E finalmente Albona, antica e bella cittadina, posta su un colle a 320 metri di altitudine. È stata per secoli la capitale del distretto delle miniere da cui si ricavava carbon fossile. Ha calli strettissime che si inerpicano in salita. Dalla piazza bassa, chiamata Borgo (ex piazza Tito), si giunge all’entrata della città medievale dove c’è la porta di San Fior, del 1857, sulla quale vi sono lo stemma di Albona e il leone di San Marco. Si accede quindi alla lunga e quasi angusta piazza Vecchia, molto suggestiva, tutta in ripida salita, e circondata da edifici veneziani, di recente restaurati e riportati all’antico splendore. Salendo, sulla destra, colpisce la bella facciata della chiesa a tre navate della Beata Vergine, del 1336.
Lungo la via si ergono Palazzo Scampicchio e Palazzo Battiala Lazzarini, quest’ultimo anche sede del Museo di Albona, con un ricco lapidario di reperti d’epoca romana che raccontano la storia di Alvona che era già stata chiamata Alouon dagli antichi greci. Nelle cantine del Museo sono state “ricostruite” le gallerie dedicate all’attività mineraria nella zona attraverso il tempo con una bella esposizione di macchinari e attrezzi da lavoro.
Albona vanta anche una ricca storia civile e culturale. Qui ebbero i natali uomini illustri. Come non ricordare Mattia Flaccio, seguace e vicino a Martin Lutero, e poi medici di grande fama e una donna straordinaria come Giuseppina Martinuzzi.
Ad Albona opera la Comunità degli Italiani impegnata a tramandare la lingua e la cultura ma soprattutto la ricca memoria storica di questa terra. Sono frequenti gli incontri, con conferenze e spettacoli nel Teatro Comunale restaurato grazie al contributo del Governo italiano.
Sopra il teatro s’erge la Torre dell’Orologio sulla quale si vedono vari stemmi: quello del Comune di Albona (con l’iscrizione C – A), quello delle famiglie Venier e Manolesso.Dai bastioni si gode un bel panorama sulla costa istriana e sulle isole del Quarnero. In basso sta Pièdalbona, la città mineraria, con le palazzine della direzione delle miniere e l’entrata principale con gli ascensori che portavano nelle viscere della terra.
L’ANTICO PORTO DI ALBONA
Dal vecchio abitato, una strada a tornanti conduce verso il mare, fino a Porto Albona (Rabac). Qui un tempo ormeggiavano i grandi velieri al riparo dalla bora. Ora è l’unico centro turistico della costa dell’Istria orientale con una lunghissima spiaggia di ciottoli bianchi lambita da un mare color smeraldo. Vi sono villaggi, appartamenti e alcuni alberghi. Il centro di Porto Albona, conserva l’antica disposizione ad anfiteatro sul porto ma ora le case sono state rinnovate e sono sorte tante nuove villette.La sera si passeggia sul lungomare. I ristoranti sono sempre pieni. Molti hanno tavoli all’aperto, sul porto. Qui si possono gustare piatti di pasta ai frutti di mare, il pesce rospo al forno con contorno di patate e il brodetto d’aragosta servito con la polenta. Ottima la carta dei vini.I dintorni di Albona sono punteggiati da borghi arroccati in cima ai colli perlopiù disabitati, come Fianona (Plomin), antico baluardo romano verso i Balcani e fortezza veneziana contro i Turchi, località di capitani. Nella chiesa della Maddalena, recenti restauri, hanno portato alla luce affreschi di pregevole fattura, di scuola veneziana. La strada costiera segue in direzione nord tra una fitta vegetazione e bei panorami. Dopo aver costeggiato il fiordo di Fianona, con un’enorme e brutta ciminiera, si giunge sulla punta Pax Tecum dove si spalanca la vista sul tutto il golfo del Quarnero. Da qui si prosegue verso la Riviera Quarnerina. Una strada sulla destra, dopo due chilometri di tornanti in discesa porta alla località di Brestova da dove partono i traghetti verso l’approdo di Faresina (Porozina) sull’isola di Cherso.
Un museo a cielo aperto
Dalla via principale, una breve deviazione porta alla stanzia di Dubrova. Il luogo ha una duplice importanza: dal punto di vista architettonico è la classica Stanzia (ovvero fattoria) istriana, lontana dal centro abitato, circondata da mura e con un vasto podere all’esterno. Ma trent’anni fa qui è nato anche il Simposio di scultura Mediterranea: un appuntamento artistico internazionale che ha portato scultori da tutto il mondo ad incontrare la pietra istriana. Ogni estate i progetti premiati, due o tre, vengono realizzati in loco dagli artisti e dagli scalpellini di supporto che sono diventati una vera autorità nel loro campo tanto da spingere gli organizzatori a progettare una scuola di restauro del lastricato istriano, tutta ancora da realizzare. Le opere di scultura che nascono in loco, rimangono ad arricchire i campi circostanti. In trent’anni è stato creato uno splendido Museo all’aperto. Tra le creazioni più curiose “la strada”: raggiungerà il chilometro di lunghezza, grazie al contributo di vari artisti che si sono impegnati e s’impegneranno a proporre delle curiose variazioni del classico lastricato istriano.
Numeri utili:
Comunità turistica Albona:
tel./fax 00386 52 855199
Alberghi Porto Albona (Rabac):
Girandella, Castor, Pollux tel. 00386 52 872226 – fax 00386 52 872561