La storia d’Istria, Fiume e Dalmazia in saggi e contributi scientifici
Presentati al Centro di ricerche storiche di Rovigno il 51.esimo volume degli «Atti» e l’81.esimo numero de «La Ricerca»
Presentati presso il Centro di Ricerche storiche di Rovigno gli ultimi numeri degli “Atti” e de “La ricerca”. Ad aprire la conferenza stampa il direttore del Centro, Raul Marsetič, che ha ricordato che i volumi sono stati realizzati grazie ai fondi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica italiana – Direzione Generale per l’Unione Europea.
La parola quindi a Rino Cigui, del comitato di redazione degli “Atti”, la cui presentazione, ha sottolineato, “è certamente l’appuntamento storiografico più costante, almeno negli ultimi decenni, dell’intero panorama storiografico istriano e forse anche quello alto adriatico, un appuntamento che si ripete senza interruzione ormai da mezzo secolo”. Il volume 51 della rivista è composto da dieci contributi, sei nella sezione “Saggi” e quattro nella sezione “Note e documenti”, per un totale di 382 pagine, “nelle quali viene sviscerata la storia dell’area del nostro insediamento storico nei più svariati e molteplici aspetti e periodi cronologici”.
Saggi, note e documenti
Gli “Atti” aprono con il saggio “Dalla Dalmazia al Veneto: nuovi cippi liburnici identificati nel nord Italia” di Simone Don. Seguono “La controversia tra i Negri e gli Scampicchio” (Tulio Vorano), “Spiritualità e moralità. Atteggiamenti, mentalità ed esperienza del clero della diocesi di Parenzo nella prima metà del Seicento” (Matija Drandić), “’Il male epidemico nella specie bovina si è riprodotto nuovamente’. Le epizoozie degli anni 1774-1775 e 1779-1780 nella Provincia dell’Istria” (Rino Cigui), “Appunti storici sullo stemma civico di Dignano” (Paola Delton) e “La venerazione della Madonna del Rosario nell’Istria e nella Dalmazia: un culto istituito e diffusosi dopo la vittoria di Lepanto (7 ottobre 1571-7 ottobre 2021)” (David di Paoli Paulovich).
La sezione “Note e documenti” si apre con il saggio “Il manoscritto ‘Liber Custodiae Arbensis ab anno 1690 ad annum 1758’” (Anton Ljudevit Maračić). Su “Un episodio del movimento episcopalista nella diocesi di Cittanova. Il ‘processetto’ del pievano Gio. Pietro Rota Manzini di Villanova del Quieto (1710-1783) scrive Palmiro Bonini. Gli altri due interventi sono di Lea Lešić Pustijanac (“Il ciclo della vita nella parrocchia di Dignano nel XIX secolo: battesimi, matrimoni e morti”) e di Franco Stener (“Il sacro bronzo di Carbune-Krbune”).
“Come si evince da quanto detto – ha concluso Cigui – gli ‘Atti’ continuano ad essere, come lo sono stati in passato, un luogo importante d’incontro non solo tra storici di diversa provenienza scientifica, ma principalmente tra esperti di varie generazioni che in questo mezzo secolo hanno scritto la storia dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia”.
L’attività svolta finora
Fresco di stampa l’81.esimo numero de “La Ricerca”, bollettino del CRS che esce semestralmente e che chiude e circoscrive il lavoro annuale del Centro. A presentarlo il redattore Nicolò Sponza.
Vi trovano spazio, accanto a un riassunto delle attività svolte negli ultimi sei mesi, con la partecipazione dei ricercatori a convegni e a seminari e ai nuovi arrivi in Biblioteca, diverse ricerche. Sulle “Identità sigillate: il significato dei segni sul corpo nella prima età moderna” scrive Matija Drandić. Il contributo di Rino Cigui è su “La relazione di Ignazio Lotti sull’epizoozia del 1774-1775 nell’agro umaghese”. Diego Han si occupa de “L’introduzione a Rovigno dell’illuminazione elettrica nel Primo dopoguerra”, mentre Josip Vretenar e David Orlović de “Il giornale di Wagna”. Infine, Orietta Moscarda presenta “Quaderni, vol. XXXII, 2021”. Come sottolineato da Sponza, il XXXII volume, con i suoi 11 articoli e 502 pagine, va così ad aggiungersi ai 329 articoli fin qui pubblicati, firmati da 138 autori, per un totale di 13.063 pagine.
Vanja Stoiljković
Fonte: La Voce del Popolo – 15/06/2022