La guerra al Regno di Jugoslavia
20 PUNTI (FERMI) SULLA GUERRA AL REGNO DI JUGOSLAVIA
* 25 marzo 1941: a Vienna, al Palazzo del Belvedere, il Regno di Jugoslavia sottoscrive un patto con le potenze dell’Asse, Germania e Italia, che sono in guerra contro Francia e Gran Bretagna; la Germania dal settembre 1939, l’Italia dal 10 giugno 1940. La Germania è anche legata all’URSS dal patto Molotov – Ribbentrop.
* 26 marzo 1941: a Belgrado un golpe militare (finanziato dagli Inglesi) esautora il governo legittimo, manda in esilio il Reggente Paolo (a favore del «re fanciullo» Pietro) e denuncia il patto del Belvedere
* 27 marzo 1941: Churchill annuncia di aver stretto un patto con il Regno di Jugoslavia. Quest’ultimo si trova quindi ad entrare in guerra contro Germania ed Italia
* 28 marzo 1941: il Regno di Jugoslavia dà inizio alle ostilità nei confronti di Zara (contro le forze del gen. Emilio Giglioli) e contro l’Albania, ove sono presenti truppe italiane.
* 6 aprile 1941: le truppe tedesche e italiane entrano nel territorio del Regno di Jugoslavia
* 17 aprile 1941: dopo solo dieci giorni la guerra si conclude con la disfatta del Regno di Jugoslavia, una disfatta spiegabile anche perchè a combattere sono solo i Serbi, mentre Croati e Sloveni disertano in massa, senza opporre resistenza agli Italo – Tedeschi.
* Dopo la sconfitta: il Regno di Jugoslavia viene, di fatto, smembrato. Viene formato uno stato croato (guidato dagli ustasha di Ante Pavelic), mentre del territorio sloveno alcune piccole parti vengono incamerate nel Terzo Reich e nell’Ungheria. Lubiana e la parte centrale della Slovenia vengono incorporate nel Regno d’Italia.
* Lijubijaska Pokrajina – Provincia di Lubiana: una richiesta firmata da Juro Adlesic, Podestà di Lubiana, da mons. Gregorj Rozman, vescovo di Lubiana, dal prof. Slavic, Rettore dell’Università di Lubiana, da svariati parlamentari ed ex ministri sloveni, da 105 sindaci sloveni chiede a Mussolini l’annessione dalla Slovenia al Regno d’Italia; Mussolini aderisce creando la provincia autonoma, rigorosamente bilingue, con un governatore di nomina romana affiancato da 14 notabili sloveni, parimenti slovene le amministrazioni comunali.
* 22 giugno 1941: a seguito dell’attacco tedesco all’Unione Sovietica, Stalin telegrafa aTito l’ordine di cominciare a combattere contro le forze dell’Asse e Josip Broz lancia il suo proclama che da il via alla sua guerra rivoluzionaria, affiancando (solo da quel momento ) la guerriglia già in atto ad opera dei monarchici serbi di Mihajlovic.
* aprile 1942: la guerriglia partigiana fa sentire i suoi effetti anche nella Provincia autonoma di Lubiana, ove si segnalano le prime fucilazioni per rappresaglia in conseguenza di azioni partigiane.
* 8 settembre 1943: l’Armistizio badogliano, lo sfaldarsi dell’esercito italiano determina il rafforzarsi della guerriglia partigiana (grazie alle armi raccolte dagli Italiani) e la presenza diretta dei Tedeschi che sostituiscono la Lijubijanska Pockraijna- Provincia di Lubiana con la Provinz Laibach, di cui assumono il pieno controllo.
* primavera 1945: le truppe tedesche, sconfitte, cercano di raggiungere il confine austriaco per arrendersi agli Alleati; così anche gli anticomunisti sloveni, croati.
*Bleiburg e Vitking: due località raggiunte – in Austria – da fuggitivi sloveni e croati per consegnarsi agli Alleati, due località dalle quali saranno invece consegnati (decine e decine di migliaia) nella mani degli uomini con la stella rossa per essere massacrati in massa (uomini, donne, bambini), a guerra ormai finita.
*Le vittime in Jugoslavia: secondo lo storico Rudolf Joseph Rummel («Death by goverment» – New Brunswich, 1994) questa la (tragica) contabilità degli omicidi nel conflitto balcanico:
– ad opera dei comunisti 1.072.000
– ad opera dei cetnici 100.000
– ad opera dei croati 650.000
– ad opera dei bulgari 10.000
– ad opera degli ungheresi 78.000
– ad opera degli italiani 5.000
* Gli ebrei: nel corso del conflitto in Jugoslavia, specie in Dalmazia, almeno dieci mila ebrei vennero salvati ad opera degli Italiani, che li sotrassero ai nazisti ed agli ustasca; lo documenta lo storico ebreo Shelah Menachem, docente all’Università di Gerusalemme, nel suo «Un debito di gratitudine -Storia dei rapporti tra E.I. e gli ebrei in Dalmazia (1941 1943)»
* la Jugoslavia comunista: costruita da Tito con la sua guerra rivoluzionaria, cementata dal terrore dell’OZNA – i terribili servizi segreti di Tito – (a guerra finita massacrati migliaia di italiani, decine di migliaia di sloveni, centinaia di migliaia di croati) resterà in vita fino al tracollo del sistema comunista
* 25 giugno 1991: gli Sloveni affrontano una guerra di liberazione dalla Jugoslavia (fortunatamente di breve durata) e proclamano la Repubblica di Slovenia.
* 25 giugno 1991: anche i Croati dichiarano la propria indipendenza affrontando una guerra di liberazione dalla Jugoslavia, per proclamare la Repubblica Croata. Il tutto, peraltro, al prezzo di un lungo conflitto con la Jugoslavia.
* 25 novembre 1995: a Dayton vengono firmati gli accordi che mettono fine anche a questa ennesima guerra balcanica, un conflitto che ha coinvolto Croati, Serbi e mussulmani il cui bilancio, in termini di violenze ed eccidi è degno di quello del secondo conflitto mondiale.
Auspicio: possa quest’ultima «guerra balcanica» essere veramente l’ultimo conflitto ad insanguinare, con violenze ed eccidi, questa tormentata area europea.
Paolo Sardos Albertini
Presidente della Lega Nazionale
Fonte: Lega Nazionale