Inaugurato a Gorizia il lapidario a ricordo di ulteriori deportati
stato inaugurato presso il Parco della Rimembranza di Gorizia, alla presenza del vice ministro all’istruzione Paola Frassinetti, dell’on. Roberto Menia (“padre” della legge del ricordo), della medaglia d’oro al valor militare la 99enne Paola Del Din (Associazione Partigiani Osoppo) e di numerose altre autorità, il Lapidario, realizzato dalla Sezione di Goriozia della Lega Nazionale su progetto della compianta Barbara Fornasir, con cui si ricordano donne e uomini aggiuntivi ai nomi già presenti sul Lapidario adiacente.
Intento della Lega e del suo presidente Luca Urizio, che ringrazio, è quello di consentire a tante famiglie di avere una lapide sulla quale leggere il nome di un famigliare deportato ed assassinato, sulla quale poterlo ricordare. Senza dubbio l’elenco non è esaustivo.
Era l’amico Antonio Scarano sindaco di Gorizia quando venne eretto il primo Lapidario presso il Parco della Rimembranza, con cui si ricordano 665 donne e uomini, che nulla avevano avuto a che fare con il secondo conflitto mondiale, sottratte a guerra finita dalle loro case e dai loro affetti dai partigiani comunisti filojugoslavi del Maresciallo Tito, perché avrebbero potuto rappresentare un ostacolo alla realizzazione della occupazione di Gorizia e della Venezia Giulia, alla sua sottomissione alla dittatura di stampo sovietico e stalinista. Perciò non già per liberare Gorizia dal giogo della dittatura nazifascista bensì per annetterla ad altra dittatura, quella comunista, che ha mietuto uno sterminato numero di vittime. La Commissione parlamentare istituita in Slovenia ha accertato ad oggi oltre 600 siti in cui vennero gettate decine e decine di migliaia di vittime, assassinate per mano dei partigiani titini. Tra queste tanti gli italiani ma ancor di più sloveni, croati, austriaci. Un pensiero commosso va a tutte queste vittime, al di qua ed al di là del confine: un territorio transfrontaliero, quello tra Italia e Slovenia, accomunato anche da questa tragedia.
Un pensiero eternamente grato va invece a quei partigiani (o “patrioti” come si autodefinisce la medaglia d’oro al valore militare la 99enne Paola Del Din) che, invece, imbracciarono un fucile per liberare l’Italia dalla dittatura.
Queste tragedie sono state esemplarmente riconosciute anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in cui ci riconosciamo pienamente e verso il quale va il nostro pensiero grato.
La storia non la si cela ma la si insegna, consapevoli che la nostra responsabilità è quella di scrivere nuove pagine da far leggere ai nostri figli e nipoti.
Rodolfo Ziberna
Sindaco di Gorizia
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