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Kaschmann porta Lussinpiccolo a Roma

26 marzo 2013 al Teatro dell’Opera di Roma, Sala Emma Carelli, è stato presentato il libro Giuseppe Kaschmann, signore delle scene di Giusy Criscione, edito dalla Comunità di Lussinpiccolo. Il libro ripercorre la vita del celebre baritono lussignano Giuseppe Kaschmann (1850 -1925) dai suoi esordi a Zagabria, al Regio di Torino e alla Scala di Milano; dai principali teatri del’opera europei, del Nord America, (Metropolitan Opera House), Sud America e alla Russia degli Zar. Hanno partecipato alla presentazione del libro oltre all’autrice e al direttore dell’Archivio Storico del Teatro dell’Opera dott. Francesco Reggiani, la dott.ssa Eufemia Giuliana Budicin in rappresentanza del presidente dell’ANVGD dott.Antonio Ballarin; la dott.ssa Licia Giadrossi della Comunità di Lussino . La presentazione, avvenuta davanti ad un pubblico attento e competente, è iniziata con la proiezioni di un breve filmato che con immagini d’epoca, ricostruisce la vita del baritono lussignano. Il filmato sulla biografia dell’artista è stato composto per la mostra che si è tenuta a Trieste, dedicata al baritono. Licia Giadrossi, responsabile della Comunità di Lussimpiccolo a Trieste e del Foglio di Lussino, ha inquadrato la vita di Kaschmann nell’ambito della vita lussignana di fin de siècle così vivace e che tanto lustro ha dato a tutta la regione giuliano/quarnerina. Gli armatori di Lussino non si limitavano ad armare transatlantici ma costituivano un’élite culturale che hanno lasciato significative testimonianze sia nell’isola natale che a Trieste e a Fiume. L’autrice, Giusy Criscione, nipote di Giani Stuparich, vive a Roma ed è da sempre attenta e competente divulgatrice della cultura e della storia istriana, quarnerina e dalmata. Nella documenta biografia scritta su Giuseppe Kaschmann, l’autrice ha illustrato la sua vita movimentata e i suoi successi in campo artistico, trionfi che l’hanno portato a girare il mondo e a cantare presso i teatri più prestigiosi dell’epoca. Dopo trent’anni d’esilio in seguito alla condanna di diserzione inflittagli dall’impero austroungarico, Kaschmann poté ritornare a Lussino solo dopo aver ottenuto la grazia, per intercessione di Pio X . Nonostante sia scomparso nel 1925, sono rimaste alcune sue bellissime incisioni e numerose immagini che ben rendono la ragione della sua meritata fama. La dott.ssa Eufemia Giuliana Budicin, dell’Anvgd di Roma, ha brevemente ricordato l’importanza dell’isola di Lussino, sia in campo storico che culturale ed artistico, come testimoniano il ritrovamento dell’Apoxyomenos nelle sue acque e i monumenti di Ossero. Lussino e le mitiche isole Absirtidi fin dall’inizio della storia hanno visto sorgere e svilupparsi vicende che da sempre si sono intrecciate con quelle delle altre località adriatiche delle due sponde, in un mare non solo bellissimo ma anche affratellante per tutti i suoi abitanti. Raccontando i tentativi di una scorretta riappropriazione croata di Kaschmann stesso, è stata ricordata la comune storia di questo territorio e il suo glorioso passato veneto affinché la memoria sia ben visibile e non avvengano travisamenti ed appropriazioni indebite dalle nuove dominazioni. Il dottor Francesco Reggiani ha ricordato di come il Melodramma sia tuttora uno dei maggiori veicoli della cultura italiana nel mondo e che, grazie all’interessamento della nostra ambasciatrice in Croazia, Emanuela D’Alessandro, la mostra BOZZETTI E SCENE DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA, sarà visitabile prossimamente non solo a Zagabria ma anche a Fiume e a Zara.

L’Osservatore Adriatico