Il popolo dell’esodo giuliano-dalmata commemora Gigante e Diana
L’arca del Vittoriale degli italiani che Gabriele d’Annunzio volle destinare al Senatore Riccardo Gigante, irredentista fiumano che fu tra i più stretti collaboratori del Vate durante la Reggenza italiana del Carnaro, non rimarrà più vuota.
Gli accertamenti dei Carabinieri hanno appurato che tra i resti umani rinvenuti nella fossa comune di Castua, nei pressi di Fiume, grazie alle ricerche effettuate dalla Società di Studi Fiumani ed esumati l’anno scorso vi sono anche quelli di Gigante e del vicebrigadiere dei Carabinieri Alberto Diana. Entrambi trovarono la morte appena il capoluogo del Carnaro fu occupato dall’esercito partigiano di Josip Broz “Tito” il 3 maggio 1945. Si scatenò allora la repressione dell’Ozna, la polizia segreta di Tito, nei confronti dei vertici dell’italianità autoctona (come il senatore ed ex podestà cittadino Gigante) e di chi rappresentasse con il suo ruolo la presenza dello Stato italiano (come il vice brigadiere Diana): si trattava di figure che dovevano essere eliminate per soddisfare le mire espansionistiche della nascente Jugoslavia comunista.
L’interessamento presso il governo italiano da parte della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati, di cui l’ANVGD è membro, e la proficua collaborazione tra le autorità italiane e croate, con particolare riferimento a OnorCaduti ed alla corrispettiva struttura croata, hanno garantito il buon esito di questa vicenda. Seguendo l’esempio di tale sinergia si potranno portare alla luce le centinaia tra foibe e fosse comuni che ancora conservano i resti di migliaia di vittime della repressione titoista consumata a danno di civili e militari italiani nelle province del confine orientale italiano quando nel resto d’Italia la guerra era già finita.
L’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia esprime la sua commossa soddisfazione nel ricordare questi patrioti caduti a guerra finita che potranno finalmente ricevere una sepoltura umana: i loro discendenti avranno il popolo della diaspora al loro fianco nel commemorare e onorare queste tombe.
Renzo Codarin
Presidente Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia