“La Bancarella” 2014: valutazione riflessive
Già prima che il Salone del Libro iniziasse si sono sprecate parole di critica riguardanti la stesura di un programma troppo breve e conciso. La complessità e la vastità di tutto ciò che è stata la storia dei Profughi e degli Esuli Istriani, nonché la necessità di portare avanti questa cultura alle prossime generazioni, avrebbe dovuto imporre agli organizzatori la produzione di un carnet estremamente ricco e voluminoso.
Ma, il momento contingente, soprattutto visto in un’ottica prettamente economica (che qualcuno ha citato in modo provocatorio e alquanto ipocrita), impone un’evidente, doverosa sobrietà. Quindi, “La Bancarella” di quest’anno, rappresenta oggettivamente la capacità degli organizzatori di farsi carico della reggenza della memoria e della cultura Istriana-Fiumana e Dalmata, in una fase storico sociale difficilissima per quanto concerne la situazione economica e le prospettive future.
Ostentare culturali tavolate imbandite con fondi pubblici, in un simile momento, sarebbe stato platealmente irrispettoso nonché controproducente. Pertanto un plauso va agli organizzatori, per la loro capacità di sintesi e concretezza.
Federica Cocolo Relli, 21/10/14