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December 21st, 2024
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Capodistria/Koper

Koper Praetorian Palace

Fedele a Venezia
La leggenda vuole che Capodistria sia nata dall’Egida della Dea Atena che, caduta in mare, si trasformò in uno scoglio sul quale venne fondato il primo insediamento da lle mercanti greci. Il suo stemma, infatti, è uno scudo coperto dalla pedi capra con la testa della Medusa. Venne chiamata Capris in epoca medievale, Justinopolis dai Bizantini, poi divenne Caput Histria in epoca veneziana. Alla Serenissima, cui giurò fedeltà nel 1278, diede dogi, diplomatici e medici, acquisendo, di rimando, un’impronta artistica inconfondibile nell’aspetto della città.
Oggi è una cittadina molto vivace di 30.000 abitanti, porto industriale che fa concorrenza a Trieste con la quale sono stati avviati vari progetti di collaborazione in un’ottica di sinergie tra i porti dell’Alto Adriatico. Del glorioso passato veneziano ha mantenuto un antico e ben conservato nucleo storico che è meta di un turismo colto. Il richiamo, infatti, è quello di una cultura che si esplicita nella bellezza dei palazzi nobiliari, che furono abitati da uomini illustri che hanno lasciato il segno nella storia della medicina, della scienza e della letteratura. Capodistria è anche meta del turismo da diporto, per il suo attrezzato Marina, e sede dei campionati di vela nazionali ed internazionali.

Il Fascino del gotico fiorito
La località, sorta su un isolotto, fu unita alla terraferma solo nel 1827. Si oltrepassano le mura cittadine dalla porta della Muda, costruita per controllare l’accesso dalla terraferma alla quale era collegata da un ponte levatoio. Si giunge così in piazza della Muda, dove campeggia una splendida fontana che riproduce nel suo arco il Ponte delle Guglie di Cannareggio a Venezia, risalente al 1423, con gli stemmi delle 15 famiglie patrizie più famose della città ai tempi della Serenissima. Il centro della città è la bella P.zza della Loggia: che deve il suo nome alla loggia del 1463, posta a nord, in stile gotico, al cui interno oggi c’è un bar, il Caffè Loggia, luogo di incontri, chiacchiere e strategico punto di osservazione.
Di fronte si trova il massiccio palazzo Pretorio, a destra il Municipio, a sinistra la cattedrale di San Nazario, grandioso edificio di origine romanica, al cui nome si associa il ricordo dell’insigne patriota e martire Nazario Sauro, nato a Capodistria nel 1880. L’ex piazza della Rivoluzione, ha ripreso l’antico nome veneziano di Brolo. È un’altra piazza ricca di monumenti antichi: palazzo Brutti, opera del Massari, a nord e l’antico Fontego, magazzino del grano a est. L’antica Calegaria veneziana, o strada dei calzolai, è lo struscio cittadino, animata e ricca di negozi. Da una delle vie laterali si raggiungono la Comunità degli Italiani, la sede di Radio Capodistria e quella della TV che producono programmi in lingua italiana.

Arti e Merstieri
A Capodistria le confraternite d’arti e mestieri hanno gareggiato nel costruire templi ai loro Patroni. Nel periodo di maggiore splendore si contavano fino a 50 fra chiese e cappelle e ben 30 campanili. Un attento giro del centro storico permette ancor oggi di scoprire la loro esistenza, anche se solo poche sono accessibili. Ma il patrono vero e proprio rimane San Nazario che si festeggia nel mese di giugno. Il passaggio del santo viene salutato esponendo alle finestre drappi bianchi. Una tradizione che i capodistriani perpetuano anche nei luoghi dell’esilio, in particolare a Borgo San Nazario, sul Carso triestino.

Nomi da ricordare
Guido Carli, Carlo Combi, Pier Antonio Quarantotti Gambini, Santorio Santorio, Nazario Sauro, Pier Paolo Vergerio.

 

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Isola: tel. 00386 5 6400050 – fax 00386 5 6418346
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