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Il via alla Bancarella 2013: Simone Cristicchi taglia il nastro tricolore

17/10/2013 – Il via alla Bancarella 2013: Simone Cristicchi taglia il nastro tricolore

A Trieste è stata aperta ufficialmente la Bancarella – Salone del libro dell’Adriatico orientale in Galleria Tergesteo con il taglio del nastro tricolore per mano di Simone Cristicchi. Il cantautore romano aprirà la stagione del Rossetti martedì 22 ottobre con il suo “Magazzino 18” e ha concluso l’inaugurazione proprio con la canzone che aprirà lo spettacolo,”un musical civile” l’ha definito. La vista del magazzino nel quale erano ammassate le povere masserizie degli esuli, i loro pochi ricordi, foto, quaderni, lettere che si sono salvate dalla distruzione del tempo, lo hanno colpito profondamente, soprattutto il tragico silenzio o meglio “il silenzio osceno”, come ebbe a definirlo Magris, che avvolge lo spazio e le cose e ne rimanda più che le parole il dramma patito; così come fu significativo il silenzio del nonno che, fortunatamente tornato dalla Russia nella seconda guerra mondiale, non volle mai raccontare quella tremenda odissea.
La manifestazione, presentata dal presidente del CDM Renzo Codarin, è stata illustrata nei sui obiettivi dalla sua ideatrice Rosanna Turcinovich Giuricin, che ha ricordato come nonostante le tante difficoltà e i diversi luoghi di allestimento, la Bancarella è ancora presente per ricordare un popolo sparso. L’edizione 2013 – ha detto la Turcinovich – è dedicata a Ottavio Missoni, sul manifesto c’è un suo bozzetto che reca la scritta “si son mi”, espressione che dice molto del personaggio e della cultura del popolo che rappresenta. Sul palco l’on Lucio Toth, padre nobile del popolo istriano e dalmata, ha colto l’occasione per affermare quanto sia importante tramandare ai giovani non i rancori per i drammi patiti, ma quanto di positivo la nostra storia rappresenti, facendo in modo che i giovani ne colgano il profondo significato. “I giovani – ha detto Toth – hanno la forza di essere molto più duri contro il cosiddetto nemico, di chi abbia vissuto quelle vicende e che magari proprio del nemico conosce anche il lato nobile e ne ha rispetto. Ai giovani – ha concluso – bisogna insegnare affinchè abbiano le prospettive del futuro e ne contribuiscano con i nostri valori e idee a realizzarlo.”
Coro e bande hanno dato colore al momento di festa al quale hanno fatto seguito i primi appuntamenti della mattinata con la presentazione dei volumi del Centro di Ricerche storiche dell’Unione italiana di Rovigno. Giovanni Radossi ha infatti potuto illustrare “Rovigno così canta e prega Dio” di David Di Paolo Paulovich, “Nascita di una minoranza” di Gloria Nemec e “Pietra su pietra” di Roberto Starec.
La manifestazione è proseguita nel pomeriggio con l’omaggio a Ottavio Missoni, attraverso la presentazione del libro “Una vita sul filo di lana” di Paolo Scandaletti con la giornalista Arianna Boria. A conclusione in serata il concerto con la cantante fiumana Lorenza Bohuny, “Amara terra mia” il recital musicale proposto, significativo titolo della canzone di Domenico Modugno.

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