizio, è una grave mancanza nei loro confronti – spiega Paolo Sardos Albertini, presidente della Lega Nazionale -: dobbiamo far loro scoprire come tutto questo appartenga, comunque, profondamente alle loro identità; in questo senso sarà proprio nei confronti delle scuole che intendiamo muoverci. Ce la metteremo tutta perché ci crediamo fino in fondo e direi quasi che, nel museo del Risorgimento, c’è la ragion d’essere della nostra associazione».

Il risultato è quindi duplice: da un lato, il miglioramento della qualità complessiva del museo, dall’altro, l’attivazione di un rapporto lavorativo pubblico-privato nell’ottica di un progetto di creazione di un patrimonio museale nazionale.

Fonte: Il Piccolo – 23/06/2018 di Stefano Cerri