Orsera, cittadina piena di storia, è costruita su un colle digradante verso il mare, un tempo abitata da pescatori e viticoltori.
Narra la leggenda che Orsera debba il suo nome ad un’isola, Ursaria, oggi sommersa.
Era l’unica cittadina istriana senza il tipico campanile, abbattuto negli anni Trenta, ma qualche anno fa, si decise di costruirne uno e mutare così, ancora una volta, l’insieme architettonico.
Negli anni Sessanta la sua costa, con l’isola di Conversari o Koversada, fu la prima ad aprirsi ad un particolare tipo di vacanza: il naturismo Per la gente della regione fu una realtà difficile da accettare ma che divenne ben presto parte della cultura locale grazie alla discrezione con la quale ad Orsera si seppe introdurre e sviluppare il discorso. Oggi è una delle mete preferite dagli amanti del costume adamitico e non, che la scelgono per la vivacità, le bellezze della costa.
Tra Parenzo ed Orsera, infatti, nasce l’arcipelago di più di mille isole che si sviluppa lungo tutto l’Adriatico – quelle che gravitano su Orsera sono 18 e tutte disabitate – e che rende questo mare sempre diverso e pieno di incredibili richiami. La flotta dei diportisti considera Orsera una meta ed un punto di partenza per il suo porticciolo ben difeso dai venti che sta crescendo con nuovi ormeggi e panchine per ospitare i moderni navigatori.La Salita Castello, che gira a destra, porta alla cima del borgo fra due file di case basse, tutte di calcare bianco addossate fra loro. Qui s’incontra la bella chiesetta di Sant’Antonio, con loggia e vista panoramica sul porto sottostante.
L’accesso alla parte più antica della città avviene attraverso la porta di Santa Fosca con curiosi cardini in pietra.
Sullo spiazzo più alto si erge la parrocchiale dedicata a San Martino, il santo dei poveri, la cui costruzione, iniziata nel 1804, fu portata a termine appena nel 1935. Sullo spiazzo della chiesa parrocchiale posta in cima al colle, si nota un grande palazzo in pietra: è il Castello di Orsera con le sue mura di difesa. Lo sguardo dovunque si posi, incontra la pietra. Ecco perché Orsera è diventata anche un parco di scultura che apre ogni estate le porte della sua cava di Montracher ai giovani artisti di tutto il mondo.
Il borgo attuale, si sviluppò durante i secoli attorno al castello vescovile che, nel XIX secolo, divenne proprietà dei nobili Vergottini. Orsera fu nel tempo oggetto di insediamenti vari; dopo la distruzione di Aquileia da parte di Attila, qualche famiglia raggiunse le sue più tranquille spiagge, poi immigrarono in questa città commercianti di varie nazioni e pescatori gradesi.
Raccontano le cronache che anche Giacomo Casanova vi soggiornò nel 1743 e nel 1744 e nelle sue celebri “Memorie” descrisse la città “condendola” di intrighi amorosi oltre che di ottimo pesce e di squisito vino rosso, il Refosco. Recentemente il comune di Orsera gli ha dedicato una via.
La stagione estiva
Come tutte le cittadine della costa, anche Orsera s’anima d’estate. Le spiagge nei dintorni sono ombreggiate e alcune sabbiose. La zona balneare più vicina è in località Belvedere, a mezzo chilometro dal centro, dove si trovano diverse strutture alberghiere. I dintorni di Orsera sono famosi per la presenza di numerosi villaggi e di campeggi che si affacciano su belle spiagge ma non soltanto. Sono da visitare, infatti, le cosiddette “stanzie” o fattorie tipiche di questo territorio alcune delle quali sono legate alle vicende delle nobili famiglie. In particolare quella di Geroldìa (Gradina) dal nome dei suoi proprietari, i Geroldi che qui avevano il loro castello di cui rimane il corpo principale.
A sud di Orsera ci si imbatte nel Canal di Leme.
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